Messaggio di pace

B123-A3

Rileviamo su queste colonne alcuni tratti del radiomessaggio natalizio del Sommo Pontefice Pio XII, scegliendo fra quelli che più interessano i singoli cristiani cattolici di qualsiasi condizione sociale.

" Noi ricordiamo a tutti coloro che si gloriano del nome di cristiani cattolici, un duplice sacro dovere, indispensabile al miglioramento della presente condizione della umana società:

1) Incrollabile fedeltà al patrimonio di verità che il Redentore ha portato al mondo.

2) Coscienzioso adempimento del precetto della giustizia e dell'amore, presupposto necessario per il trionfo sulla terra di un ordine sociale degno del divino Re della pace.

Un cristiano convinto non può confinarsi in un comodo o egoistico « isolazionismo »

quando è testimonio dei bisogni e delle miserie dei suoi fratelli;

quando giungono a lui le implorazioni di soccorso degli economicamente deboli;

quando conosce le aspirazioni delle classi lavoratrici verso più normali e giuste condizioni di vita;

quando è consapevole degli abusi di una concezione economica, che pone il danaro al disopra degli obblighi sociali;

quando non ignora i traviamenti di un intransigente nazionalismo, che nega o conculca la solidarietà tra i singoli popoli, solidarietà la quale impone a ciascuno molteplici doveri verso la grande famiglia delle Nazioni.

Giammai dalla cessazione delle ostilità, gli animi non si sono intesi, come oggi, cosi oppressi dall'incubo di una nuova, guerra e dall'ansia della pace.

Perciò Noi vorremmo brevemente indicare quali sono i caratteri di una vera volontà di pace.

La vera volontà cristiana di pace:

1) Viene da Dio, Egli è il Dio della pace.

2) La cristiana volontà di pace è facilmente riconoscibile.

3) È pratica e realistica.

4) È segno di forza, e non debolezza o stanca rassegnazione.

Essa è tutt'uno con la volontà di pace dell'eterno e onnipotente Dio.

Una cosa però è certa: il precetto della pace è di diritto divino.

Il suo fine è la perfezione dei beni dell'umanità in quanto beni del Creatore.

Quel che importa è la sincera e cristiana volontà di pace.

Ad averla ci muovono senza dubbio lo sguardo alle rovine dell'ultima guerra, la silenziosa condanna, che sale dai grandi cimiteri ove si allineano in file interminabili le tombe delle sue vittime la ancora inappagata nostalgia dei prigionieri e dei profughi, l'angoscia e l'abbandono di non pochi detenuti politici, stanchi di essere ingiustamente perseguitati; ma anche più deve stimolarci la voce potente del precetto divino di pace, lo sguardo dolcemente penetrante del divino Bambino del presepio.

Perciò Noi in quest'ora, con tutta la forza della Nostra voce, Vi scongiuriamo, diletti figli e figlie del mondo intero: lavorate per la pace secondo il cuore del Redentore.

Insieme con tutte le anime rette, che pur senza militare nelle vostre file, sono a voi, unite nella comunanza di questo ideale, adoperatevi per diffondere e far trionfare la volontà cristiana di pace.

Rispondiamo all'invito paterno del Padre comune: egli è l'unico che possa parlarci cosi perché Egli è al disopra d'ogni contesa, perché la sua parola è genuino Vangelo.

Siamo convinti di questa certa realtà, contro le false accuse, le calunnie i travisamenti, le malinterpretazioni che alla parola e all'opera del Pontefice da alcuni si è voluto dare e si continua a dare: corrispondiamo coscienti e fattivi all'esortazione sapiente, vedendo in essa l'unica via di salvezza.

P.S.