Restaurare in Cristo

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Riparare e ricostruire questo vastissimo programma imposto dai danni e dalle rovine di una guerra devastatrice e feroce quant'altra mai, chiama a raccolta tutti con la forza di un dovere impellente.

Pochi, purtroppo, vi rispondono! c'è da sperare che il buon esempio tragga molti alla grande e non facile impresa.

Non basta, però, né il numero delle persone, né la buona volontà dei singoli: occorrono direttive precise e fondamento saldo, occorre sopratutto mirare più in alto della umana visuale: orientare il pensiero e infiammare il cuore verso il grande Riparatore: Gesù, guardare alla Croce.

Il che significa ritorno alla scuola del Crocifisso per conoscere quale sia il vero modo per riuscirvi, seguendo Cristo nella sua legge d'amore, nella sua dottrina sociale, imparando da Lui come si espia, come si redime, come si salva e si riedifica.

Ciò non soltanto nell'intimo delle coscienze individuali, ma nella vita dei popoli, negli ordinamenti civili delle Nazioni e degli Stati: bisognerà riprendere le vie della salvezza sulle orme del Redentore, ricordando che attraverso i secoli la Croce ovunque è stata segnacolo di civiltà, di ordine, di benessere: che sulle effimere glorie umane e sui caduchi trionfi s'innalza sempre sicura ed eterna la raggiante maestà del Calvario; che alla salvezza del mondo e al suo governo è insufficiente l'opera dell'uomo se non si appoggia all'opera divina.

E torniamo anche a venerare l'immagine del Crocifisso, purtroppo dimenticata o rimossa, specialmente nelle case moderne! domini essa sul focolare domestico come nell'aula scolastica, nell'officina e nel foro a richiamo, a conforto, a luce, speranza, guida, aiuto quotidiano, segno di confidenza in Dio salvatore.

Si pieghi dinanzi al Crocifisso la nostra superbia, il nostro insano orgoglio, si riconoscano le nostre miserie, implorandone umilmente perdono, perdonandoci a vicenda, si adorino le Sue sante ferite, imparando a lenire le piaghe altrui, immergendoci nel suo sangue divino ed effondendone l'azione purificatrice intorno a noi su tante brutture di questo caotico dopoguerra consolando ed elevando chi soffre e chi pecca all'indefettibile splendore del Golgota.

Affinché rinsavisca questa povera umanità che, non appena scontata la sua colpa di idolatria dell'uomo, attraverso il flagello bellico, è caduta nell'idolatria del piacere e della ricchezza.

E non dinanzi all'orpello di false ideologie, ma attratta dall'oro della verità essa ritrovi finalmente la sua pace fonte di benessere e terga finalmente le sue lagrime nella consolazione che solo sa donare l'infinita misericordia di Gesù Crocifisso.

P. M. S.