Dagli scritti di Fra Leopoldo Maria Musso dei Minori

B53-A2

Per concessione speciale del Rev. Padre Provinciale di Torino

( Vietata ogni riproduzione )

( Continuazione dal numero precedente )

Novembre 1896

In questi ultimi mesi volli più volte portarmi al Santuario della cara Madonna Consolata, servirvi la S. Messa.

Feci acquisto di una grande immagine della Consolata e in compagnia d'un mio amico, Angelo Gemelli, andai da S. Em. il Card. Richelmy per farla benedire.

Non contento, volli porla sull'altare, mentre servivo la S. Comunione nel detto Santuario, e dissi confidenzialmente alla nostra cara Mamma Consolata, Maria SS., sempre per esternare il mio amore, la mia devozione verso la gran Madre di Dio: " Dolcissima Vergine, tu sai, tu conosci le nostre miserie, che in ogni momento della nostra vita sempre abbiamo bisogno di soccorso; avrò ancora giorni difficili in questa valle di pene e di dolori; o Vergine purissima, in quei momenti stendi il tuo manto di misericordia, ottienmi dal tuo Figlio Gesù ''la celeste pace, che brillino sempre nel mio cuore i nomi santissimi di Te, o Maria, e del mio Gesù, tuo divin Figlio dolcissimo!"

Giunse il tempo di portarmi a casa: il mese di maggio di quell'anno 1897.

8 maggio 1899

Dopo due anni che ero colla mia buona mamma, mi colse una polmonite, che mi tenne in letto più di quaranta giorni; la febbre non mi lasciava mai, consumavo lentamente, cosicché dopo tanto tempo di queste condizioni venni come in fin di vita.

Anche la mia povera madre, era moribonda; quel giorno, per grazia di Dio, aveva ricevuto il S. Viatico, ma io ero incapace di ricevere il mio Gesù, trovandomi continuamente fuori dei sensi; il giorno appresso il Vicecurato D. Ernesto Bertana, sacerdote zelantissimo che non mi abbandonava mai, approfittò di un momento opportuno in cui, per la bontà divina, ebbi la mente limpida, per farmi ricevere i Santi Sacramenti.

Dopo ritornai nel più profondo assopimento.

Il giorno 8 maggio 1899 il signor Dottor Fano disse a quei buoni uomini della Società cattolica, che per la loro pietà mi assistevano nel corso della notte: - State attenti che questa notte muore; non c'è più speranza alcuna.

Anche quando una persona è agli estremi, Dio le concede d'intendere le condizioni in cui si trova; a tratti a tratti mi ricordavo della mia povera mamma, che era negli ultimi momenti della sua vita; e col cuore angosciato sempre, però, adoravo i decreti di Dio per fare la sua santissima volontà.

Mi ricordai ciò che avevo domandato alla Vergine Consolatrice prima di lasciare Torino, e mi rivolsi col cuore e con la mente alla Gran Madre di Dio, dimandandole la grazia di non permettere che La mia povera mamma morisse senza che io non la vedessi più su questa terra.

Era il giorno 8 di maggio, come già dissi; m'addormentai e dormii un'ora, dalle otto alle nove di sera ( da 40 e più giorni non riposavo più ); ed ecco vidi maestosamente avvicinarsi Maria SS., tenendo in braccio il suo Divin Figlio Gesù, e mi disse queste parole: - Alzati: la grazia della tua guarigione è fatta. -

Mi lascio inebriato di amore santissimo, onde io esclamavo: " Oh Dio mio, oh momenti di paradiso, oh notte di affetti purissima e di gioie ineffabili! ".

Appena fatto giorno, mi alzai: tutto il male era scomparso; senza l'aiuto di nessuno andai a inginocchiarmi davanti l'effigie della Vergine Consolatrice e le promisi che in avvenire per la grazia ricevuta avrei consacrato il rimanente della mia vita tutto a Gesù e ala sua SS. Madre, sempre col suo santo aiuto.

Ah! potessi avere la penna di un angelo per scrivere e narrare le grazie e le meraviglie che la Gran Madre di Dio ottiene dal suo Divin Figlio Gesù a chi a Lei con viva fede ricorre; date ascolto a questo povero peccatore, a quanto io scrivo: io invito il mondo intero a tenere per nostra gemma preziosa la divozione alla Gran Madre del nostro Salvatore, Madre di misericordia, di bontà, di gaudio infinito; e nelle nostre necessità alziamo gli occhi al cielo e invochiamo la Vergine SS., confidandole le nostre miserie.

Le nostre preghiere giungeranno certo al trono dell'Altìssimo facendole passare per le mani della Madre di Gesù Crocifisso, piena da grazia, di gloria, di soavità celeste.

Maria SS. non solo mi donò la guarigione, ma conservò ancora per un anno intero la mia buona mamma, la quale morì nelle mie braccia, secondo la preghiera fatta a Maria SS.

( Continua )


Ogni volta che nel nostro Bollettino, si trovi parole, espressioni o il menomo accenno a santità, intendiamo darvi solo fede puramente umana, sottoponendoci totalmente ai decreti di Sua Santità Urbano VIII e dei Suoi Successori.

N. d. R.