Casa di Carità Arti e Mestieri

B92-A5

Scuola Festiva e Serale - Via Feletto 6, - Torino

I nostri allievi

« Voi siete il mio premio, voi siete la mia corona » scriveva San Paolo ai fedeli che avevano corrisposto alle sue evangeliche fatiche.

Così ancora possiamo ripetere noi rivolgendosi ai nostri allievi che ci hanno seguito negli sforzi tendenti alla loro formazione religiosa e professionale.

Sono per lo più giovanotti sui vent'anni e anche più, che - già a contatto con la realtà della vita - ci capiscono meglio dei più giovani e meglio corrispondono alle nostre cure.

Parecchi sono già sposati e allora … la scuola è un doppio sacrificio.

Non è raro il caso che le mogli si presentino in Direzione a scusare l'assenza del marito.

Esse si dimostrano però soddisfatte che i consorti frequentino la « Casa di Carità Arti e Mestieri » perché sanno che si miglioreranno moralmente e professionalmente.

Alcune di esse sono assidue alle funzioni della Scuola dove si trovano come a casa loro.

I bambini conoscono l'aula del loro « papà » e aspettano con ansia il suono del campanello finale.

Il Direttore ama questi piccoli frequentanti e riserva loro qualche caramella o immaginetta devota.

Alla « Casa di Carità » si è in famiglia e gli Allievi si aprono volentieri coi loro Insegnanti perché sanno di essere amati, aiutati e protetti.

La Segreteria è l'anticamera di molti e si notò che alcuni non lasciano mai la Scuola senza essere passati a salutare i dirigenti e quegli Insegnanti che si soffermano per la stesura del diario scolastico obbligatorio.

Alla domenica dopo le lezioni non è raro il caso di veder allievi e insegnanti intenti ad una partita di bocce e anche allora la più schietta cordialità regna sempre fra di loro.

Questo è il segreto della riuscita dell'insegnamento impartito con cristiania carità e intelligente volontà da liberi e valenti Professionisti.

Certi giovanotti in un ambiente di rigida disciplina o di fredda prammatica forse si troverebbero disorientati e lascerebbero gli studi.

Gli stessi Insegnanti non si prodigherebbero tanto per il progresso della Scuola.

Diversi allievi nell'ultimo giorno di scuola manifestarono il loro rincrescimento di trovarsi già in vacanza, mentre alla « Casa di Carità » si trovavano tanto bene …

E dire che uno di essi era dei più vivaci e rumorosi della classe terza B festiva.

Gli insegnanti ne potrebbero fare un romanzo, eppure benché in classe si debba esigere molta disciplina e massima buona volontà, nessun allievo conserva il broncio intuendo che si cerca di loro vero bene.

Cari giovani! Come sono felici i vostri Insegnanti quando constatano la vostra comprensione del dovere, la vostra buona volontà e i vostri sforzi.

Quest'ultimi ci fanno pensare, qualche volta, di non aver messo tutta la diligenza per rendervi facile il duro pane della scienza.

Credetelo, non è semplice farsi capire da tutti, e allora per un'intera settimana il vostro Insegnante non è soddisfatto di sé e attende con ansia la nuova lezione per chiarire, interrogare e così tranquillizzarsi.

Voi dunque, o cari allievi, rappresentate gran cosa per noi e giustamente possiamo chiamarvi « il nostro premio e la nostra corona » e vi assicuriamo che dal giorno che avemmo la fortuna di conoscervi a fondo consacrandoci al Vostro bene, ci siamo migliorati anche noi.

Un insegnante