L'arte di Educare

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« La bellezza delle cose, più dell'utilità, vi innalza l'anima a Dio … ( Tommaseo )

L'attività estetica nell'infanzia e nella fanciullezza

L'ambiente

Chi pensa all'educazione dell'attività estetica del proprio bambino quando questi è ancora nella culla, non perde tempo, anzi ne guadagna.

Quando il bimbo è venuto a sorridere alla casa, importa più che mai liberarsi delle suppellettili brutte, secondo il criterio d'una persona competente.

Chi crede di avere soltanto oggetti belli in casa sua, badi a non ingannarsi; è utile avere cura che gli occhi del piccolo osservatore trovino abitualmente un ambiente bello e gentile, perché l'abitudine fa il gusto dell'uomo.

Per questa ragione, piace e riposa il verde, che abitualmente vediamo in campagna.

Non altrimenti pensava Niccolò Tommaseo, asserendo che « il senso del bello si forma negli anni primi » ne Vittorino da Feltre il quale riteneva consistere l'educazione « specialmente nelle influenze consce ed inconsce dell'ambiente, tra le quali gli elementi estetici avevano un posto importante, se pure si potevano separare del tutto dalle forze morali.

Così egli godeva dell'aspetto signorile dell'edificio scolastico, dei campi di giuoco, dei luoghi in cui erano posti; così dava importanza alla voce, al portamento, alle maniere di un fanciullo, in quanto esercitavano influenza sugli altri.

Influenza estetica che implicava tutta l'educazione. ( H. Woodward, « La Pedagogia del Rinascimento » trad. Codignola e Lazzari 1923 ).

Il Maestro stesso, arrivava a dire un Monaco, dovrà essere possibilmente di bell'aspetto.

Esponiamo belle fotografie alla vista del bambino; belle siano, quanto è possibile, anche le figure propriamente a servizio del metodo intuitivo; facciamo ch'egli descriva fotografie di opere d'arte, con parole, a voce o per scritto, così formeremo la coscienza del bello e dell'artistico abituando all'espressione, tanto meglio se sapremo commentare ciò che andremo esponendo e porlo opportunamente a contrasto con alcuna cosa non bella e non artistica.

L'osservazione delle opere d'arte

La scuola penserà, nei limiti possibili, a presentare al fanciullo e a commentare una scelta di fotografie d'opere d'arte, convenienti all'età e alla sensibilità di lui, atte a nobilitare, cominciando dall'arti antiche, per giungere, via via ch'egli cresce, alle moderne.1

Conviene al ragazzo imparare a memoria molte poesie, e molte opere d'arte figurativa e architettonica ( per lo più di argomento religioso o storico ).2

Anche le opere figurative si possono imparare a memoria, osservandole a lungo attentamente - sia pure in fotografia - il che si otterrà dai fanciulli, lasciandole esposte e facendole descrivere da loro stessi.

Osservi l'allievo segnatamente le architetture e i monumenti, leggendo, guidato dall'educatore, attraverso ad essi la storia.

Vantaggiosa anche l'audizione della musica che esprime forza e compostezza e che nobilita componendo in armonia sensi e intelletto.

Il contatto con la campagna

Il diario

Perché l'allievo ami la campagna, conviene pazientemente condurvelo già nei primissimi anni della sua vita.

Di S. Giovanni Battista fanciullo, narra D. Cavalca: « … e la madre e il padre lo mandavano cercando, s'andavano dilettando con lui insieme; e quando vedevano un bello albero fiorito, sì il chiamavano e dicevano: « vieni qua figliolo mio, e vedi questa bella cosa che Iddio ha fatta » e ponevansi a sedere e ponevanlo in mezzo a loro e cominciavano a cantare: Benedictus … ».

E in quel momento di consonanza spirituale si celebrava l'educazione.

Utile all'osservazione e all'educazione estetica, è il diario della vita in campagna, che ho assegnato anch'io con buon frutto.

( Trovo in uno studio di Lombardo Radice, citati alcuni pensieri dei diari di fanciulli educati a contatto della campagna; eccone alcuni veramente aggraziati: « Ieri sera mentre venivo ho sentito il ton ton dell'ora di notte.

Che bel sentire con quel silenzio della neve! ».

« Come sta bene la pianta di zucca coi suoi fioretti giallo chiaro.

Sembrano tutti campanelli pronti a squillare ».

« Oggi siamo andati in solaio a scegliere degli oggetti in disuso ».

« Ieri mattina abbiamo disteso le glicine vicino alla capanna ».

« Ieri abbiamo seminato il frumento nelle ciotole di terra cotta ».

« Io e la Fernanda siamo stati in piazza a prendere venti quaderni grandi ».

« Abbiamo trovato un bruco ».

« Il bruco ha fatto il bozzolo ».

« Dal bozzolo è uscita la farfalla ».

( Il bruco che trovò la Lidia si è trasformato in una farfalla perdilegno » ).

I fanciulli in quella semplice scuola in campagna, crescono osservatori e lavoratori della terra, oltre che studiosi dei libri di testo e bravi cristiani; e quell'osservazione facilita e allieta questo studio. ( Esperimento Nigrisoli ).

In tale diario il fanciullo può descrivere le bellezze naturali della campagna ed esprimere con semplicità i suoi sentimenti e le sue utili osservazioni, che sono così vive in quell'ambiente.

Varie occupazioni, motivo d'osservazioni e d'affetti.

Per promuovere l'osservazione si può affidare al bambino una aiuola da coltivare, alcuni lavorucci pratici, possibilmente all'aperto.

« La lettura delle immagini », anche queste belle e artistiche, raccolte in un libro, e ogni altra buona occupazione che l'educatore può inventare, come ad esempio, far osservare la vita degli insetti e di altri animali, far cercare, raccogliere, distinguere, classificare, sono cose che servono pure allo scopo.3

Queste osservazioni oltre che istruire ed essere occasione di discorso e di utili emozioni, educano l'attività estetica, se fatte su cose belle e gentili.

Nessuno dubita poi dell'utilità delle emozioni regolari in genere di cui sono fattori il gioco, l'osservazione e lo studio, senza le quali la vita trascorrerebbe monotona e apatica.

Sovente le emozioni hanno benefica consonanza nel petto del Maestro; questi momenti di comune sentire sono fecondi per l'educazione, perché dal comune sentire, con la buona parola, o con un semplice cenno, si giunge al comune pensare.4

Catechista M. S. Professore di Filosofia.


1 Quanto alle letture, di fronte a tanta produzione di giornalini, da limitare e da sorvegliare, non possiamo dimenticare le graziose opere del Fanciulli destinate alla gioventù.

Anche il Medioevo ci può dare letture infantili: « Cette enfance de notre letterature comment nos pedagogues n'ont ils pas encore vu que c'était vraiment le littératurc de l'enfance? ». ( G. Lanson: Histoire de la littérature francaise. Paris 1931, p. XII ).

Per dare qualche esempio: la Canzone di Rolando, le più belle leggende cristiane e le vite del Cavalca, offrono attraenti brani educativi.

2 « Bisogna di elette bellezze nutrire la memoria da prima, che è facoltà nei teneri anni così docile e fedele e potente, poi di gentili immagini l'immaginazione nutrire, e il cuore di puri ed alti affetti ». - ( Niccolò Tommaseo, lettera dell'Agosto. 1872, pubblicata a cura di Lama ).

3 Le suddette occupazioni sono proprie del metodo Aguzzi e del metodo Nigrisoli.

4 « I maestro deve essere madre: e alla sapienza del precettore, accoppiare l'ingenuità della donna affettuosa.

I più arcani avvedimenti dell'educare, così come d'ogni cosa, vengono dall'affetto.

Quante cose intende, quante insegna pur col silenzio, la madre.

Un cenno tra due anime che consuonano, dice più d'ogni parola ». ( Tommaseo ).