Messa del Povero

B245-A9

Relazione delle attività dell'anno 1986-87

La finalità della Messa del Povero che da 60 anni opera nella Città di Torino ( 1928-1987 ) è stata perseguita con costante assiduità, pur nelle mutate situazioni di Povertà dei nostri fratelli.

Pressoché scomparsa la figura caratteristica del cosiddetto « barbone », sono emersi altri problemi di emarginazione, di miseria, di solitudine, di incapacità, impossibilità e forse anche di volontà di lavoro.

I problemi di questo tipo coinvolgono fratelli la cui fascia di età media è diminuita e va diminuendo, per cui non è raro trovare accanto all'anziano in cerca di sostegno e di fuga dalla solitudine, il giovane che, privo di lavoro, in qualche modo cerca di rimediare il necessario per il sostentamento.

Accanto al dimesso dall'Ospedale psichiatrico, trovi il dimesso dal carcere, ( con parentesi di ritorno ) per infrazioni per lo più non gravi, trovi il giovane abulico sradicato dalla famiglia, che vaga per la città pago di quanto può ricevere, trovi l'alcoolizzato che ricerca nel vino l'evasione dai suoi problemi, trovi il capo di una famiglia che ha costruito e poi dissestata e distrutta, forse da lui stesso e a cui non può più fare ritorno ne esservi accolto, trovi lo straniero che nella difficoltà di inserimento in una società completamente diversa, per incapacità e specificità lavorativa e anche per la diffidenza che lo circonda, vuoi ritrovarsi con i suoi connazionali, trovi l'anziano i cui introiti sono quasi sempre insufficienti …

È da rilevare tuttavia che Torino ha fatto molto e fa tuttora molto per questi nostri fratelli, sia attraverso l'Ufficio Assistenza, sia attraverso organizzazioni per lo più di ispirazione cristiana, sia attraverso la generosità di Enti pubblici e privati e di benefattori.

La caratteristica della Messa del Povero è quella di offrire non solo una assistenza materiale e sociale ma anche un'assistenza spirituale che da buona parte degli assistiti è desiderata e accolta e a cui i fratelli partecipano con ammirevole assiduità e disponibilità.

Qualcosa nello spirito di questi nostri fratelli è rimasto e la Grazia di Dio Padre è operante anche per loro, come lo fu per il figliol prodigo.

Con questo spirito ogni domenica Fratelli delle Scuole Cristiane, Salesiani, Figlie della Carità di S. Vincenzo, Catechisti dell'Unione, Suore di Nostra Signora, Volontari giovani e non più giovani prestano il loro servizio nell'umiltà e nel nascondimento, servizio che è fatto anche di ascolto, di consiglio, di aiuto, di indicazioni per pratiche diverse.

Incontri tra questi Volontari di diversa estrazione ma animati da un unico spirito, servono a rivedere il cammino percorso e a programmare il cammino da percorrere.

Alle 8 ci si ritrova e viene offerta la colazione con caffelatte e panini.

Alle 9,30 viene celebrata la Santa Messa, a cui peraltro non sono obbligati, ma a cui la quasi totalità partecipa attivamente con canti e preghiere: l'omelia ha sempre un riferimento alla particolare situazione degli ascoltatori.

Segue poi un pranzo completo ( primo, secondo, frutta, vino ) preparato con cura dalle Suore e più arricchito nelle festività più solenni.

L'incontro si svolge tutte le domeniche e tutte le feste da settembre a giugno, con un incontro anche il 15 agosto, quando la solitudine si fa più sentire.

All'eremo di S. Alberto di Butrio ( PV )

All'Oasi della Pace di Rivanazzano per il pranzo

Alla « Madonna dei Centauri » di Castellazzo Bormida ( Al ) sulla via del ritorno

Il numero dei partecipanti si aggira sulle 150 presenze, con punte anche più elevate: a tutti si cerca di venire incontro, superando le difficoltà che talora sopravvengono.

Nel mese di giugno ha luogo una gita-pellegrinaggo con la partecipazione di un centinaio di fratelli.

Quest'anno, il 20 giugno, la meta è stata l'Eremo di S. Alberto di Butrio ( PV ) e con raffinato pranzo a Rivanazzano accolti con affetto, generosità e comprensione dalle Suore dell'Oasi della Pace.

Fu giornata indimenticabile e serenamente vissuta.

Grande la dimostrazione di riconoscenza dei partecipanti.

Su quali risorse si fonda la Messa del Povero?

Tutto proviene da offerte di benefattori, sovente anonimi.

A tutti il ringraziamento più vivo e il ricordo nella preghiera anche da parte degli assistiti.

Il ringraziamento primo sentiamo di darlo alla Provvidenza che con segni talora sorprendenti, non manca di assistere quest'Opera, sia con l'azione della Grazia nel cuore di chi vi presta il suo servizio, sia nel cuore dei nostri fratelli e con l'invio dei mezzi necessari di cui abbiamo potuto disporre.

Il bilancio si chiude, con un leggero margine di attivo, in lire 32.590.000 di uscite che comprendono la refezione festiva, aiuti e contributi vari per necessità accertate e interventi straordinari presi in considerazione, e per la gita-pellegrinaggio.

Al Signore Gesù Crocifisso, che in ogni incontro adoriamo nelle sue Piaghe Sante, e alla Vergine Immacolata, Madre buona e generosa, a cui eleviamo sempre il nostro canto e le nostre preghiere affidiamo, pur nelle difficoltà contingenti che speriamo di poter superare, noi stessi, i nostri fratelli, la Messa del Povero.

Il Responsabile