La marcia per la vita

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Con l'intervento della Casa di Carità e del Gruppo Famiglia

Il diritto alla vita. Non ci sono vite inutili, sono tutte dono di Dio

Come di consueto, anche quest'anno una rappresentanza delle nostre opere è intervenuta alla marcia per la vita che si è snodata per il centro di Torino domenica 2 febbraio, quale solenne manifestazione nell'ambito della XIV Giornata per la vita, celebrata in tutta Italia su proposta della Conferenza Episcopale Italiana.

Oltre ad alcuni membri del gruppo famiglia, è intervenuta quest'anno una nutrita rappresentanza della Casa di Carità, con uno striscione di adesione.

Si è trattato pertanto di un concreto apporto di partecipanti per attestare i valori morali della manifestazione.

Sono state più di settemila le persone che hanno sfilato nella terza edizione della marcia.

Il card. Saldarini, che è intervenuto al termine in piazza San Carlo, ha ricordato l'impegno dei cristiani in difesa della vita in tutti i momenti dell'esistenza, ed ha ringraziato i presenti per la forte testimonianza data.

Alla marcia erano invitati in particolare tutti coloro che prestano opera di volontariato nelle diverse organizzazioni che si occupano della pastorale del tempo della malattia.

Dal discorso del card. Saldarini riportiamo alcuni stralci:

« Dobbiamo avere il coraggio di ricordare che l'uomo non fa i figli come fa una qualunque altra cosa: li genera, li procrea, in collaborazione con Dio.

Allora il bambino venendo al mondo trasmette con la sua tenerezza un messaggio che bisogna saper ricevere: « non abbiate paura di accogliermi e di curarvi di me; per voi è un compito, ma sono capace di portarvi una ricompensa più grande della vostra fatica ».

Il bambino appare allora una grazia.

Infatti il figlio non è innanzitutto nel progetto dei genitori: prima è nel progetto di Dio.

Non ci sono dunque vite che valgono e vite inutili che non valgono: ogni vita agli occhi di Dio è infinitamente preziosa, destinata alla vita eterna della Resurrezione.

Un adulto non è più uomo di un bambino, un ricco non è più uomo di un povero, un sano non è più uomo di un malato: ciascuno di noi è un dono per l'altro e nello scambio dell'amore cresciamo e ci arricchiamo insieme di umanità ».