Mettiamo in onore il « Crocifisso »

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Gesù Crocifisso è l'ispiratore dei più grandi eroismi, la forza delle virtù, la speranza dell'umanità, il vertice della rivelazione, la soluzione di tutti i problemi.

In tempi così tragici e disorientati come quello che stiamo attraversando nulla è più necessario, nulla più urgente, nulla più sicuro che richiamare gli uomini al loro Redentore e Salvatore Crocifisso.

Bisogna « predicare Gesù Crocifisso » instancabilmente e con tutti i mezzi, « opportune et importune ».

E non bisogna nemmeno trascurare quel gesto così semplice, ma così espressivo di mettere in evidenza la sua immagine e di averne cura.

Comprendiamo noi l'importanza di questa immagine? Abbiamo mai riflettuto che essa è, come dice San Paolo, « l'immagine dell'invisibile Iddio? ».

Nell'Antico Testamento Iddio aveva proibito ogni immagine di se stesso perché voleva riservarsi di presentare Egli stesso agli uomini quella che aveva scelto da tutta l'eternità, immagine scolpita nella carne del Suo Figlio unigenito, e che è la sintesi della Rivelazione.

« Dio è Amore » « Dio ha talmente amato gli uomini da dare il Figlio suo unigenito, affinché chi crede in Lui non perisca, ma abbia la vita eterna ».

« Il castigo meritato per le nostre colpe cadde su di Lui e per le Piaghe di Lui noi siamo stati salvati ».

Gesù Crocifisso è l'immagine della salvezza: immagine sconcertante e incoraggiante allo stesso tempo, che indica eloquentemente come si ama.

Tra la moltitudine di parole, di scritti, di immagini che stordiscono il mondo è urgente far rilevare questa Parola, questa Immagine, questo segno di salvezza: il Crocifisso.

Il Crocifisso ci insegnerà l'amore essenziale, ci dirà che tutto è amore, ci renderà dolce ogni cosa.

Per questo la Piaga principale è quella del suo Cuore, a cui saremo continuamente ricondotti.

Il Crocifisso ci ricorderà che Egli è vivente nell'Eucaristia, memoriale perenne della sua passione, dove continuamente Egli si immola e si dona a noi.

Ci richiamerà alla Parola rivelata, che Egli ha fatto segnare nelle Sacre Scritture affinché sia luce ai nostri passi, e di cui le Sue Piaghe sono come la sintesi, e ci innalzerà al pensiero della sua Risurrezione, giacché Egli è il primo risorto dai morti, la risurrezione, la vita, la gioia e ha voluto mantenere nella Sua Carne gloriosa il segno delle Sue sante Piaghe, come un trofeo di gloria e di amore.

Le Piaghe sanguinanti  e trionfanti di Gesù sono il Corpo di Cristo pervenuto al supremo grado di offerta e sono l'anima dell'apostolato, giacché l'incredulità scompare davanti ad esse quando si rinnova il gesto di San Tommaso che tocca con mano il sigillo dell'alleanza dell'uomo redento con il suo Dio.

Le piaghe di Gesù ci parlano, ci purificano, ci fortificano.

Perché dunque lasciare che il nostro Crocifisso si copra di polvere in un luogo trascurato della nostra casa?

Mettiamolo in evidenza, facciamone l'intronizzazione, abbiamone cura.

Nella scelta di un Crocifisso cerchiamo un'immagine decorosa e pia.

Non dimentichiamo che ai piedi della croce « stava Maria, la madre di Gesù » che non deve mai essere dissociata dal Figlio suo e della cui materna assistenza abbiamo assolutamente bisogno per andare a Gesù.

Lanciamo ai nostri lettori l'idea della •intronizzazione del Crocifisso nelle case e in tutti i luoghi dove si svolge la umana attività; sarebbe un gesto altamente significativo e orientatore, efficace propiziazione e segno consapevole di sottomissione alla regalità redentrice di Gesù.

Uniamo al Crocifisso una formula di offerta, che esprima la nostra intima e totale unione con Lui, la nostra partecipazione alle sue sollecitudini per la salvezza di tutti gli uomini.

Per esempio questa: « Mio Dio, ti offriamo la nostra vita, in unione alle Tue Piaghe sanguinanti e trionfanti, e per esse ti domandiamo di salvare tutti gli uomini ».

Oppure semplicemente: « Per le Sue Piaghe venga il Suo Regno ».

Oppure, qualche frase scritturale che ci abbia fatto particolare impressione e che ci aiuti a penetrare sempre più a fondo il mistero della Redenzione.

Anche sul piano materiale bisogna che il Crocifisso brilli di più nel cielo della Chiesa.

Ne verrà un gran bene alle anime, le difficoltà si dissiperanno come nebbia al sole e si constaterà con stupore quanto ci eravamo allontanati dal piano di Dio, dimenticando Gesù Crocifisso.

Ciascuno si domandi: che posso fare io per l'esaltazione del SS. Crocifisso, affinché Egli domini non soltanto sugli altari, dove si rinnova realmente il sacrificio del Calvario, ma anche sul petto degli uomini, al capezzale dei malati, in capo al letto, sulle culle, nelle famiglie, nelle scuole, nelle officine, in tutti i luoghi di riunione, nelle prigioni e negli ospedali, nelle case dei ricchi e dei poveri.

In tutti i luoghi dove gli uomini vivono, lavorano e muoiono dev'essere presente il Martire della Croce, perché Egli è vissuto, ha lavorato e ha dato la sua vita per dare a ciascun uomo il regno eterno del Padre, regno d'amore e rinnovamento di tutte le cose.

Le Sue Piaghe sono il condensato della Rivelazione, sono il centro del mondo rinnovato, sono le porte del Cielo e costituiscono la sola certezza, perché fuori di esse tutto è illusione.

Il Crocifisso, così compreso, dovrebbe essere in testa a tutti i giornali e a tutta la stampa; alla sua luce dovrebbe avvenire un ripensamento di tutte le cose.

Le Sue Piaghe ci darebbero il senso del peccato e della nostra dipendenza da Dio, da cui ci siamo separati e a cui non possiamo ricongiungerci se non per mezzo del Suo Inviato, Gesù Crocifisso.

Allora tutto sarebbe purificato, semplificato, rinnovato.

L'Unione dei cristiani sarebbe ristabilita e i non cristiani convertiti.

L'umanità godrebbe quella pace che il mondo non può dare, ma di cui le Piaghe dell'Agnello Immolato sono la sorgente inesauribile: per le Sue Piaghe, tutte le Sue Piaghe, venga il suo Regno!