Messa del Povero

B114-A14

Opera di Redenzione dei Mendicanti

Ed ebbe Gesù la sua Processione, nel più misero ed oso dire sconosciuto rione di Torino ( in via Moncrivello ).

Non drappi di velluto a nappe dorate, ornavano i balconi, perché la miseria batte a tutte le porte delle strade che percorre Gesù.

Ma fu così commovente nella sua semplicità! …

Passò Gesù nel trionfo della sua umiltà, tra la miseria materiale e morale di tanta gente che vive della provvidenza di Dio e degli uomini!

La maggior parte di noi ignora tutta la sofferenza che alberga la periferia della nostra città, ma un'opera Santa è sorta e ogni anno progredisce e si sviluppa per alleviare tale miseria; ma è un'opera immane!

Non solo i vecchi hanno bisogno di pane e di tetto, non solo gli ammalati di cibo e di cure, ma i bambini che sono abbandonati nella strada, i bambini che rappresentano il futuro della nostra Patria, devono essere salvati.

Opera immane che si profila nitida e precisa nella mente illuminata di chi quest'opera di risanamento creò e dirige, ma che richiede tanti sacrifici e tanti sforzi.

Gesù benedisse passando! e noi fermamente crediamo - con la stessa fede di vedere quest'opera in un giorno non lontano, nel suo pieno trionfo!

Visita al Camposanto

Oltre cento dei nostri poveri si trovarono davanti al Cimitero Generale e recitando il S. Rosario si portarono alla tomba del Servo di Dio dove il Rev.mo D. Formica celebrò la S. Messa e rivolse ai poveri il suo discorso.

Ricordò che era stato Fra Leopoldo a comunicare ai Catechisti lo spirito di carità che li animava e spingeva ad aver cura dei poveri, in cui a Suo esempio essi vedevano l'immagine di Gesù Crocifisso.

Menzionò pure la buona Suor Luisa Montaldo, Figlia della Carità, fondatrice della Messa del Povero, di cui essi poco dopo avrebbero visitato la venerata tomba e ricordate le insigne virtù.

Anche il compianto can. Morino, l'indimenticabile « padre dei poveri » venne ricordato piamente ai non immemori beneficati, che subito dopo, sempre pregando, si diressero sulla tomba di chi in vita aveva sollevata la loro miseria e consolati i loro dolori.

Due mazzi di fiori furono lasciati sulle tombe da quei cuori gentili.