La famiglia in Italia è una comunità in comunione?

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Convegno promosso dalla Commissione C.E.I. per la Famiglia: Roma-Domus Mariae 5-8 Dicembre 1981.

Sono molti i motivi che Inducono i Vescovi italiani a riflettere, con tutta la loro sensibilità di pastori, e con l'urgenza che si richiede, sul tema « Famiglia ».

La ferita del divorzio, e quella più recente dell'aborto, sono gravi e dolorose.

Ma non sono tutto.

É la mentalità che si sta diffondendo, perfino tra i cattolici praticanti, che mette ancora di più in apprensione.

E questo ci dice fino a che punto i mass-media stanno influenzando la famiglia italiana nei suoi membri, anche in quelli che vorremmo credere esenti da certo inquinamento di idee, in una verginità di pensiero e di cuore che siamo soliti attribuire alle generazioni delle prime età.

Per questo la Commissione Episcopale per la Famiglia, con l'autorizzazione della Presidenza della C.E.l. e con la collaborazione fraterna dei Vescovi d'Italia, ha programmato un Convegno nazionale, a cui sono invitati tutti gli operatori della pastorale per la famiglia.

Il tema, in consonanza con quello dell'Assemblea Generale della C.E.l., sarà: « La famiglia in Italia è una comunità in comunione? ».

La famiglia per sua natura è una comunità: i suoi membri, in forza di legami che si radicano nella carne e nel sangue, sono uniti tra loro.

La forza che li tiene insieme è tale che il separarli è violenza.

Ci sono, è vero, casi che non rispondono totalmente a questa configurazione.

Ma sono casi abnormi. Sono i casi falliti.

Tuttavia, essere comunità senza essere in comunione è nulla.

É la comunione che infonde l'anima alla comunità e la rende viva.

É la comunione che la rende autentica.

Una famiglia senza comunione sarebbe una famiglia senza amore.

Ci sono tanti modi di amare.

Ci sono tanti sentimenti, atteggiamenti, gesti, che nel linguaggio corrente chiamiamo amore, e sono perfino di segno opposto, se messi a fronte fra loro.

Per cui possono esserci famiglie che hanno una parvenza di comunità; famiglie nelle quali c'è una certa atmosfera di comunione.

Ma non è la vera comunione, e di conseguenza la comunità, che ne è la portatrice, è soggetta al fallimento.

Famiglie fondate sulla sabbia.

La roccia è l'autentica comunione.

Occorre riportare l'amore alla sua giusta e autentica realtà.

Occorre ripresentarlo nel suo vero volto.

Occorre comunicare alla famiglia l'amore di comunione: un amore, cioè, capace di comunione.

La comunione può assumere due aspetti, che sembrano contraddittori, e sono invece due ricchezze, se posti a completamento vicendevole.

Un primo aspetto: è quello per cui la famiglia, che gode di una profonda comunione, tende a stringersi in se stessa e a vivere intenta al godimento del suo profondo legame di amore, sazia di ciò che possiede.

Il secondo aspetto è quello di un amore che, pur legando i membri del nucleo familiare tra loro, in una felice comunione, li apre alle esigenze di altre famiglie e di altre comunità; all'accoglienza della vita e all'aiuto dei fratelli.

É questo secondo aspetto quello che realizza una comunione più autentica, e che fa della famiglia una comunità perfetta.

L'amore nella sua ambivalenza, se non c'è un'opera di formazione nell'ambito della fede, che sia sostenuta dalla grazia in un'atmosfera di preghiera, può portare alla chiusura, come può portare alla dispersione.

Nell'uno e nell'altro caso, la comunione è seriamente compromessa, e la comunità rischia o di disperdersi o di svuotarsi di contenuti.

Aiutare le famiglie a incarnare e a vivere la comunità nella comunione più autentica, significa salvarle dai venti gelidi dell'egoismo che le spezza ( vedi l'aborto ).

É questo obiettivo, di immensa portata, che vorremmo contribuire a raggiungere con la riflessione, con lo studio, con la preghiera, con la verifica, e con lo scambio di esperienze.

Attendiamo per questo la collaborazione di quanti lavorano nel settore pastorale della famiglia.

Una visione unitaria, una consonanza di intenti, un cammino fatto insieme, fermeranno il diffondersi dei mali che affliggono la famiglia; contribuiranno al risanamento dell'istituzione; ne promuoveranno la vitalità: è cosi che potrà assolvere alla sua missione per la salvezza dell'Uomo, e degli uomini.

Costanzo Micci

Presidente della Commissione Episcopale per la Famiglia


Influenza dei « mass-media » sulla famiglia

Relazione del Vescovo di S. Felipe ( Venezuela ) al Sinodo dei Vescovi

Se la famiglia è la base della società, il suo fondamento si trova nell'amore responsabile della coppia con tre grandi principi che sostengono la maturità biologica, psicologica e sociale che, nel farsi espressione personale, genera la triplice missione della famiglia: formatrice di persone, promotrice di sviluppo, educatrice della fede.

I mezzi di comunicazione sociale come agenti di socializzazione, hanno un grande ruolo per la collaborazione e la responsabilità nell'educazione e nella culturazione.

Spetta a loro svolgere un processo di comunicazione totale, integrale e unitario, quale è anche lo sviluppo personale dell'uomo.

La maggior parte delle famiglie di oggi non è capace di porsi criticamente di fronte alla valanga di messaggi che ricevono quotidianamente.

La crescita ed il progresso dei mass-media, la quantità e la varietà dei contenuti, vengono accettati passivamente per mancanza di un senso critico e per l'ignoranza dei propri diritti come ascoltatori.

La famiglia deve impegnarsi perché i programmi che vengono loro offerti dai mass-media « contribuiscano positivamente alla diffusione di tutta la verità e alla difesa della dignità della persona umana ».