Fratelli delle Scuole Cristiane nel mondo |
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Il 30 aprile 1651 - sono dunque passati trecento anni - nasceva a Reims Giovanni Battista de La Balle, primogenito d'una famiglia di sette figli.
Nell'età quando si gioca ancora, Giovanni Battista riceveva la tonsura: aveva undici anni …; ai diciassette, era canonico.
Percorso il ciclo completo degli studi classici nel College des Bons Enfants, dell'Università di Reims, il giovane chierico nel 1670 diventa allievo del Seminario di San Sulpizio, a Parigi.
Ma la morte della mamma e del babbo sopravvenuta a breve distanza l'una dall'altra, lo costringono nel 1672 a fare ritorno a Reims ed a provvedere all'educazione dei fratelli e delle sorelle.
Per tale motivo egli termina nella città nativa gli studi di teologia.
Nello stesso tempo s'interessa della Congregazione delle Suore del Bambino Gesù, fondata dal Canonico Roland, loro direttore spirituale, per l'educazione delle giovinette ed affidata alla sua morte alle cure del suo penitente.
Giovanni Battista ha trovato la propria vocazione.
È stato lodato l'eroismo che condusse il Fondatore a sacrificare tutto per la causa delle scuole popolari.
È stato magnificato il genio dal buon senso robusto, che presiedette all'organizzazione razionale dell'insegnamento.
È stato glorificato il santo autentico, totalmente teso ad ascoltare Iddio e generosamente sottomesso a ogni divino volere.
Noi vorremmo in quest'articolo dare un rapido sguardo a ciò che nel mondo è divenuta la sua opera.
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I suoi figli, i Fratelli delle Scuole Cristiane, sono quasi ventimila, distribuiti sulla faccia della terra: « una divisione di urto, saldamente organizzata e interamente arruolata al servizio di Dio ».
Li vediamo dovunque l'insegnamento sia libero, ed essi si presentano dovunque pionieri d'una pedagogia, nel tempo stesso tradizionale e ardita, che assicura loro i migliori risultati.
Soprattutto tra i figli degli operai, dei contadini e dei piccoli commercianti il Fratello delle Scuole Cristiane trova la clientela preferita.
Tale scelta non è tuttavia esclusiva.
La sua scuola ammette tutti su un piede d'eguaglianza e tatti ci si sentono bene.
È almeno ciò che afferma un ex allievo: « I Fratelli delle Scuole Cristiane continuano ad essere sempre i maestri impareggiabili dell'insegnamento popolare.
Non li ha dimenticati alcuno che sia passato loro per mano.
Tenera riconoscenza serba loro la stragrande maggioranza.
« La nostra scuola aveva tre Fratelli: uno addetto alla classe superiore, l'altro a quella inferiore e l'ultimo alle cure temporali.
Ci veniva chi voleva: dal laboratorio, dalla fattoria, dall'abitazione agricola, dal castello.
Un semenzaio di ragazzi, numeroso come un semenzaio di castagni.
« I Fratelli tenevano sempre in mente che avevano da fare con dei piccoli rurali.
Badavano al necessario. Leggere bene, scrivere bene, contare bene; conoscere la propria terra, come curarla, dalla coltura all'allevamento … ». ( Joseph de Pesquidoux ).
Codesta è proprio la fisionomia del Fratello, in mezzo ai figli del popolo.
Fedele allo spirito di San Giovanni Battista de La Salle, la sua Congregazione esprime lo sforzo principale verso le classi lavoratrici.
Su circa 1360 istituti da lei diretti, 1100 sono destinati ai figli del popolo.
Il campo vario dell'insegnamento professionale non sfugge allo zelo dei Fratelli delle Scuole Cristiane.
I semplici corsi di tirocinio ( apprendistato ), come le Scuole Superiori specializzate, sono da essi ritenuti come il prolungamento naturale della scuola popolare.
Perciò essi hanno moltiplicato nel mondo gli istituti, di questo genere.
Oltre a numerose scuole d'apprendistato, essi dirigono otto Scuole d'Arti e Mestieri, sette Scuole St. Luc,1 dodici Istituti Agricoli, 24 Scuole Professionali …
Inaugurato nella Congregazione dallo stesso Santo Fondatore, a St. Yon, l'insegnamento secondario occupa un posto importante tra le attività dei Fratelli.
Più di duecento Collegi, sparsi per ogni dove, amministrano le discipline classiche e moderne.
Collegi e Convitti godono spesso di reputazione che supera la circoscrizione locale.
Più che delle teste ben fatte, essi mirano a formare un'aristocrazia intellettuale, cosciente di doveri e di responsabilità sociali o religiose.
Accanto alle materie d'insegnamento, le conferenze e le applicazioni ai metodi diretti d'apostolato preparano i capi di domani.
Dov'è imposto dalle necessità, i Fratelli non esitano ad aprire Scuole d'Insegnamento Superiore: l'Istituto Agricolo di Beauvais, la Scuola Cattolica di Arti e Mestieri di Lione, le Facoltà Cattoliche degli Stati Uniti ( Manhattan, con 2700 studenti; Baltimora con 2400 ), l'Istituto Superiore di Pedagogia a Montreal, l'Istituto Superiore di Commercio a Québec, l'Istituto Superiore di Scienze Sociali nell'America del Sud, ecc.
In codeste Scuole, come in quelle più modeste, la semplicità e la dedizione presiedono ad ogni attività e l'ideale lasalliano costituisce la costante preoccupazione essenziale del Fratello.
San Giovanni Battista de La Salle, ed i suoi figli nel suo solco, hanno sempre manifestato predilezione per la formazione dei futuri maestri.
Attualmente i Fratelli insegnano a 2.200 allievi di Scuole Normali, distribuiti in oltre quaranta Istituti, tra Belgio, Perù, Bolivia, Ecuador, Gran Bretagna, Irlanda, Malta, ecc.
Molti volumi sarebbero necessari per parlare particolareggiatamente delle opere così attraenti, affidate dalla generosità pubblica o privata ai Fratelli dei vari Paesi.
Le Accademie Militari dirette dai Fratelli, principalmente negli Stati Uniti, ma anche nel Canada ed in Australia, sono annoverate tra le opere più originali della Congregazione, e tali da valerle la più larga fama nei Paesi dove esse sono in vita.
Le Case di riformazione morale, negli Stati Uniti, Canada, Perù, Irlanda e Inghilterra, danno risultati molto incoraggianti.
Degli Orfanotrofi sono molto apprezzati in Olanda, Argentina, Brasile, Birmania …
L'opera di Pompei, unica nel genere, accoglie i disgraziati figli degli ergastolani e si sforza, facendo dimenticare la loro condizione, di assicurare ad essi un lavoro stabile ed onesto.
Cinque Scuole speciali per « Mutilatini », vittime dell'ultima guerra, sono affidate ai Fratelli dal Governo Italiano: incarichi di abnegazione, di pazienza, di carità!
Ci sono pure a St.-Etienne una Scuola di Sordomuti ed in Italia una Scuola di Ciechi.
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S. Giovanni Battista de La Salle dichiarava un giorno ai suoi discepoli: « Il vostro zelo deve andare tanto oltre da farvi dare la vita per contribuire a far conoscere ai fanciulli le verità del Vangelo ».
E, passando dalle parole ai fatti, aveva mandato il Fratello Gabriel-Drolin a Roma, per aprirvi una scuola sotto gli occhi del Papa ed a mettere in qualche modo la sua società nascente a disposizione del Santo Padre per i bisogni della Chiesa.
Nel 1709 e nel 1711, due feudi protestanti, Alès e Les Vans, nelle Cevenne, vedevano all'opera i lasalliani in veste di autentici missionari.
Queste parole e questi fatti dovevano destare presto una larga eco.
Ed è soprattutto sotto il governo del leggendario Fratel Philippe che una serie sfolgorante di date segnava tante conquiste lasalliane: Canada 1837, Asia Minore e Turchia 1841, Stati Uniti 1845, Egitto 1847, Malesia 1852, Algeria 1854, Tunisia e Indocina 1856, Nuovo Messico 1859, Birmania 1860, Romania 1861, Ecuador 1863, Madagascar 1866, Ceylon 1868.
Ne la sua morte arresta il movimento. 1875 Hong-Kong, 1877 il Cile, 1878 la Palestina, 1889 Buenos Ayres, 1890 la Columbia.
Le persecuzioni del 1901 e del 1904, che chiudono la maggior parte delle scuole della Francia, disseminano i Fratelli in nuovi Paesi: Panama, Nicaragna, Venezuela, Antille, Messico …
Poi, è la volta del Brasile nel 1907; del Congo Belga nel 1909; del Giappone nel 1932; della Manciuria nel 1936.
Le ultime fondazioni non sono le minori: Papuasia, nel 1946; Haute-Volta e Camerun nel 1948.
Lungo è l'elenco delle domande in esame.
Più lungo ancora quello dei volontari pronti, al minimo cenno dei Superiori, ad abbandonare i loro Paesi per andare in missione all'altro capo del mondo.
Attualmente, in trentatre Paesi di missione propriamente detti, 1363 Fratelli, di cui 699 indigeni, insegnano in 189 scuole, con 76.701 alunni.
Davanti a tali cifre, chi rifiuterebbe all'Istituto dei Fratelli delle Scuole Cristiane il nobile titolo di « missionario »?
Ma quale può essere l'efficacia di questi apostoli dalle facciole bianche, confinati tutto il giorno tra i quattro muri di una classe?
È multipla e feconda, come dimostrano numerose ed eloquenti testimonianze.
Già nel 1843 il Governatore Generale dell'Ile Bourbon dichiarava in un rapporto al Ministero della Marina e Colonie: « Tra tutti i nostri Missionari i Fratelli sono, senza paragone, i più idonei ad istruire gli Indigeni ».
Quando nel 1914 morì il Fratel Evagre, l'organizzatore dei Fratelli nel Medio Oriente, un Arabo disse sulla sua tomba, in uno stile immaginoso, ma sincero: « Il Padre della bontà e della compassione, il sole della purezza e dell'amabilità è ora scomparso …
« Tu sei sempre stato l'apostolo della pace … Tu hai fatto della Siria un giardino coltivato … ».
Ed ultimamente ancora, nella sua visita all'Africa del Nord, nel 1960, l'On.mo Fratel Athanase-Emile è ricevuto da Sua Maestà il Bey di Tunisi.
Il Sovrano, volendo dare atto della benefica influenza dei Fratelli nella sua città, da circa un secolo, consegna al loro Superiore Generale le insegne di Commendatore dell'Ordine del Nicham Iftikhar.
Alcune ore dopo, era un avvocato israelita che esprimeva in termini commossi la gratitudine di tutti gli ex-allievi.
Adesso, l'azione missionaria lasalliana sembra orientarsi sempre più chiaramente verso la creazione di scuole Normali per istitutori e catechisti indigeni.
È molto significativo infatti che le tre ultime fondazioni siano per l'appunto destinate a questo scopo.
Non è codesto il miglior servizio che la Chiesa missionaria possa ripromettersi dai discepoli di colui che il Sommo Pontefice Pio XII proclamò, il 16 maggio dell'Anno Santo 1960, « celeste Patrono di tutti i maestri cristiani »?
Frére Francois De Sales S. C.
Secretaire General de l'Institut des Frères - Paris
1 Corrispondono a scuole d'arte, con particolare orientamento all'architettura ed all'arte decorativa. Se ne esce laureati architetti.