L'aurora dell'Amore

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L'Immacolata e la Gioventù Italiana1

O giovani Italiani, rigogliosa schiera, speranza d'una patria che sempre più ascende per le vie della vera grandezza, la Madre nostra Immacolata, in questo giorno, ci guarda con speciale predilezione: sorridiamo al suo sorriso.

Eccola, ci appare in tutto il suo divino splendore, ci chiama a sé: andiamo tutti a lodarla, riaccendiamo il nostro ardore, ravviviamo il nostro amore per Lei.

L'Italia tutta, i nostri padri e i nostri fratelli ci ammirano, pongono in noi le loro speranze, pendono dai nostri sguardi e dalle nostre labbra, come se in, noi stesse la vita ch'essi chiedono, come se dalle nostre preghiere dipendesse, la concessione di tutte le grazie sospirate.

Siamo alteri di tanto onore! Noi, figli prediletti, a cui nulla è negato, noi che siamo di Maria com'Essa è nostra, preghiamola, preghiamola con fervore; è Madre nostra che non distoglie mai lo sguardo da noi, e, come pregò e intercedette sempre per la nostra Patria prediletta dal Figliuol suo, continuerà ancora a benedirla e a far piovere copiose le Sue grazie su di Essa.

E invero, se l'Italia è grande, lo deve in special modo a Maria Immacolata; nessuna nazione ne godette mai tanto la protezione; ma possiamo anche dire che più di ogni nazione l'Italia L'ama e L'onora.

Maria è nelle nostre case, Maria è nei nostri cuori, Maria è sulle nostre labbra ogni momento; a Lei sono dedicati i maggiori templi, Essa è dovunque c'é un cuore che sa amare.

E noi non dobbiamo amarla di più, immensamente?

L'età nostra ha bisogno estremo di una via, di un sostegno: l'Immacolata è l'uno e l'altra, è tutto, è la Madre dei giovani!

Ricordiamoci che siamo italiani e che gli avi nostri di tutti i secoli, come Dante, il Petrarca, il Manzoni e tutti gli uomini d'ingegno, oggi ci ammirano e ci sorridono pur Essi, perché anche le loro fiere e nobili fronti si piegarono all'Immacolata Regina.

Si, o Maria, noi vogliamo amarti sempre più a imitazione di coloro che ci furono maestri; e, poiché seppero esprimere col loro genio la tua Bellezza e la tua Purità, anche noi vogliamo darti un nome; noi, cari al tuo cuore in modo speciale, fiori aperti al bacio delle tue benefiche rugiade, che non sappiamo altro per te se non l'amore, t'invochiamo Madre, un solo nome, il più bel nome!

Tu sei simbolo di dolore e di amore, sei bella e pura, sei Giglio fra i gigli; e noi versiamo nel Tuo Cuore Immacolato tutti i pensieri, gli affetti, i sospiri, perché tu ci doni la fortezza nei dolori, la purezza dei pensieri, gli slanci generosi e l'intenso desiderio di bene.

La bontà, la purezza e l'amore per Te che ci affratellano, e ci conducono, candida schiera ai tuoi piedi, siano le nostre armi, e Tu rafforzale sempre più, e dà a noi le bellezze del cielo, o Mamma, e lasciati amare.

Sì, perché abbiamo tanto bisogno di Te che sei la stella del nostro cammino, e, senza la tua luce, queste tenebre fitte ci fanno paura.

Vedi, o Mamma cara, le insidie feroci che tentano di strapparci la fede e di rapirci l'innocenza!

Sostienici adunque, deboli navicelle, in questo mare burrascoso, sbattuti dal vento della tempesta e lanciati in mezzo ai tristi, tra cui il male si fa strada apertamente, in cui il piacere, l'orgoglio e l'ambizione imperano; e richiama i nostri i pensieri sbandati e tristi verso orizzonti di pace, di serenità e di speranza.

E noi uniamoci, giovani coraggiosi, nobilmente e fortemente risoluti, l'entusiasmo nel cuore, coi sacri vincoli dell'amore di Gesù, sotto il manto materno e purissimo di Lei.

E si levi dai nostri cuori all'unissono la preghiera che tutti ci condurrà a cantarLe per sempre la lode, l'inno, il poema d'amore! …

Francesco Barberis

Aspirante; dell'Istituto Arti e Mestieri ( VI Corso ).


1 Lavoro premiato con encomio solenne dalla Direzione dell'Unione Catechisti del SS. Crocifisso e di Maria SS. Immacolata, che aveva indetto il concorso fra i suoi Aspiranti, allievi dell'Istituto Arti e Mestieri.