In memorian

B151-A8

Rosazza Geom. Maurìlio

L'8 giugno u. s. il Signore chiamava a sé improvvisamente, il Geom. Maurilio Rosazza, nostro Catechista Associato ed insegnante della Casa di Carità.

Nessuno se lo sarebbe aspettato: aveva appena 61 anni, aspetto robusto e attività piena.

Ma egli teneva presente l'ammonimento di Gesù, che la morte viene come il ladro, e stava vigilante.

La chiamata lo trovò pronto e non lo scompose.

Ecco la dettagliata narrazione lasciataci dal Catechista Lorenzo Masoero, che provvidenzialmente gli fu vicino nelle ultime ore.

« La sera del 7 giugno verso le ore 21 incontrai casualmente il Geom. Rosazza nella Chiesa della SS. Trinità e poi ci dirigemmo verso l'Università di via Po per ascoltare il concerto sinfonico in programma per quella sera.

Durante il tragitto, mi parlò dei prossimi Esercizi Spirituali che si sarebbero svolti a fine giugno alla Villa Nicolas ed ai quali intendeva partecipare, spiacente di non averlo tatto l'anno passato.

Giunti nel cortile dell'Università, ci salutammo, prevedendo che la folla ci avrebbe separati, ma restammo a breve distanza l'uno dall'altro.

Dopo una ventina di minuti, vidi il Geom. Rosazza dirigersi verso il muro vicino, come uno che cerca un appoggio, barcollare e cadere a terra, battendo il capo sul marciapiede e perdendo i sensi …

Data la sua notevole corporatura, il colpo fu assai forte.

Immediatamente venne chiamata un'autoambulanza e lo accompagnai all'Ospedale di S. Giovanni, dove il medico gli prestò i soccorsi del caso e gli propose di ricoverarlo in osservazione.

Il Geom. Rosazza, che nel frattempo pareva essersi rimesso, si oppose, e chiese di essere portato a casa.

Lo riaccompagnai alla sua abitazione di via Allioni 7.

Dall'atrio di casa stava uscendo proprio in quel momento il Vice Parroco di N. S. del Carmine, il quale, conoscendo personalmente il Geom. Rosazza, mi aiutò ad accompagnarlo su per le scale fin nel suo alloggio.

Quivi c'era una sola delle due figlie, essendo l'altra uscita con la mamma.

Ella dapprima si spaventò nel vedere il padre in quello stato; ma poi si tranquillizzò, dato che Egli altre volte aveva avuto piccole crisi sempre superate.

L'aiutai a coricarsi e poi mi congedai, lasciando il Reverendo a fargli compagnia, in attesa del medico subito chiamato.

L'indomani, con dolorosa sorpresa, seppi dalla figlia che il padre era deceduto nella notte alle ore 1,30, dopo aver ricevuto con edificazione i SS. Sacramenti, presente tutta la famiglia ».

« C'an daga pura tutt ». Così Egli disse al Sacerdote quando s'accorse dell'aggravarsi del male; ed intendeva dire: « Mi dia pure tutti i SS. Sacramenti: il Viatico e l'Estrema unzione ».

Quante volte recitando la « Divozione a Gesù Crocifisso » aveva chiesto la grazia di ricevere i S. Sacramenti in punto di morte!

La sua invocazione, in quel momento, era esaudita.

Ad un'ora inconsueta della notte e proprio al momento buono, in modo che potesse far tutte le cose bene, il Signore gli faceva trovare il sacerdote in casa, senza che neanche avesse dovuto chiamarlo.

Della buona tempra biellese Maurilio Rosazza possedeva la prudenza oculata e la tenace operosità.

La sua affabile e cordiale bonarietà, condita sovente di argute battute dialettali, lo rendeva benevolmente gradito negli ambienti che frequentava, dove attirava viva simpatia.

Affettuoso padre di famiglia educò nel santo timor di Dio le due sue figliole, una delle quali è laureanda in Pedagogia all'Università di Torino, mentre l'altra è studentessa in Scienze biologiche all'Università di Milano.

Sempre si raccomandava alle preghiere dei Catechisti per la buona riuscita delle figlie negli studi e nella vita e, poco prima di morire, disse allo scrivente di queste note, che vogliono essere un sincero omaggio alla sua memoria: « Mia figlia deve sostenere esami: prega per il loro buon esito! ».

Partecipava pure alla vita religiosa della sua Parrocchia di N. S. del Carmine collaborando con la fedele Consorte, Presidente delle Donne di Azione Cattolica.

Nell'ultima processione Eucaristica del Corpus Domini sorresse con dignitosa divozione ( ah, quanto si lamentava che non c'era più « divusiun »! ) il baldacchino del SS. Sacramento.

Sinceramente affezionato al nostro Venerato-Fondatore Fr. Teodoreto ed all'Unione Catechisti, non mancava mai alle adunanze e ai Ritiri mensili.

Alla Casa di Carità diede la sua continua opera di insegnante prima nella vecchia sede di via Feletto, nei corsi festivi e serali, poi nella nuova sede di Corso Benedetto Brin in vari corsi ed, ultimamente, nei corsi per apprendisti.

Ora il nostro Maurilio riposa nel piccolo cimitero di Rosazza, il ridente paese che porta il suo stesso nome.

La Madonna d'Oropa, così cara a lui e a tutta l'operosa popolazione di quella plaga, vegli il suo fedele devoto e Io prepari ai fulgori della finale risurrezione!

Rev.do Padre Fedele M. Provera da Mirabelle o.f.m.

Il 24 agosto u. s. il grande cuore di P. Fedele ha cessato di battere.

Ultrottuagenario, Egli è partito per l'eternità, come desiderava, francescanamente, in silenzio, senza dare noia a nessuno.

La sua missione di francescano fu quella di predicare.

Dotato di voce potente e di dialettica convincente, illustrò i pulpiti delle chiese di Torino, del Piemonte ( specialmente del Saluzzese e Cuneese ), delle principali città d'Italia ed anche dell'Eritrea e della Somalia.

Mons. Tinivella, nella commemorazione funebre dell'estinto Confratello disse che « la predicazione di P. Fedele aveva, per intensità, del leggendario: teneva anche tre mesi di maggio contemporaneamente ».

Alla vigilia della morte, era ancora sulla breccia: infatti nel prossimo anno aveva segnato sul suo taccuino numerosi impegni di predicazione, tra cui un mese di maggio.

Ma noi Catechisti ( dell'Unione ) dobbiamo aver per lui ( P. Fedele ) una riconoscenza tutta particolare per quanto Egli fece per il nostro Servo di Dio Fra Leopoldo.

Intatti dal 1901 al 1907 P. Fedele, da poco ordinato Sacerdote, fu Padre Guardiano nel Convento di S. Tommaso, mentre Fra Leopoldo era il frate cuoco della comunità.

Come è bello immaginare quel Cenacolo di anime infervorate di amore per Gesù e Maria, che allora frequentava il Convento di S. Tommaso, tra cui il Servo di Dio Paolo Pio Perazzo e Fra Leopoldo, sotto l'illuminata guida di P. Fedele!

Fu questi a concedere al nostro Fra Leopoldo, di cui stimava sinceramente le virtù, il famoso Crocifisso, da cui ebbe origine la Divozione alle Cinque Piaghe.

Un giorno passò nel corridoio il Padre Guardiano proprio mentre Fra Leopoldo stava pregando il suo Crocifisso Gesù e allora avvenne ciò che egli narra nel suo Diario: « Vedevo vicino alla mia cella un Crocifisso che mi infondeva nel cuore grande venerazione.

In una buona occasione, mi faccio coraggio, e dico al Rev. Padre Guardiano Fedele Provera da Mirabella: « Quanto desidero quel caro Crocifisso! ».

« Lo vuole? - mi disse - lo prenda pure; ma si ricordi bene che quella sacra effigie è stata, per molti anni, all'adorazione che i buoni venivano a fare genuflessi e prostrati ai suoi piedi il Venerdì Santo ».

E aggiunse: « La prima adorazione che lei farà, la prego di farla per me ».

« Così feci; da quell'epoca in poi non lasciai passare giorno senza fare l'adorazione a Gesù Crocifisso, alimento dolcissimo dell'anima mia ».

Fu P. Fedele che, letta la pia pratica, le apportò qualche correzione quanto alla forma e all'ortografia ed, in seguito, il 7 luglio 1907 la porto alla Curia Arcivescovile di Torino, ove fu approvata da S. E. Mons. Castrale, Vicario Generale di S. E. il Card. Richelmy.

Infine nel processo informativo diocesano P. Fedele fece a favore della glorificazione del suo pio Confratello Fra Leopoldo un'ampia ed esauriente deposizione, di particolare importanza per il fatto che Egli nei confronti dell'umile cuoco era stato per un notevole periodo superiore diretto.

Una volta P. Fedele andò a Roma col Servo di Dio Paolo Pio Perazzo per essere ricevuto in udienza dal Papa S. Pio X.

Ad un certo momento dell'udienza il S. Pontefice mise una mano sul capo del P. Fedele e gli disse con voce soavissima: « Sii fedele fino alla morte! ».

P. Fedele mantenne la parola e fece sempre onore al suo nome di religioso che era come un programma di fedeltà apostolica.

Noi Catechisti, memori e riconoscenti della stima, degli incoraggiamenti, dell'appoggio intenso e cordiale ch'Egli diede al nostro Fra Leopoldo, dal Divin Crocifisso, intercedente la Vergine Santissima, imploriamo per Lui l'eterna pace, promettendo di seguire fedelmente le luminose orme di ardente ed inesauribile zelo apostolico per la gloria di Dio e la salvezza delle anime.