Casa di Carità

B78-A7

Scuola professionale serale e festiva

Relazione anno scolastico 1936 - 37 - XV

I. Un triplice ideale.

Un altro anno scolastico si è conchiuso, per molti felicemente, come è dimostrato dai premi e dalle distinzioni meritate, per altri non del tutto secondo i desideri e le speranze avute da principio: ai primi vada una parola sincera di lode, ai secondi una parola di incoraggiamento.

La lode è per lo sforzo generosamente compiuto, per il sacrificio del sonno, del divertimento, del riposo sostenuto per tanti mesi; l'incoraggiamento vuole invece essere una spinta a riprendere, prossimamente, la stessa fatica, con rinnovata energia e con la prospettiva d'una migliore riuscita.

È proprio degli animi forti il non accontentarsi delle vittorie già conseguite, e il non lasciarsi abbattere dalle sconfitte, ed i nostri allievi devono tutti essere umanamente forti, cristianamente forti, romanamente forti.

Intendo dire che un triplice ideale deve brillare dinnanzi alla loro mente, e indirizzarne la volontà verso lo studio e verso il lavoro: ideale umano, ideale cristiano, ideale patrio.

L'uomo ha avuto da Dio l'ordine di lavorare - è la sua condizione - ed insieme con l'ordine ebbe anche i mezzi per compiere un lavoro intelligente e utile, per se e per gli altri; ora quanto più il lavoro riuscirà meno materiale e più intelligente, tanto più sarà utile, ed eleverà l'uomo nella sua naturale dignità.

Dunque gli studi tecnico - professionali devono ispirarsi all'idea di perfezionare l'uomo in quanto lavoratore.

Ma l'ideale umano non basta: sappiamo tutti che la dignità, dell'uomo è stata perfezionata dal cristianesimo, che, con la Grazia di Dio, impreziosisce ogni azione umana.

Ed il cristianesimo insegna che il lavoro tutto quanto, intellettuale e manuale, non è soltanto una moneta che si spende per la vita presente, ma è una moneta che serve ad acquistare la vita eterna.

Così lo studio, che ha per fine immediato di perfezionare il lavoro, cristianamente serve, con il lavoro, ad uno scopo soprannaturale.

Ne l'uomo, il cristiano si dimenticano di avere una Patria terrena, che devono amare, cooperando con lo studio e con il lavoro a renderla sempre più grande e rispettata.

Un gruppo di insegnanti

Ringraziamo Iddio che la nostra Patria è questa Italia benedetta, fulgida di tanti esempi, ricca di scienze e di arte, madre di santi e di eroi: ebbene l'ideale della Patria sospinga i suoi figli volenterosi per le vie dello studio e del lavoro, insieme intrecciati nell'armonia d'uno sforzo comune, verso le più alte mete così bene segnate da Chi la regge sapientemente.

La Scuola Professionale Festiva e Serale nella Casa di Carità sarà così sempre lieta di contribuire a facilitare lo sforzo di quanti con lo studio intendono meglio servire al bene proprio, della famiglia, della società.

II. Dodicesimo anno.

L'ascesa è continuata ininterrotta, il piccolo seme è diventato albero grande che accoglie ormai novecento allievi.

Le due sezioni Festiva e Serale sono pressoché equilibrate come numero di frequentatori.

La Festiva è divisa in tredici classi; la Serale in dodici.

Ogni sezione consta di: un Corso Professionale; un Corso Industriale; un Corso Superiore di perfezionamento; un Corso Aggiustatori; un Corso Artistico.

Al Corso Professionale della durata di 3 anni possono iscriversi i licenziati del Corso elementare; in esso si svolgono gradualmente nozioni di Aritmetica, Matematica, Algebra, Geometria, Disegno a mano libera, Disegno geometrico, Disegno meccanico, Fisica, Chimica, Tecnologia, Meccanica, Religione.

Al termine del 3° Corso viene rilasciato un diploma di licenza inferiore professionale, titolo privato, ma apprezzato in moltissimi stabilimenti.

Corso industriale ( durata due anni ); fa seguito al Corso Professionale.

Oltre alle materie del Corso inferiore si aggiungono Trigonometria, Elettrotecnica, Macchine, Coltura generale.

Pratica di laboratorio, per completare le specializzazioni alle quali possono tendere gli allievi: Aggiustatore, Tornitore, Disegnatore, Elettricista.

Al termine dei due anni viene rilasciato un Diploma di licenza che da adito all'allievo di migliorare le sue condizioni di lavoro o lo promuove al Corso Superiore di Perfezionamento.

Questo corso che dura un anno è riservato a quelli che intendono presentarsi, presso il R. Istituto Tecnico Industriale di Torino, a sostenere gli esami per il conseguimento del titolo di Operaio qualificato e, in seguito, quello di Tecnico meccanico.

È nota l'alta percentuale di promossi ottenuta fin'ora fra quelli che si sono presentati a tali esami, ciò che dimostra la buona volontà e l'ottima preparazione dei soggetti.

Corso aggiustatori ( durata tre anni ), è aperto per quelli che intendono perfezionarsi nell'aggiustaggio e lavorazione macchine.

In esso sono impartite lezioni pratiche di aggiustaggio, tracciatura, macchine, disegno geometrico e professionale, geometria, matematica, trigonometria, tecnologia.

Sala macchine

Al termine del terzo anno viene rilasciato un Diploma di licenza apprezzatissimo nell'industria data la scarsità di elementi specializzati.

Corso Artistico ( durata 4 anni ), coltiva le inclinazioni artistiche degli allievi con lezioni di disegno geometrico, ornamentale, prospettiva, figura, disegno architettonico, copia del gesso e dal vero, rilasciando al termine del quarto anno il diploma di licenza.

Il programma di tutti i corsi viene integrato da gite istruttive e da visite a stabilimenti indette dal Benemerito Istituto Pro Labore et Schola e dalla Scuola stessa e servono a vedere attuate in pratica le lavorazioni studiate tecnicamente sui banchi della Scuola.

La Scuola che è sorta con lo scopo di migliorare moralmente e tecnicamente gli operai che la frequentano ha potuto svolgere il suo programma di bene per mezzo dell'opera dei Benefattori che hanno contribuito in vario modo alla sua vita.

A fianco di quelli che hanno voluto con preghiere, con offerte in denaro e in materiale contribuire alla sua fondazione ed al suo sviluppo, dobbiamo segnalare l'opera preziosissima degl'Insegnanti e del Comitato Industriale.

Ai settanta Insegnanti che con sacrifizio, molte volte gravissimo, si privano del riposo e dello svago per rinchiudersi in un'aula gremita di allievi; che hanno saputo superare momenti difficilissimi, vada la nostra riconoscenza e la nostra ammirazione.

Alla Presidenza onoraria, a quella effettiva del Comitato Industriale, ai Membri tutti che hanno voluto fiancheggiare l'Opera della Scuola con l'appoggio morale della loro autorità e quello materiale delle offerte in denaro, in macchinari e in materiale; con l'assegnazione di premi agli allievi più meritevoli, vada il nostro grazie più sincero e la riconoscenza più viva augurando una sempre più proficua collaborazione a reciproco vantaggio e per il bene dell'operaio e dell'Industria.

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III. Nella formazione spirituale degli Allievi è doveroso ricordare l'opera dei Missionari della Consolata e l'opera patriottica della Centuria Avanguardisti.

Nel nuovo clima voluto dal Fascismo hanno posto preponderante i valori spirituali che danno all'Italiano una coscienza nuova, una nuova fierezza.

In un'apoteosi imperiale - creata mediante il sacrificio dei più puri Eroi dell'Italia Fascista nella conquista di una terra dove i Missionari Italiani hanno arato dissodando un terreno indomito - sentiamo con tali esempi il dovere di dare alla nostra coscienza una fortezza maggiore per concorrere con la nostra opera a neutralizzare la subdola follia moscovita.

Sui nostri Ideali splende; nel vivido sole d'Italia, il Gonfalone di Roma.

Le nostre « fiamme bianche ».

Avanguardisti della Casa di Carità

Nei ferrei ranghi della 1102a Legione Avanguardia « Mario Sonzini » s'inquadra la bella Centuria della nostra Scuola: forte dei suoi quattro manipoli suddivisi in dodici squadre perfettamente organizzate ed i cui nomi ricordano quelli delle agguerrite e gloriose squadre d'azione del Fascismo vigiliare: « Intrepida, Impavida, Guascona, Temeraria, Volante, Invincibile, Invitta, Intemerata, Ardita, Ferrea, Leonessa, Spartana ».

Gli avanguardisti sono fieri delle loro squadre e sempre dimostrano, con quotidiani episodi, il loro vivo attaccamento ad esse.

Nei pomeriggi del sabato fascista, l'edificio dell'Istituto si tramuta, con sorprendente attaccamento, in caserma: la « loro » caserma.

Rigida, impassibile nell'austero comportamento, la sentinella avanguardista, baionetta innestata, monta il suo turno di guardia, al cancello d'ingresso.

Il Capoposto di servizio è tutto compreso nell'assolvimento del suo dovere.

Nell'ampio cortile, al comando dei Capi Squadra, gli avanguardisti attendono alle esercitazioni teorico-pratiche, ginniche e sportive, militari e ricreative.

È stato testé inaugurato un corso di cultura fascista e uno per allievi avanguardisti scelti.

Gite e passeggiate sono frequenti, come le ultime, svoltesi giorni or sono al pozzetto di Rivoli e al Musine.

Anche questo, come lo scorso anno, gli avanguardisti che partecipano al Corso Allievi Capi Squadra, furono, all'unanimità promossi a pieni voti e riscossero l'ambito elogio del sig. Comandante la Legione.

« Ricordare e prepararsi! » è la consegna del Duce ed i giovanissimi della Rivoluzione, con dedizione e con animoso entusiasmo si preparano nel fisico e nei cuori, con diuturna passione, per essere pronti al Suo appello in ogni tempo e per ogni evento.