Santa Teresa del Bambino Gesù e il SS. Crocifisso

B80-A8

Tutti sanno che da parecchi anni la dolce Santa di Lisieux, la Piccola Teresa del Bambin Gesù, l'« Enfant chérie du monde entiér » è stata ufficialmente proclamata da Pio XI, Patrona di tutte le Missioni e di tutti i Missionari cattolici, insieme con San Francesco Saverio.

Fin dalla più tenera infanzia amava le anime, voleva la loro salute e per procacciarla ricorreva alle pratiche più ingegnose che la sua ingenua pietà le suggeriva.

Fin dall'età di tre anni si potevano contare a centinaia i piccoli atti di virtù, le piccole rinunce offerte giornalmente a Gesù pei peccatori.

La manina correva soventissimo alla tasca dove un coroncino le permetteva di segnare, per poi controllare, i fioretti così offerti …

Però la grande grazia dell'apostolato si può dire l'abbia ricevuta verso i tredici anni.

È interessante e dolce per noi, figli del Crocifisso, il vedere in quale occasione le sia stata concessa e da quali circostanze sia stata accompagnata.

La Santa, l'ha raccontato a lungo nella propria Vita.

Era una domenica, sul finire della Messa: mentre chiudeva il libro di preghiere, un'immagine di Nostro Signore in Croce sporge un po' fuori dalle pagine non lasciandole vedere che una delle divine mani, trafitta e sanguinante.

Era una piccola circostanza: chissà quante altre volte aveva contemplato quell'immagine senza sentirsi particolarmente "commossa".

Quella mattina però, una grazia speciale discende su di lei e fa vibrare la sua anima fin nelle più profonde fibre.

« Il mio cuore - scrive - si spezzò dal dolore alla vista di quel Sangue prezioso che cadeva a terra senza che nessuno si curasse di raccoglierlo, e io risolsi di tenermi continuamente in spirito ai piedi della Croce per ricevere la divina rugiada della salute e spanderla poi sulle anime.

Da quel giorno il grido di Gesù morente: - Ho sete - risuonava ad ogni momento nel mio cuore e v'accendeva un ardore sconosciuto e vivissimo.

Voleva offrire da bere al mio Diletto: mi sentiva divorata io stessa dalla sete delle anime e voleva, a qualunque costo strapparle dalle fiamme eterne » ( Storia di un'Anima ).

È chiaro, dalle Piaghe di Gesù Crocifisso è sgorgato lo zelo della Piccola Teresa.

Ciò che la spinse, da allora, a sacrificarsi per le anime, non fu tanto il pensiero dell'infelicità dei poveri peccatori quanto il dolore di Gesù.

Senza dubbio, il suo cuore sensibilissimo si commosse sempre al pensiero della povertà, dello squallore, dei rischi tremendi delle anime in disgrazia di Dio, al pensiero della sventura senza paragone di quelle che si perdono eternamente, ma sopratutto vide negli infelici che offendono Iddio, degli ingrati che abusano della sua bontà, che calpestano il Sangue di Gesù, che gli negano quell'amore di cui ha inestinguibile sete, e che, se si danneranno, renderanno inutili la sua Passione, la sua Morte e tutte le meravigliose invenzioni della sua infinita carità.

Ciò che l'affligge di più è il pensiero che troppi cuori non hanno e forse non avranno mai un palpito, un affetto per Colui che li ha amati tanto …

Si capisce allora come la Santa formuli e traduca in questa frase tutto lo scopo della sua vita: « Non abbiamo che l'unico giorno della nostra vita per salvare le anime e dare così a Gesù prove del nostro amore.

Siamo gelose delle più piccole occasioni per rallegrarlo: non rifiutiamogli nulla: ha tanto bisogno d'amore! ».

La cara Santa fu davvero fedelissima nel cogliere tutte queste piccole occasioni.

In ogni giorno, in ogni istante di sua vita fece esultare il Cuore di Gesù con l'esatta, pronta, amorosa osservanza di tutti i suoi doveri, con le delicate piccole rinunce, con l'offerta delle gioie e dei dolori, di questi sopratutto, sempre accettava col più dolce sorriso.

La sofferenza era per Lei un tesoro e uno del motivi che la rendevano preziosissima ai suoi occhi era appunto il potere che ha d'associarsi all'opera redentrice di Gesù Crocifisso.

Sul letto di morte, in preda a pene estremamente dolorose, del corpo e dell'anima, Ella non le spiegherà che con l'ardente desiderio che sempre aveva avuto di salvare le anime.

Piccola Teresa, ottienici un po' del tuo amore a Gesù Crocifisso; facci comprendere qualche cosa di quella sete che sulla croce lo fece spasimare e che ancora non s'è estinta né s'estinguerà mai; fa che col cuore ardente di zelo ripetiamo la preghiera della Divozione: « … vi domando grazia per i poveri peccatori e per i moribondi … ».

Fr. Arcangelo delle S. C.