Giornata di preghiere

B93-A8

24 Novembre 1940

Le prime luci permesse dopo una rigorosa notte di oscuramento, anzi di bombardamento, formavano nelle strade delle lunghe ombre rapidamente ruotanti e scomparenti attorno ai vari punti luminosi.

Alla Casa di Carità un nucleo di avanguardia, lampadine alla mano, si presenta per confessarsi, in seguito all'invito della Direzione.

Due missionari con la barba brizzolata di autentica brina, entrano in bicicletta e filano ai confessionali.

Una macchina misteriosa, dati i tempi, versa alla Scuola quattro confessori e si allontana silenziosamente.

Dai tram della Barriera di Milano scendono alcuni Padri venerandi e si dirigono rapidi e silenziosi alla Casa di Carità.

La Cappella, preparata con sobri e garbati ornamenti floreali attende.

Una lunga teoria di giovani si dispone nell'unica navata della devota Cappella e si prepara.

Alla porta di 7 aule si stipano altrettante file di giovani che cercano di raccogliere i fili della trama di loro coscienza per esporla con tutto candore al Medico Divino onde averne gli opportuni consigli circa un rattoppo ovvero un ornamento.

Alle 8,15 una buona metà si è purificata e si può iniziare il primo S. Sacrificio.

Con adatta parola il Sacerdote dice a tutti quegli occhi che lo fissano attentamente, il motivo della funzione: l'obbedienza all'invito del S. Padre e la necessità di ognuno nel momento attuale.

Le invocazioni di tutti che nel cuore fanno piena e si elevano al Cristo Crocifisso ne offrono « all'Eterno Divin Padre le ferite vermiglie e sanguinanti per nostro amore ». ( Pio XII ).

Tutta la Chiesa militante, per bocca del Supremo Pastore, invoca « la pace eterna alle anime di tutti i fedeli travolti dal turbine di guerra, noti e ignoti, lacrimati e illacrimati, sepolti sotto le rovine di città e di villaggi, nelle pianure insanguinate, su per i colli squarciati, negli abissi delle valli, o nei gorghi marini ». ( Pio XII ).

La lunga teoria delle S. Specie si chiude fra le numerose labbra avide di vita degli Allievi e vi porta in quei cuori con la sua grazia, la serenità, la pace.

I cuori uniti nella preghiera chiedono « che vengano rasciugate le lagrime di tante spose, di tante madri, di tanti orfani, di tante famiglie, di tanti derelitti ». ( Pio XII ).

Per la seconda Messa è gremita ancora la Cappella di altri giovani, ai quali viene chiesto un maggior sacrificio; ma il ritardo non fa scemare il numero.

Altre voci si avvicendano nella preghiera, altri canti implorano la protezione di Dio in questi tempi calamitosi « e raccolti sotto la protezione della Gloriosa Vergine del Rosario formano con le preghiere di tutta la Chiesa un solo immenso coro di supplicanti, vario di lingue, di accenti, di rito, ma unico per medesima fede, medesimo amore, unica speranza » ( Pio XII ).

Dalle 11 alle 12: la prima Ora di Adorazione e dalle 14 alle 15: la seconda, dinanzi al Santissimo esposto.

La Cappella gremita ascolta in raccoglimento la parola del predicatore che richiama alla necessità della preghiera per ottenere le grazie di Dio necessarie in questi particolari momenti, e l'opportunità di unire alla preghiera la penitenza per placare la Divina Giustizia offesa da tanti peccati.

La Casa di Carità ha voluto portare il suo contributo all'opera di carità di cui il mondo abbisogna affinché sia esaudita la preghiera del Papa: « che cessino il terrore, gli incendi, le distruzioni, le stragi e la giustizia con cristiana carità ripari i torti e ristabilisca il diritto estinguendo ogni discordia e rancore di animi formando una sola famiglia sotto lo sguardo di Dio ». ( Pio XII ).