Casa di Carità Arti e Mestieri

B144-A6

Esercizi spirituali

È ormai consuetudine concludere il ciclo triennale dei nostri corsi professionali con alcuni giorni di esercizi spirituali chiusi.

Gli allievi delle classi terze, terminato l'anno scolastico e gli esami, sono invitati a salire al Santuario di S. Ignazio presso Lanzo per ricevere, in un triduo di raccoglimento e di preghiera, l'ultima preparazione spirituale prima di entrare nel mondo del lavoro.

Vi aderiscono quasi tutti, liberi da ogni costrizione, e fanno le cose bene, guidati da un esperto sacerdote ed assistiti dai catechisti.

Quest'anno gli Esercizi furono dettati dal P. Navone S.J. dalla sera del 1° luglio alla sera del 4 luglio e vi parteciparono 31 allievi.

Vacanze ad Oropa

Gli allievi assistiti dalla Michelin hanno trascorso 20 giorni a Oropa, dal 6 al 26 luglio.

Erano 23 oltre gli assistenti.

Bisogna riconoscere che sono state ferie piuttosto … bagnate, data la strana estate del 1956.

E poi si sa che Oropa è sempre generosamente irrorata, non solo spiritualmente da quella immensa corrente di grazie che la Madonna nera apre sull'incessante marea dei pellegrini, ma anche dalle improvvise e generose piogge, che forse sono destinate appunto a simboleggiare la pioggia dei favori della Madre di Dio sul suo vetustissimo ed immenso santuario.

Tuttavia non è mancato il buon umore, i giuochi e le gite interessantissime al Mucrone, al Monte Camino ( ma che magnifica idea quella di costruirvi la funivia! ) in Valle d'Andorno, ecc. ecc. culminate nell'annuale gita « monstre » di tre giorni al Cristo delle Vette sul Monte Rosa.

Le imprese eroiche non sono da tutti, certo, e i nostri eroi furono soltanto nove, però rappresentavano tutti e di tutti portavano l'ansia di salire al Cristo delle Vette.

Discesi a Fontainemore per l'antico sentiero percorso ogni anno dai valligiani del Lys e della Baltea in pellegrinaggio alla Madonna di Oropa, raggiunsero Gressoney ( oh, nostalgia dei villini di Parletoa ) dove godettero la fraterna e cordiale ospitalità della colonia G.I.A.C. e poi ripresero l'ascesa fino alla cima del Rosa.

Chi dimenticherà la Messa celebrata lassù fra l'incanto di quei panorami?

E la gioia purissima e l'allegria schietta suscitata da quei luoghi?

I compagni rimasti in basso ne ebbero poi qualche sentore dalle fotografie scattate dall'abilissimo p. Callisto.

Verso il Monte Rosa: sosta per la celebrazione della santa Messa al lago Gabièt

Verso il Balmenhorn ( gruppo del Monte Rosa ): alla capanna Gnifetti ( m. 3557 ).

Ne va dimenticato il clima religioso di Oropa.

Non per nulla si era nella casa della Madonna, dove il pensiero è continuamente richiamato alle cose più alte e più belle.

Quanti pellegrinaggi, provenienti da ogni parte del mondo, quante magnifiche funzioni religiose, che bei canti e come si pregava bene.

Non mancarono neppure le attrazioni di genere vario; dal ricchissimo museo dei presepi, veramente di gran pregio ed interesse storico, artistico, religioso, all'osservatorio metereologico, con gli interessantissimi commenti ed esperimenti del p. Direttore.

Ripresa dell'attività scolastica

Con il mese di Settembre cessa il silenzio delle vacanze e torna la vita nelle aule e nei laboratori: ripetizioni per i rimandati a ottobre, esami di riparazione, esami di selezione e finalmente iscrizioni al nuovo anno scolastico 1956-1957, che danno i seguenti risultati:

Allievi iscritti ai corsi diurni, N. 226

Allievi iscritti ai corsi preserali, N. 247

Allievi iscritti ai corsi serali, N. 95

Totale popolazione scolastica N. 568

Visite alla Casa di Carità

Tra le molte visite alla nostra Scuola in questo periodo, ricordiamo quella di un gruppo di Presidi - Direttori delle Scuole di Avviamento e degli Istituti Professionali e Tecnici dell'Italia Centro-Meridionale, guidati dall'ing. C. A. Cavalli, che per iniziativa del Centro Didattico Nazionale per l'Istruzione Tecnica Professionale ( Ministero della Pubblica Istruzione ) stava visitando le Scuole professionali del Nord.

Il nostro direttore, dr. Conti, fu incaricato di tenere a questo uditorio particolarmente qualificato, una conferenza sul tema: L'inserimento nelle Aziende e nelle industrie degli allievi licenziati dalle scuole professionali.

Conferenza e visita suscitarono il massimo interesse e universale consenso.

Celebrazioni religiose

Sempre fresche e apportatrici di un'onda spirituale di rinnovamento ritornarono puntualmente le funzioni dei primi venerdì di ogni mese, la consegna della medaglia miracolosa ai nuovi allievi con la consacrazione alla Madonna Immacolata, la vigilia della sua festa e la Messa di Mezzanotte a Natale.

Premiazione annuale

Il 16 dicembre 1956 ebbe luogo la premiazione annuale, con l'intervento di S.E. mons. Bottino, Vescovo ausiliare e di altre autorità e personalità cittadine, nonché dei rappresentanti delle industrie collegate.

Agli allievi più meritevoli furono distribuiti diplomi, medaglie e premi diversi forniti dagli industriali, dalla Camera di Commercio, dalla Cassa di Risparmio, dal « Pro Labore et Schola » e da altri privati benefattori.

La relazione, esauriente pur nella sua brevità, letta in questa circostanza dal nostro direttore, dispensa il cronista da ogni altra considerazione.

Ne riportiamo, perciò, qui di seguito, la parte che ha interesse generale:

Risultati: Gli esami teorico-pratici si sono svolti alla presenza dei rappresentanti del Ministero del Lavoro, delle Associazioni di categoria, delle Aziende collaboratrici, e gli allievi, specialmente quelli degli ultimi anni, hanno riscosso generali approvazioni e ampi consensi.

I giovani licenziati dai corsi diurni sono stati tutti collocati in un giro di tempo relativamente breve; molti di essi appena dopo qualche giorno dal termine dei corsi.

A quanto ci risulta, anche questa nuova leva di operai qualificati, ha dato nei luoghi di primo lavoro, una prova sostanzialmente positiva, sia per l'esempio e il tratto umano, che per la prestazione professionale.

Il rendimento produttivo accertato fin dai primi mesi è stato corrispondente a circa il 70% e anche l'80% di quello normalmente attribuito ad un operaio sperimentato.

Dal canto loro questi giovani lavoratori manifestano entusiasmo per la vita operosa verso la quale furono con tante cure preparati e avviati.

L'Associazione ex allievi è venuta intensificando, sia pure gradualmente, la sua attività con conferenze tecniche e culturali, cineforum, corsi di lingua inglese e assistenza multiforme agli iscritti.

Nuovo macchinario: Nell'anno scolastico 1955-56, ultimato l'acquisto di un primo lotto di macchinario e di attrezzature per l'importo complessivo di circa L. 36.000.000, si è dato inizio all'acquisto di quanto manca a rendere efficienti al massimo gli attuali locali, per un importo complessivo di circa L. 20.000.000.

Lo sforzo economico intrapreso è stato, come si vede, assai rilevante, tanto più per una scuola gratuita, ma è stato deciso con la coscienza di dover incrementare ad ogni costo un'Opera così utile al bene di tanti giovani e dell'intero ambiente cittadino.

Comunque, tutto è stato compiuto nella ferma fiducia che la Divina Provvidenza invierà in aiuto persone generose e consapevoli dell'enorme importanza che hanno oggi i problemi relativi alla formazione di nuove generazioni intelligentemente operose e spiritualmente elevate.

Nuove aziende collegate: Al termine della scordo anno scolastico o all'alba del nuovo, si sono pure poste le basi per una efficace collaborazione con altre tre Aziende: la Microtecnica con a capo l'instancabile Comm. Ing. De Rossi, Presidente dell'A.M.M.A.; la Fergat e la Philips di Alpignano.

Così, oggi, il numero delle Aziende che ricevono dalla Gasa di Carità giovani qualificati o che inviano apprendisti, maestranze o giovani assistiti a frequentarne i corsi, è salito a nove.

Precisamente e per ordine di anzianità: la Michelin Italiana, la Lancia, le Officine Moncenisio, la Giustina, la Viberti, la Nebiolo, la Microtecnica, la Philips, la Fergat.

Intanto il 29 gennaio c.a. la Casa di Carità Arti e Mestieri ha celebrato il suo 30° anno di vita e di attività, e ancora perdura in noi tutti il grato ricordo dell'entusiasmo, della riconoscenza, dell'incoraggiamento di tutti gli intervenuti alla manifestazione.

Ricerche e approfondimenti: Ma oltre di risultati conclusivi può essere utile accennare, per qualche aspetto almeno, al lavoro di aggiornamento e di preparazione compiuto in vista degli ulteriori sviluppi dell'Opera.

Per mezzo di inchieste condotte presso importanti Aziende torinesi e milanesi, si sono cercati, come si cercano tutt'ora, i dati indispensabili alla compilazione, la più ampia e dettagliata possibile, di profili e di monografie professionali relative ai principali mestieri dei settori meccanico, elettromeccanico ed elettronico.

Purtroppo, per varie ragioni, non sempre il lavoro è riuscito pienamente, tuttavia oggi possiamo contare su di un numero efficace di notizie e di dati pregevoli all'aggiornamento continuo dei programmi, anche dal punto di vista pedagogico-didattico e non solo tecnico.

In merito al mestiere di operatore elettronico addetto a servomeccanismi, già è stato abbozzato un programma di cultura tecnica a cui è seguito un programma pratico, anzi ne sono già in corso, in sede di esperimento, alcune esercitazioni fondamentali.

Per le qualifiche del ramo meccanico, si è provveduto ad estendere il campo delle esercitazioni pratiche che pur mantenendo un graduate indirizzo squisitamente professionale e produttivo, si sono arricchite di lavori che mirano a rendere capace l'allievo ad usare una più grande varietà di macchine e di mezzi tecnici, anche se non strettamente attinenti al mestiere prescelto.

Sarà così possibile, oltre a una più ampia capacità produttiva, assicurare ai giovani insieme al mestiere appreso, una certa polivalenza di prestazione che, all'occorrenza ( tutt'altro che improbabile dato il carattere della nostra industria ) consentirà loro di passare ad altre professioni più richieste.

Anche la prestazione del lavoro da eseguire, delle macchine, degli utensili e degli strumenti richiesti, l'analisi del ciclo di lavoro, l'esecuzione e il controllo del medesimo, si sono fatti più razionali e metodici e sempre più comprensivi delle componenti umane e perciò educative che sono la base di tutto il processo produttivo.

Orientamenti professionali: Consapevoli della responsabilità che incombe alla Scuola di consigliare utilmente i giovani nella scelta del mestiere da apprendere, si è provveduto all'orientamento professionale degli allievi, durante il primo arino di addestramento, stabilendo una collaborazione sempre più feconda tra psicologi e psicotecnici dell'ENPl e gli insegnanti e gli istruttori della ns. Scuola.

D'altra parte unire la perizia dei tecnici della psicologia alle osservazioni benevolmente penetranti degli educatori ci sembra la migliore garanzia a raggiungere orientamenti efficaci per quella scelta che tanto peso può avere per la gioia dei singoli e il benessere comune.

Lezioni supplementari: Non sono nemmeno mancate lezioni ed esercitazioni supplettive, sempre gratuite, per tentare il ricupero di quegli allievi che per vari motivi presentavano gravi lacune nel, profitto teorico è pratico.

Gli insegnanti e gli istruttori si sono prodigati oltre allo stretto dovuto con fraterna generosità, pur di assicurare possibilmente a tutti gli allievi una sufficiente preparazione.

A fondamento e a coronamento di ogni iniziativa si è fatto quanto si poteva - ne siamo persuasi - per assicurare a ciascun giovane il più ricco patrimonio di orientamenti e di virtù umane e cristiane, sempre pronti ad assecondare ogni ragionevole richiesta e soddisfare ogni lecito bisogno, a intervenire in ogni necessità, a volte energicamente o dolcemente, ma sempre fraternamente.

E i giovani, è giusto che lo si dica, hanno corrisposto a tante cure, ce lo confermano anche oggi i loro volti sereni ed onesti, la loro vita che soprattutto nelle officine è esempio di capacità e di rettitudine.

Orientamenti programmatici: L'esperienza del passato anno scolastico ha inoltre contribuito a confermarci negli antichi orientamenti programmatici consentendoci nuovi approfondimenti.

Appare sempre più chiaro come la scuola, in quanto « Casa » debba configurarsi meglio come comunità tecnico-pedagogica, rifuggendo dall'essere istruzione concepita come puro appalto di cattedra, i cui titolari agiscano ispirandosi vicendevolmente, e l'attività dei quali sia interamente affidata alle sole loro risorse, ma anche ai loro limiti ed inevitabile unilateralità.

S. E. Mons. Francesco Bottino, Vescovo Ausiliare di Torino, ascolta con le autorità il discorso del Direttore.

L'Ecc.mo Mons. Bottino consegna il premio ad un allievo.

Attualmente sentiamo sempre più non solo il bisogno di graduare, collegare e armonizzare tra loro i programmi, in vista di finalità ben precise, ma soprattutto di unire in sempre maggior concorde e vicendevole collaborazione l'opera di tutti gli insegnanti informandoli di tutti i problemi scolastici, anche se non strettamente pertinenti la loro materia, incoraggiandoli a frequenti scambi di esperienze, di vedute, di osservazioni particolarmente a proposito dei giovani a loro affidati.

Rimane sempre vero che l'unione fa la forza, tanto più quando è ragionevolmente stretta e profonda.

Il modello della scuola liberale, per quanto includa aspetti preziosi, e inadatto ad assicurare quella pienezza di provvedimenti, quel concorso concertato e armonizzato di azione che la scuola, soprattutto professionale, oggi attende.

Ancora una volta ci sentiamo riconfermati nel credere al potere fortemente educativo dell'istruzione professionale quando venga debitamente impartita.

Anzi ci pare che l'istruzione professionale dovrebbe essere il culmino dell'intera istruzione popolare.

Oggi, come tutti sanno, la società ha bisogno di nuove generazioni di lavoratori che senza scosse sostanziali, senza drammi, senza viltà o leggerezza, muovano incontro alla vita come al dono più prezioso, per occuparvi degnamente un posto di serena e intelligente operosità.

La capacità di attendere con competenza ed onestà ai compiti complessi ed utili anche se umili, del lavoro qualificato è tra i più potenti fattori naturali che possano contribuire a far del lavoratore un uomo davvero libero.

Un mestiere debitamente acquisito assai concorre a riscattare il lavoratore dalla soggezione psicologica, che è una certa forma di schiavitù, e dalla pratica impossibilità di sentirsi e, conseguentemente, di atteggiarsi come un vero collaboratore, come autentico corresponsabile del settore produttivo, e di non ritenersi un semplice prestatore d'opera.

Confortati anche da questa considerazione, sentiamo di dover insistere nell''oltrepassare sempre più e sempre meglio i limiti angusti di un tecnicismo scolastico inteso prevalentemente a raggiungere risultati puramente formali ed esteriori.

In altre parole, è aumentata la consapevolezza che la nostra missione è quella di educatori, cioè di gente su cui incombe la responsabilità di concorrere ad aiutare i giovani nel dare a se stessi personalità illuminata, equilibrata, costruttiva.

Inserimento degli allievi nel mondo del lavoro: Ci appare sempre più chiaro il problema dell'inserimento degli allievi licenziati nel mondo del lavoro investe tutta la struttura e l'azione della scuola professionale, e ne costituisce un problema fondamentale e non un semplice codicillo magari superfluo.

Infatti la possibilità di fornire ai giovani un lavoro adatto e conveniente, se è vero che dipende in quanto alla richiesta dalle Aziende, è anche vero che impone alta Scuola professionale, fin dal suo costituirsi una stretta aderenza al settore produttivo, per conoscerne a fondo tutte le esigenze, per poter corrispondere convenientemente alle necessità tecnico-produttive ed a quelle umane e sociali, che nelle prime sono sempre implicate.

Più di ogni altra cosa la carità, l'amore cristiano, si e dimostrato l'unico clima compiutamente vitale all'intrecciarsi e al prosperare di tutte le tipiche relazioni squisitamente umane che costituiscono la scuola nella sua profonda realtà di personale comunione di anime.

Comprendiamo sempre meglio il provvidenziale carattere programmatico dell'insegna « Casa di Carità Arti e Mestieri ».

Considerata con semplicità di animo questa insegna infatti è stata generosa di ispirazioni per non affastellare, ma inquadrare in una sintesi viva e operante le varie e disparate indicazioni di marcia che ci è sembrato di poter cogliere attraverso alle innumerevoli esperienze.

Sviluppi della scuola: Un'epoca nuova attende, nell'opinione dei più, la scuola in generale e quella professionale in particolare.

Già è cominciato il decennio ( 1955-1964 ) lungo il quale il compianto Ministro Vanoni ha prospettato nel suo « Schema » l'importantissimo ruolo che tocca alla scuola professionale nella lotta contro la disoccupazione e per l'incremento del generate benessere sociale ed economico.

Prima ancora, santi come Don Bosco, e uomini pii come il francescano Fra Leopoldo M. Musso e il Fratello Teodoreto hanno intensamente avvertito tutta l'urgenza e l'importanza umana e spirituale della scuola professionale cristiana.

Non bisogna mancare all'appello che ci viene dalla realtà del presente.

Da parte nostra rinnoviamo l'impegno di lavorare instancabilmente per dare un contributo sempre maggiore ad una causa così utile e santa.

Per la Casa di Carità Arti e Mestieri riteniamo sia giunto il momento di passare da una fase di esperimento, al completamento e poi all'estensione dell'Opera.

Intanto a Settimo Torinese è nata una nuova sede della Casa di Carità.

Presto, almeno così speriamo, ne verrà una a Giaveno, tenuta dai carissimi Fratelli delle S. C.

Progetto di ampliamenti: Per la sede attuale è imminente il progetto definitivo, riguardante i corsi che si intendono svolgere a costruzione ultimata, i locali e le attrezzature occorrenti.

Sono previsti per i corsi diurni di addestramento e di qualifica oltre 600 allievi, suddivisi nei seguenti mestieri: aggiustatore-montatore, fresatore, tornitore, rettificatore, attrezzista-stampista, alesatore e piallatore, disegnatore meccanico, più alcune qualifiche del ramo elettrico ed elettronico attinenti al settore metalmeccanico.

Per i corsi preserali e serali di addestramento e di qualifica si prevede un totale di circa 700 allievi.

Sono pure programmati corsi annuali, preserali o serali, per specialisti tracciatori, operatori di macchine automatiche, collaudatori ed alesatori di precisione, analisti di tempi e di metodi, operatori elettronici, per un complessivo di 150 allievi.

Saranno inoltre sviluppati corsi per allievi capi maestranze 6 corsi interni per allievi istruttori.

Tra poco Enti pubblici e privati, i benefattori di ogni ceto e condizione saranno invitati a contribuire al completamento dell'Opera.

Avremo soprattutto bisogno di preghiere, e di giovani tecnici ed insegnanti che abbraccino con cristiana generosità ideali così elevati da giustificare non una, ma molte vite interamente spese per la loro attuazione.

Un'Opera simile riuscirà?

Lo speriamo fermamente, coll'aiuto di Dio, malgrado le difficoltà che sembrano insormontabili.

Confidiamo altresì che coloro i quali verranno invitati a contribuire in vario modo al compimento dell'Opera sapranno intendere tutto il valore di una Scuola professionale che sia soprattutto Scuola, cioè luogo di educazione, dotato di una ben marcala personalità, sia per quello che concerne la tradizione educativa che per quello che riguarda la qualificazione tecnica.

Confidiamo che al di sopra di ogni punto di vista, di ogni tendenza accentatrice od autarchica, sia chiara l'idea che Scuola non ci può essere se, l'istituzione che si intende realizzare rimarrà sostanzialmente succube, a qualsivoglia direttiva.

Solo se la Scuola professionale potrà presentarsi ed operare con quell'autonomia che si conviene a organismi veramente vitali, sarà possibile attendersi da essa la più larga ed efficace collaborazione, per la soluzione di tutti quei problemi umani, sociali e professionali che è chiamata naturalmente a risolvere.