Messa del Povero

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L'inverno insolitamente crudo e le grandi difficoltà di procurarsi gli alimenti più indispensabili rendono la vita dei nostri cari poveri particolarmente penosa.

Alle vecchie penitenze se ne aggiungono tutti i giorni delle nuove e non tutte imputabili alla cattiva volontà dei poveri stessi.

Stringe il cuore ogni qualvolta si è testimoni oculari delle sofferenze del nostro prossimo e si vorrebbe poterlo sollevare un pochino.

Non è possibile compiere alcuna opera di redenzione spirituale e morale verso questi infelici se contemporaneamente non si porge loro la mano amica fornendo loro almeno un minimo di carità materiale.

L'Unione Catechisti sta attuando da tempo tale programma ed attualmente spende mensilmente non meno di 5.000 lire in generi alimentari per mantenere in efficienza la « Messa del Povero » nelle sue tre sezioni.

La brutta stagione impone anche la soluzione del problema delle calzature che in altra stagione invece non urge allo stesso modo.

Il Rev. Padre Saccardi, Missionario di S. Vincenzo ci ha ottenuto dal Sig. Prefetto di Torino una autorizzazione ad acquistare un certo quantitativo di scarpe di gomma e tela presso una nota fabbrica.

In mancanza di meglio anche tali calzature suppliscono egregiamente al bisogno urgente.

La Provvidenza, se non ci ha ancora mandato il denaro occorrente per detto acquisto ci ha però fatto trovare una cifra in prestito con la quale ci è stato possibile ritirare tutta la partita di scarpe per un valore complessivo, di L, 20.000 è di iniziarne la distribuzione ai più poveri in arnese.

È vero che secondo l'insegnamento del Vangelo, la mano destra non deve sapere quello che fa la sinistra, e noi chiediamo venia ai nostri amici e benefattori se abbiamo esposto qualche cifra.

Ciò l'abbiamo fatto unicamente per renderli edotti del come impieghiamo le loro offerte e quanto immenso sia il bisogno che batte alle porte di tanta povere anime fatte anche loro ad immagine e somiglianza di Dio.

Le miserie altrui ci devono fare parere più sopportabili le nostre croci e farci capire sempre meglio come nostro Signore non vuole che nessuno si disinteressi dei suoi fratelli chiudendosi nel proprio egoismo o nutrendo eccessiva preoccupazione per il proprio minacciato benessere.