Ai nostri lettori

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Ecco che è trascorso un anno intero dall'ultimo nostro Bollettino e ormai tutti i nostri lettori sanno che esso esce solo quando può.

Il proposito e lo sforzo di raggiungere una certa regolarità di pubblicazione lo abbiamo fatto più volte, ma non siamo ancora riusciti a raggiungere lo scopo.

Non ci sentiamo di fare dei progetti e tanto meno delle promesse per l'avvenire.

È un guaio, lamentato da molti nostri lettori, affezionati alle opere del Fr. Teodoreto e di Fra Leopoldo, e desiderosi di essere tenuti al corrente del loro sviluppo.

Ne siamo spiacenti ancor più noi, ma non abbiamo altro rimedio che attendere dalla Provvidenza di Dio la messa a disposizione di energie nuove.

A tutti domandiamo di avere pazienza.

In questo numero cerchiamo di mettere in rilievo i fatti più salienti che hanno caratterizzato questo lungo periodo, mentre ne dobbiamo passare molti sotto silenzio per evidenti ragioni.

Alcune notizie sono piuttosto stagionate, ma esse devono essere registrate, anche se in ritardo, e siamo certi che i nostri lettori le vedranno volentieri.

Il silenzio del Bollettino non significa, grazie a Dio, una stasi nelle varie attività della nostra Unione, anzi è proprio questa attività, divenuta sempre più intensa in tutti i suoi settori, che non ci ha più lasciato il tempo di scrivere.

Non solo furono mantenute le vecchie posizioni, ma si fecero progressi dovunque e fiorirono iniziative nuove.

È un lavoro minuto, ininterrotto, senza chiasso, secondo lo stile dei catechisti, simile alla respirazione ed al fluire del sangue in tutto il corpo, neanche avvertito, ma di importanza fondamentale.

E questo lavoro, purtroppo, cresce con un ritmo più accelerato del numero dei lavoratori.

Dedichiamo questo numero ai catechisti di Spagna perché nel periodo di tempo che esso riflette il nostro Istituto Secolare ha messo colà profonde radici, con la consacrazione religiosa dei primi catechisti congregati.

È un avvenimento che farà epoca nella storia dell'Unione e che costituisce un pegno di promesse per l'avvenire.

La cattolicissima Spagna non smentisce se stessa, rispondendo con grande generosità agli inviti della Chiesa e fornendo il maggior numero di operai evangelici.

Anche il messaggio del Fr. Teodoreto vi ha destato profonda risonanza e raccolto le entusiastiche adesioni di cui è capace il suo popolo generoso.

La Congregazione Lasalliana così fiorente nella regione Iberica sta ponendo le basi per una analoga fioritura di catechisti che dia all'apostolato dei laici quella serietà e quell'ampiezza la cui esigenza diventa sempre più urgente.

Ecco perché è giusto porre in rilievo lo sviluppo dell'Unione Catechisti in Spugna, affinché « risplenda la sua luce davanti agli uomini » ed essi « diano gloria a Dio quando li visiterà ».

In questo momento poi ci incombe il pensiero che la Chiesa sta attraversando un grava momento storico.

Dall'umile posto che il Signore ci ha assegnato nella sua milizia abbiamo partecipato al dolore di tutto il mondo per la scomparsa del grande Pontefice Giovanni XXIII, che ha fatto sentire all'umanità intera come non mai, la vibrazione del Cuore di Cristo ed il fascino della verità nella carità, e abbiamo esultato alla nomina del suo successore Paolo VI, nel quale si appuntano tante speranze.

Tutta l'opera nostra e il nostro atteggiamento davanti a Dio ed agli uomini vuole essere in perfetto unisono con l'ammaestramento e l'esempio del Vicario di Cristo e costituire il nostro umile, ma fervido omaggio di gratitudine, di fedeltà e di amore.

E la nostra preghiera più che mai si intensifica in favore della Chiesa, che in questi ultimi cinquant'anni ha stupito il mondo, ma che ha ancora tanta strada da percorrere per raggiungere tutti gli uomini e tanti problemi da risolvere per riunirli nel suo seno e condurli alla patria celeste.

Attorno ai nuovi Professi spagnoli