Di paese in paese  

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L'Immagine della "Divozione"

Vorremmo che il fremito di riconoscenza festosa che ci fa scrivere, trasparisse da queste note, per soddisfazione dei nostri cari Fratelli della Colombia ( e dicendo Fratelli, accomuniano tutti: Fratelli, allievi, ex-allievi, famiglie, amici ).

Ragione ne è l'accoglienza sempre più estesa e sempre più concreta che si fa in quel lontano Paese all'immagine della « Divozione ».

Siamo particolarmente sensibili a questo gesto di comprensione.

Quell'immagine è la nostra bandiera.

Perché abbia da essére proprio la Colombia il paese in testa a cadeste manifestazioni, non sappiamo ne importa saperlo.

Noi ci limitiamo a constatare il fatto e ne ringraziarne Iddio che l'ha voluto, in modo ripetutamente positivo ed eloquente.

La prima tiratura estera in loco della « Divozione », con, la nota immagine, è di Barranquilla, per iniziativa dell'indimenticabile Hno. fusto Angel e per ben quarantamila foglietti.

La denominazione di « Cristo del gran Ritorno » riferita a quell'immagine, è dell'Ecc.mo Mons. Vescovo di Barranquilla.

Il più alto acquisto della stessa immagine, riprodotta in formato grande a colori, fu fatto pure dalla Colombia, per ben mille esemplari, di cui cinquecento destinati a Barranquilla e cinquecento a Bogotà.

Ed ora, è ancora la volta di Bogotà e poi di Medellìn, rispettivamente con una vetrata e addirittura con un monumento, riproducenti sempre fedelmente quella cara immagine.

Tale adesione, così, completa ed unanime, non solo ci rallegra, ma ci conforta molto, nel nostro atteggiamento di fedeltà ad una tradizione, sia pur breve come tempo, ma ben salda come principio.

La quale vuole che l'immagine della « Divozione » rappresenti Gesù Crocifisso, con l'anima, sollevata da terra, che gli si aggrappa ai piedi, come ad unico riparo è sostegno.

Ci conforta perché un impedimento alla più rapida diffusione della preghiera fraleopoldina alle cinque piaghe del Salvatore, è in alcuni paesi per l'appunto l'immagine, com'è stampata nei nostri foglietti.

C'è chi la vuole sostiituita con altra del Crocifisso, che risponda a tradizioni locali.

C'è chi le preferisce, per esempio, la Santa Sindone.

C'è chi suggerisce una raffigurazione di maggior valore artistico.

Per ora, non siamo del parere di apportare modifiche di sorta.

Ma, se modifiche ci saranno, rimarrà sempre fermo che l'immagine della « Divozione » riprodurrà la visione avuta in sogno da Fra Leopoldo nell'estate del 1893, nel castello di Viale d'Asti.

Quanto al tempo, il riferimento alla visione di Fra Leopoldo è quanto mai efficace e perentorio.

Significa la data più antica, più remota: la data che è all'origine della preghiera, in quanto l'immagine della visione è, della preghiera stessa, la prima e perfetta espressione.

Non si va più in là.

E quanto al pensiero simbolicamente orientatore, ( non frutto di immaginazione meditata umana ), il riferimento a Gesù Crocifisso ed all'anima non è meno categorico e perentorio.

Ci vogliono tutti e due. Non solo la Vittima, ma anche il suo effetto.

Non solo il Redentore, ma anche il redento.

L'umanità redenta. Poiché quell'anima ne è figura.

Immagine caratteristica ed inconfondibile. Unica.

Simbolo e vessillo di quel movimento crocifissino che con l'Unione ne è diramato ed ancor più ne diramerà, innumerevolmente.

Sinonimo di unità che si trasmette nello spazio e nel tempo e nel quale si riconoscono tutti coloro che zelano quella particolare pratica di pietà, eretta a norma di vita e fattasi propriamente vita.

Ci sarebbe da dire dell'altro e parecchio.

E sarà detto in luogo acconcio, grati alla cara Colombia lasalliana che ce ne ha offerto motivo e spunto.

Il viandante