Chiedete ed otterrete

B100-A4

Grazie attribuite all'intercessione del Servo di Dio Fra Leopoldo Musso.

O. F. M. morto in concetto di santità a Torino il 27 - 1 - 1922.

Dichiariamo che vogliamo restare ossequienti ai decreti di S. S. Urbano VIII attribuendo alle dichiarazioni contenute in questo bollettino una fede puramente umana, per la serietà delle persone che si sono firmate.

Dalla Signora Margherita Caldo, il cui figlio Francesco è allievo dei Fratelli delle S. C. nell'Istituto Arti e Mestieri di Torino, riceviamo la seguente relazione d'una grazia ottenuta per l'intercessione di Fra Leopoldo:

a Mio marito Antonio riceveva il 15 Maggio del corrente anno un poderoso calcio da un cavallo imbizzarrito, per cui stramazzava al suolo privo di sensi.

Raccolto premurosamente da pietose persone, venne trasportato all'Ospedale Martini in Corso Ferruccio, ove gli fu riscontrata dai medici la rottura di quattro costole, dal lato sinistro, lo schiacciamento del polmone sinistro ed altre lesioni interne, per cui fu ricoverato con prognosi riservata.

Mandai subito ad avvisare mio figlio Francesco, che era a scuola dal Fratelli, perché venisse al capezzale del babbo il cui stato sembrava grave, ed egli venne recandomi una immagine di Fra Leopoldo perché fosse posata sulla parte più dolorante del caro infermo e un'altra per recitare in comune la preghiera per la glorificazione del Venerando Servo di Dio.

Si incomincio in famiglia una novena e così pure nella classe tra i compagni di mio figlio per ottenere la guarigione del povero malato, il cui stato andava sempre più peggiorando.

Il terzo giorno dopo l'infortunio, essendo ormai il caso disperato, mio marito ricevette gli ultimi Sacramenti e un'ora dopo che gli fu impartita l'Estrema Unzione entrò in agonia perdendo completamente la conoscenza.

Ma all'Istituto Arti e Mestieri e noi di famiglia con le Suore dell'Ospedale si pregava con fervore; i compagni di mio figlio si scambiavano per turno in cappella pregando per ottenere da Fra Leopoldo che il babbo del l'oro condiscepolo non morisse, anzi ottenesse la guarigione.

E la grazia venne: come per incanto la mattina del 18 Maggio mio marito ritornò in se, comincio a prendere qualche cosa, a nutrirsi, a migliorare, a dormire la notte; finché, scomparso ogni pericolo, poté lentamente iniziare la guarigione, che andò sempre più accentuandosi di giorno in giorno.

Il Dottore e le buone Suore che amorevolmente lo assistettero all'ospedale, ci dicono che è un vero miracolo se mio marito è ancora in vita, e il Dottore che gli prodiga ancora certe cure lo chiama il « redivivo ». "

Questa grande grazia la dobbiamo certamente a Fra Leopoldo la cui immagine egli custodisce sempre gelosamente sotto il guanciale.

A gloria di Dio e per riconoscenza verso il fedele suo Servo Fra Leopoldo, desideriamo che sia pubblicata la grazia ottenuta, e appena ci sarà possibile faremo un'offerta per la sua Causa di Beatificazione.

Torino, 5 Giugno 1942.

Margherita Caldo