In memoriam

B255-A8

In ricordo di Fratel Giuseppe Doti. Prof. Giuseppe Ughetto Piampaschetto

* 1902 + 1990

« Ecco un vero israelita in cui non c'è frode »: così certamente Gesù ha accolto Fr. Giuseppe nel suo regno il 27 giugno 1990.

Perché Fr. Giuseppe fu non solo un uomo senza frode, ma il nemico di ogni frode.

Con lui non si poteva scendere a compromessi: « Non girarla tanto intorno », interrompeva.

Credo che le massime del Vangelo che egli preferiva fossero: « Sia il vostro linguaggio sì sì, no no: tutto il resto viene dal maligno ».

E l'altra: « Non vi affannate per la vostra vita, né per il vostro corpo, né di che vi vestirete ».

Il cibo era infatti una cosa secondaria per lui che, se poteva, ne faceva volentieri a meno.

E la sua povertà sfiorava l'indigenza: adoperava ciò che era stato rifiutato dagli stessi poveri.

Era un burbero che aveva delicatezze insospettabili.

Un « bene », un « bravo » detti da lui dopo una riuscita, una stretta di mano e un sorriso, un « coraggio » nel dolore, erano riconoscimenti eloquenti.

Diffidava di chi parlava molto: politici, oratori, letterati …; ripeteva: « perditempo ».

Fr. Giuseppe lo si poteva benissimo pensare anche certosino o scienziato in un laboratorio di ricerca di una industria meccanica.

Un industriale di Torino disse di lui: « Io avrei bisogno di un ingegnere come Fr. Giuseppe per la mia fabbrica ».

L'obbedienza lo volle invece sulla cattedra come professore di matematica e fisica.

I suoi innumerevoli ex-allievi sono unanimi: « Un professore inimitabile, assolutamente eccezionale, dal metodo sapiente e paziente; non si poteva non capire la matematica ».

Fr. Cecilio, il suo santo fratello* di venerabile memoria, gli ottenne ciò che aveva sempre desiderato: andarsene in fretta, senza recare troppo disturbo.

E il Fr. Cecilio era certamente anche lui spiritualmente presente quando, circondato dai Fratelli della sua comunità e da quelli del Centro La Salle, ricevette gli ultimi Sacramenti e quando, il giorno dopo, andò incontro al Signore che aveva sempre servito e che non aveva mai offeso.

F. D.

Elide Pedroni

* 31/5/1908 + 20/12/1990

La sig.na Elide Pedroni per molti anni è stata collaboratrice della Casa di Carità Arti e Mestieri, a livello di Segreteria di Direzione, ed ha portato un contributo prezioso all'attività dell'Opera, con la sua energia, la determinazione, ma soprattutto col suo grande cuore, anche se la tenerezza dei sentimenti era velata dal dinamismo e dall'impegno della sua azione.

Era venuta alla Casa di Carità dopo essere stata alla Vetrokoke, anche lì come segretaria nell'alta direzione.

Sensibilissima verso i suoi familiari, in particolar modo verso la sorella e i nipoti, aveva mantenuto con la Casa di Carità e con l'Unione Catechisti vivi e cordiali rapporti, anche dopo aver lasciato l'attività, in età avanzata, per cui la sig.na Pedroni lascia un incolmabile vuoto tra di noi.

Negli ultimi anni della sua vita sopportò pazientemente i dolori per la sua malattia, non mancando di mantenere relazioni con gli ex colleghi e con le nostre Opere.

Ai familiari rinnoviamo le più sentite condoglianze, con la promessa di suffragio per l'anima eletta della defunta.

Giovanni Porporino

* 5/6/1928 + 5/12/1990

La sua figura è ancora viva tra tutti gli operatori della Casa di Carità Arti e Mestieri, per i lunghi anni della sua vita trascorsi in quest'Opera, dove svolgeva attività di magazziniere.

Ricordiamo tutti la profonda umanità, la sua aperta disponibilità a chi si rivolgeva a lui, l'affidabilità e la dolcezza con cui sapeva trattare tutti quelli che avvicinava, sia colleghi che allievi.

Conservò questa dolcezza di temperamento anche negli ultimi tempi in cui ebbe a sostenere le dure prove della malattia che avrebbe poi spezzato la sua forte fibra.

Premuroso ed affettuoso verso i suoi familiari - era divenuto nonno per la seconda volta di una nipotina, proprio pochi giorni prima della sua dipartita - lascia tra questi, fra quelli che l'hanno conosciuto, un vuoto incolmabile.

Egli rimane nei nostri cuori nel ricordo della sua vita onesta e laboriosa.

Alla vedova e ai figli le nostre più sentite condoglianze, con la promessa di preghiere.


* Altro suo fratello era il compianto catechista Umberto Ughetto