I Cattolici di fronte al problema dei « Mass-Media »

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Esistono beni fondamentali da difendere, quali la vita, la morale, la dottrina della Chiesa, la verità.

In questa azione di difesa, oggi, abbiamo alla nostra portata i mezzi di comunicazione sociale con l'obbligo preciso di utilizzarli a buon fine.

In che modo?

Esaminiamo tre aspetti fondamentali: Difesa della Vita - Difesa della Moralità - Difesa della Verità e della Dottrina della Chiesa.

1. Difesa della vita

In modo concreto si può realizzare, oltre che con l'esempio e la parola, aderendo
al movimento per la vita.

Dal Movimento per la Vita era stata lanciata una petizione alle Camere per la difesa dei diritti umani mediante la raccolta di firme.

In tutt'Italia, in un anno, furono raccolte poco più di 2 milioni di firme, cifra troppo bassa per influire in qualche modo sul comportamento dei parlamentari.

Come spiegare questa debole affermazione?

La risposta è semplice: moltissimi cattolici non erano assolutamente informati.

Ma come mai non erano informati?

Non avevano letto le informazioni sulla stampa cattolica; quella laica si guardava bene dal parlarne.

2. Difesa della moralità

Siamo tutti stufi delle porcherie che ci vengono propinate alla TV spesso inserite tra un programma e l'altro.

Non basta lamentarsi, occorre da parte dei cattolici una ferma protesta, che sarà più efficace se collettiva ed organizzata.

Per organizzare le nostre proteste è bene iscriversi all'A.I.A.R. T. ( Associazioine Italiana Ascoltatori Radio-Telespettatori ) la quale acquisterà maggior peso e maggior forza nella difesa dei nostri diritti non solo di cattolici ma di cittadini.

3. Difesa della verità e della dottrina della Chiesa

Sono ben noti i danni della stampa laicista.

Ci siamo mai chiesti come mai i due grandi appuntamenti su problemi vitali per la comunità cristiana ed umana su divorzio ed aborto, sono stati nettamente sfavorevoli alle posizioni della dottrina della Chiesa, non solo, ma anche del diritto umano?

La risposta sta in buona parte in questa riflessione: il cittadino medio nutre la sua cultura sulla TV e sul quotidiano laicista.

Questo quotidiano insinua abilmente il veleno della menzogna, inquinando, deformando, capovolgendo, negando o addirittura tacendo la verità.

È stato detto dai laicisti e dai loro alleati: « Il divorzio e l'aborto sono problemi privati che interessano le singole coscienze e non incidono sulla società ».

Sarebbe come dire: « La società non si fonda sul nucleo familiare; l'omicidio ( e tale è l'aborto ) non interessa la società umana ma solo chi lo compie ».

Questo abile tranello di « non interessarsi ai problemi degli altri » cioè della Società è stato il grande inganno per molti cattolici.

Esiste però un antidoto contro questo veleno laicista quotidiano: si chiama "Avvenire".

Oggi "Avvenire" è poco conosciuto e poco letto tra i quotidiani.

Tutti gli appelli del Papa e dei Vescovi sono caduti sinora nel vuoto.

Le giornate prò "Avvenire", in fondo o alla porta delle Chiese, non hanno portato ad incrementi cospicui della sud diffusione.

Ma, allora, occorre cambiare metodo, " uscire dalle sacrestie ", lasciarsi vedere con "Avvenire" tra le mani all'Edicola, per le strade, con la gente.

Voglio citare una iniziativa che ho attuato nella mia parrocchia.

Stamane, 20 persone nell'ambito della Parrocchia S. Massimo, si sono impegnate ad acquistare "Avvenire" presso un'edicola prescelta, che aveva prenotato il numero di copie previsto.

Abbiamo intenzione di ripetere l'esperimento, per ora limitato alla domenica e poi si vedrà ( con l'aiuto di Dio ).

Provate anche voi: è un modo molto efficace per realizzare meglio quanto il Concilio ha previsto che, cioè i laici siano "soggetti attivi" della missione salvifica della Chiesa.

Ci sono difficoltà: mancano parecchie notizie regionali e pertanto pensare ad una vasta diffusione di "Avvenire" può sembrare un'utopia ma se tutti ripetessero l'esperimento l'utopia diverrebbe realtà e se molti fossero i lettori in ogni regione si potrebbe forse avere anche la pagina locale.

Dr. A. Orlandi