L'Adorazione a Gesù Crocifisso, capolavoro di Fra Leopoldo

B260-A6

1. Stesura sotto la guida divina

Fra Leopoldo, praticamente illetterato, avendo frequentato solo la seconda elementare, ci ha lasciato un copioso Diario e vari scritti, tutti pervasi da profonda sapienza spirituale e da squisita sensibilità d'animo.

Tra questi in particolare emerge una nuova formula di preghiera, che egli stesso compilò e iniziò a distribuire fra le persone di sua conoscenza.

Il titolo originario di questa preghiera è « Divozione a Gesù Crocifisso ».

Essa consiste nell'adorazione delle cinque sacratissime Piaghe del Signore, e da ciò derivano le altre denominazioni con cui viene indicato il pio esercizio, cioè « Adorazione a Gesù Crocifisso », o anche « Adorazione alle cinque Piaghe di N.S. Gesù Cristo ».

Secondo quanto afferma il ven. fr. Teodoreto, nella sua biografia sul Servo di Dio ( cfr. Nella intimità del Crocifisso, pag. 48 ), « fra Leopoldo venne a comporre la nuova formula alternando le preghiere vocali con l'orazione mentale più affettuosa, sotto la guida di Gesù Crocifisso ».

La conferma di questa ispirazione divina nella compilazione della preghiera la troviamo in un espresso detto del Signore riportato nel Diario.

Infatti il 29 marzo 1917, mentre fra Leopoldo stava in adorazione ai piedi di Gesù Crocifisso, udì quanto segue: « Alzati e va a segnare che le parole della santa Adorazione, cioè delle cinque Piaghe, sono Io, tuo Gesù, che ti ho guidato nello scriverle ».

2. Prima stesura e datazione dell'Adorazione

La prima stesura della Adorazione risale al 1906, in base alla data riportata sul manoscritto di fra Leopoldo.

Ma da un'altra annotazione del Servo di Dio risulta che il pio esercizio era da lui praticato sin dagli anni 1890, sicuramente dal 1893, anno in cui fra Leopoldo ha una visione del Crocifisso ( vedi sotto, §10 ).

Infatti il 29 giugno 1914 fra Leopoldo scriveva sul Diario: « Dopo essersi tenuta nascosta per venti e più anni, finalmente, come piacque al Signore, quest'anno 1914, nel mese di maggio, la santa Adorazione - Divozione andò a mettere radici nella reverendissima Congregazione, tanto umile per amor di Dio, dei Fratelli carissimi nel Signore, delle Scuole Cristiane ».

La preghiera ebbe uno sviluppo graduale nella sua formulazione.

Da una prima articolazione basata sulla recita di un Pater, Ave e Gloria ad ogni piaga con l'indicazione di specifiche intenzioni di preghiera, si è passato alla stesura di un testo completo, con specifiche formule per ogni piaga ( cui seguono il Pater, Ave e Gloria ) e con una formula conclusiva.

Elemento costante delle due versioni è la contemplazione in adorazione di ogni piaga del Crocifisso, con ivi connesse domande e intercessioni che, salvo alcune differenze sotto rilevate, sono sostanzialmente analoghe nelle due redazioni.

Crocifisso di fra Leopoldo.

3. Testo della prima formula

Riportiamo il testo della prima formula, nella redazione, come detto sopra, del 1906.

Orazione - Adorazione a Gesù Crocifisso come nel Venerdì Santo ( 1906 )

Ti adoriamo, santissimo nostro Signor Gesù Cristo, sopra questa Croce e sopra tutte le Croci che sono nelle tue chiese dell'universo mondo: colla tua santa Croce e morte tua hai comprato il mondo!

1. Recitando un Pater, Ave, Gloria per ogni Piaga.

( Per la sacra Piaga della Mano destra ).

Si prega che il Signore santifichi il Santo Padre, Sommo Pontefice, e lo difenda dagli inimici suoi, che protegga sempre la sua Sposa, cioè la Chiesa, che dia ai sacerdoti la grazia di celebrare santamente, che benedica copiosamente l'Angelo dell'Arcidiocesi.

2. ( Per la sacra Piaga della Mano sinistra ).

Si prega per la conversione dei poveri peccatori e per gli agonizzanti, principalmente per quelli che non vogliono riconciliarsi con Dio, invocando, poscia, la bontà di Dio colla giaculatoria « Gesù mio, misericordia! » tre volte.

3. ( Per la sacra Piaga del Piede destro ).

Si prega che Dio conceda a tutti gli Ordini e Congregazioni religiose molti Santi a nostra edificazione; che benedica le nostre famiglie, le nostre case.

4. ( Per la sacra Piaga del Piede sinistro ).

Si prega per le povere anime sante del Purgatorio, principalmente per quelle che aspettano da noi questa preghiera.

5. ( Per la sacra Piaga del Costato ).

Si prega per tutti quelli che si raccomandano alle nostre preghiere avvalorate dai meriti infiniti di Gesù Crocifisso; preghiamo inoltre che ci conceda la santità della vita, un ardentissimo desiderio di fare la SS. Volontà di Dio in tutto, la rassegnazione nelle pene, nelle contrarietà, la grazia di ricevere i Santi Sacramenti in punto di morte, e la gloria eterna del Paradiso, nostro ultimo fine.

Sia lodato, ringraziato, benedetto ogni momento il mio dolce Gesù Crocifisso e il SS. Sacramento!

La statua della Madonna di fra Leopoldo.

4. Caratteristiche della prima formula

Come abbiamo già osservato, in questa prima redazione sono formulate solo domande e intercessioni, poiché manca il testo introduttivo di invocazione, di adorazione, di ringraziamento e di propiziazione, ad ogni piaga, il che apporterà un sostanziale arricchimento della preghiera, come si potrà notare dalla lettura della seconda formula sotto riportata.

Si è accennato ad alcune differenze, ed al riguardo va rilevato che in questa prima stesura sono contenute alcune domande che avranno in quelle successive diverse vicende.

Una è quella di protezione della Chiesa, che non comparirà espressamente nella seconda versione, ma poi sarà ripristinata in quelle successive.

La seconda è quella di benedire le nostre famiglie e le nostre case, che non comparirà più nelle altre stesure.

La terza è l'espressa richiesta di « un ardentissimo desiderio di fare la santissima volontà di Dio in tutto, la rassegnazione nelle pene, nelle contrarietà », che parimenti non sarà più inserita nelle formulazioni future.

Inoltre l'impetrazione per le anime del Purgatorio ha una menzione particolare per quelle che « aspettano da noi questa preghiera », mentre nella seconda versione la sottolineatura riguarda « quelle che molto sperano in questa divozione » e, nelle successive, « quelle che in vita furono più devote delle vostre sacratissime Piaghe ».

Non è questa la sede per un'analisi sulle motivazioni che hanno portato alle suddette modifiche.

Ci preme comunque rilevarle, per una esposizione il più possibile completa del pensiero di fra Leopoldo, anche in vista di un'eventuale nuova stesura del testo dell' « Adorazione ».

5. Datazione e struttura della seconda formula

Circa la datazione della seconda formula, un riferimento potrebbe essere l'anno 1912, poiché la prima data che compare sui foglietti stampati dell'Adorazione è quella dell'Imprimatur del 10 aprile 1912.

Ma il testo risale certamente ad alcuni anni prima, dobbiamo ritenere già al 1907.

Infatti disponiamo di una serie di foglietti stampati con la seconda formula, senza data, e con la dicitura: « Con licenza dell'Autorità Ecclesiastica di Torino ».

Ora sappiamo che il 7 o l'8 luglio del 1907 l' « Adorazione » ottenne l'approvazione per essere data alle stampe, e ciò dovette riguardare i suddetti foglietti senza data, riportanti appunto la seconda formula, dato che della prima non disponiamo di alcun testo a stampa, ritenendo quindi che non sia mai stata stampata.

Il testo che riportiamo possiamo considerarlo definitivo.

Infatti, nonostante altre varianti che saranno apportate nelle domande, l'impostazione dell'opera resterà sostanzialmente invariata, strutturata attraverso un'espressa formulazione delle preghiere, e non solo con l'indicazione di intenzioni, come nella prima versione.

6. Testo della seconda formula

Riportiamo il testo della seconda formula, che nella strutturazione è il definitivo, tratto da uno scritto autografo del ven. fr. Teodoreto.

Adorazione a Gesù Crocifisso, come nel venerdì santo.

( Adagiato il Crocifisso per terra sopra un tappeto )

Prostrato dinanzi al Crocifisso adora con riverenza le sue cinque Piaghe, chiedendogli perdono dei tuoi peccati.

Te felice se praticherai stabilmente questa divozione, essendo grandissimo il numero di grazie che si ottengono!

1° Alla piaga della Mano destra - Amatissimo mio Signor Gesù Crocifisso, io adoro profondamente prostrato, con tutti gli angeli e beati del Cielo, la piaga ss. del la vostra mano destra.

Vi ringrazio dell'amore infinito col quale voleste sopportare questi atroci dolori per isconto dei miei peccati, perciò li detesto con tutto il cuore, e Vi domando la grazia di liberare il Sommo Pontefice dai suoi nemici, e che oggi tutti i Sacerdoti del mondo abbiano a celebrare santamente.

Pater, Ave e Gloria.

2° Alla piaga della Mano sinistra - Amatissimo mio Signor Gesù Crocifisso, io adoro profondamente prostrato, con tutti gli angeli e beati del Cielo, la piaga ss. della vostra mano sinistra, e Vi domando grazia pei poveri peccatori e pei moribondi, specialmente per quelli che non vogliono riconciliarsi con Dio.

Pater. Ave e Gloria.

3° Alla piaga del Piede destro - Amatissimo mio Signor Gesù Crocifisso, io adoro profondamente prostrato, con tutti gli angeli e beati del Cielo, la piaga ss. del vostro piede destro, e Vi chiedo grazia affinché in tutti gli Ordini e Congregazioni religiose germoglino molti Santi.

Pater, Ave e Gloria.

4° Alla piaga del Piede sinistro - Amatissimo mio Signor Gesù Crocifisso, io adoro profondamente prostrato, con tutti gli angeli e beati del Cielo, la piaga ss. del vostro piede sinistro, e Vi prego per la liberazione delle anime del Purgatorio, principalmente per quelle che molto sperano in questa divozione.

Pater, Ave e Gloria.

5° Alla piaga del sacro Costato - Amatissimo mio Signor Gesù Crocifisso, io adoro profondamente prostrato, con tutti gli angeli e beati del Cielo, la piaga ss. del vostro Costato, e Vi prego affinché vi degniate benedire l'Angelo della nostra Arcidiocesi e tutte quelle anime che si raccomandano alle nostre preghiere.

Pater, Ave e Gloria.

Che Gesù Crocifisso si degni avvalorare queste preghiere coi meriti della sua Passione: ci conceda la santità della vita, la grazia di ricevere i santi sacramenti in punto di morte e la gloria eterna.

Sia lodato, benedetto, amato, adorato ogni momento il mio Crocifisso Gesù nel SS. Sacramento. Amen.

7. Caratteristiche della seconda formula

Come abbiamo già sopra osservato, la formula risulta così compiuta con l'inserimento per ogni piaga dell'invocazione al Crocifisso, denominato « amatissimo », « mio » e « Signore », nelle cui espressioni confluiscono ad un tempo sentimenti di amore, di intimità e di riconoscimento della trascendenza divina.

Segue l'adorazione di ogni piaga, in unione corale con gli angeli e i beati.

Inoltre nella preghiera alla piaga della Mano destra sono inseriti il ringraziamento a Gesù per l'amore infinito con cui patì per espiare i nostri peccati, e un accorato pentimento.

Con l'inserimento di tali atti, che non sono espressamente riproposti nelle adorazioni delle altre piaghe, la preghiera iniziale può considerarsi altresì come un'introduzione a tutto il pio esercizio.

Circa l'articolazione delle domande, facciamo rinvio a quanto già osservato sopra al paragrafo 4.

Qui rileviamo ancora che l'invocazione per il Vescovo ( l'Angelo dell'Arcidiocesi, in seguito indicata più genericamente come Diocesi ) è inserita nella preghiera per il sacro Costato, e che dopo questa viene introdotta un'impetrazione finale in cui sono collocate alcune domande precedentemente formulate nella suddetta preghiera per il Sacro Costato ( la santità della vita, la grazia di ricevere i santi sacramenti in punto di morte e la gloria eterna ).

8. Le ultime innovazioni

Dobbiamo segnalare altre innovazioni di rilievo al testo dell'Adorazione, apportate finché fra Leopoldo visse.

Altre seguiranno anche dopo la sua morte, ma in questo scritto ci preme evidenziare il testo così come fu formulato dal Servo di Dio.

La prima riguarda la sostituzione della parola « amatissimo », con cui iniziano le preghiere ad ogni piaga, con quella « amabilissimo ».

È un aspetto di rilievo questa invocazione al Crocifisso, che concorre a qualificare la bellezza del pio esercizio.

Il termine « amabilissimo » appare denso di sentimento e di significato, e mentre sottintende lo stesso concetto di « amatissimo », quanto ad esprimere l'attestazione di bene alla persona amata, in più contiene il senso di « degno del più alto amore ».

Esso introduce pertanto un'effusione di profonda predilezione e di incomparabile stima.

È interessante notare che già nella prima edizione a stampa, che abbiamo datato al 1907 ( cfr. il paragrafo 5 ), compare il termine « amabilissimo » nella preghiera per la mano sinistra, mentre nelle altre vi è il termine « amatissimo ».

In edizioni del 1912 e del 1914 la parola « amabilissimo » compare nelle formule delle due prime piaghe, mentre nelle altre tre vi è la parola « amatissimo ».

Dall'edizione del 1915 la sostituzione è definitiva, e l'invocazione iniziale avviene solo con « amabilissimo ».

Si è trattato pertanto di un adeguamento graduale al nuovo concetto, e probabilmente l'uso promiscuo dei due termini, che troviamo in alcune edizioni, è dovuto alla loro complementarietà per esprimere i sentimenti di amore.

La seconda innovazione riguarda l'esplicitazione « con Maria Santissima », accanto agli angeli e ai beati del Cielo, quale compartecipe dell'adorazione alle piaghe di Gesù.

Parimenti, dopo le preghiere alle piaghe, e prima della formula conclusiva, viene aggiunta la giaculatoria « Virgo dolorosissima, ora prò nobis », da recitarsi tre volte.

L'inserimento della giaculatoria risale all'edizione del 1912, mentre la locuzione « con-Maria Santissima » compare in un'edizione del 1914.

In precedenza l'invocazione alla SS. Vergine avveniva attraverso la recita dell'Ave, con il Pater e il Gloria, all'adorazione di ogni piaga.

Con queste aggiunte viene ad essere sempre più esaltato il carattere « mariano » del pio esercizio, evidenziandosi l'adorazione che la Vergine santissima rivolse e rivolge alle piaghe del suo Figlio, in perfetta corrispondenza alla liturgia del venerdì santo.

Per completezza va ancora rilevato che alle piaghe del Signore nella prima versione viene attribuita la qualifica « sacra », nella seconda quella di « santissima », e dall'edizione del 1915 quella di « sacratissima » ( salvo che per la piaga del Costato, che viene ancora denominata « santissima », forse per evitare una ripetizione, dato che il Costato viene qualificato « sacro » ).

9. Modifiche successive a fra Leopoldo

Come abbiamo già detto, successivamente alla morte di fra Leopoldo il testo del l'Adorazione subì altre modifiche, non sostanziali, in alcune domande, specialmente in occasione del suo inserimento nel volume Preces et pia Opera della Sacra Penitenzieria Apostolica nell'edizione del 1938, al n. 170, avvenuto senza che ne sia stata avanzata domanda.

Così è ritornata l'espressa preghiera per la Chiesa, mentre sono cadute le menzioni del Papa, del Vescovo e dei Sacerdoti celebranti, forse perché ritenute implicite nel riferimento alla Chiesa e « a tutti i suoi figli ».

Ma, come già sopra precisato, questo articolo non ha la finalità di un esame analitico delle varie formule dell'Adorazione, limitandosi a illustrare quanto è stato scritto da fra Leopoldo.

Comunque, per comodità del lettore che non disponesse del testo attuale dell'Adorazione, lo riportiamo in nota, anche per facilitare raffronti e analisi.1

Immagine del Crocifisso rispondente alla visione avuta da fra Leopoldo nel 1893 ( dal quadro del Guglielmino ).

10. L'immagine caratteristica

Sui foglietti dell'Adorazione è sempre stata riportata un'immagine del Crocifisso, per offrire all'orante il riferimento centrale del pio esercizio.

Fino al 1914 si è trattato di immagini di diversi autori.

Successivamente, per iniziativa del ven. fr. Teodoreto, si è stampata l'immagine caratteristica con il soggetto figurativo che compare ancora oggi, cioè con il Crocifisso ai cui piedi è abbracciata un'anima sollevata da terra, ciò in conformità alla visione avuta da fra Leopoldo, secondo la descrizione che egli stesso ne fa: « Nel 1893 ebbi una visione, in sogno, nel Castello di Viale d'Asti: vidi in alto Gesù Crocifisso, stava abbracciata ai suoi piedi un'anima bellissima, dal volto nobilissimo; teneva gli occhi abbassati modestamente, un po' chino il capo, e la veste come luminosa; il tutto mi imparadisava.

Fissai lo sguardo su quella soavissima visione: dopo pochi minuti sparì, lasciandomi una dolcezza inenarrabile, che non dimenticherò, per tutto il tempo della mia vita ».

Fr. Teodoreto curò la realizzazione di un'immagine ispirata a tale visione, e tra i dipinti pervenutigli scelse un acquarello di una ditta di Milano che, sottoposto a fra Leopoldo, ebbe la sua piena e incondizionata approvazione con il seguente scritto: « Questa mane ( 11 gennaio 1914 ) alle ore 10, ho ricevuto l'effigie del SS. Crocifisso … pare copiata dal vero; da questo ancora si vede l'opera di Dio ».

Ricollegata alla visione avuta da fra Leopoldo, l'immagine caratteristica costituisce un effettivo completamento della preghiera, poiché, oltre a facilitare l'attenzione e il raccoglimento con la raffigurazione del Crocifisso, essa esprime visivamente, con l'anima abbracciata e sollevata da terra, alcune idee fondamentali di cui è animato il pio esercizio, quali l'attrazione che Gesù dalla croce opera sugli uomini, secondo il testo evangelico: « quando sarà innalzato da terra, attirerò tutti a me » ( Gv 12,32 ), e la profonda intimità di amore tra il Redentore e ogni singolo uomo redento, amore così intenso da trasfigurare il dolore del Crocifisso e rasserenare il rimpianto dell'anima per i peccati.

Si potrebbe dire che questa immagine del Crocifisso che attrae l'anima sia come l'espressione figurativa dell'Adorazione, per cui essa concorre in modo sostanziale a costituire l'opera compiuta da fra Leopoldo con questo pio esercizio.

Altri dipinti della visione di fra Leopoldo sono stati realizzati dopo la sua morte, principalmente quello di Luigi Guglielmino, la cui riproduzione è stampata sui foglietti dell'Adorazione, e quello di Mario Caffaro-Rore, da cui è tratta l'immagine della copertina del presente bollettino.

Entrambi gli originali di questi quadri sono esposti alla Casa di Carità Arti e Mestieri, il primo nella cappella dell'Unione Catechisti, l'altro nell'oratorio dedicato al ven. fr. Teodoreto.

In essi, pur nella diversità delle forme artistiche, sono espressi i temi che emergono nella visione di fra Leopoldo, cui abbiamo sopra brevemente accennato.

V. M.

L'interno della cappella di Nostra Signora del S. Cuore in S. Tommaso, dove fra Leopoldo adorava l' « Amabilissimo Signore Gesù Crocifisso, con Maria Santissima e con lutti gli angeli e i beati del cielo ».
Nelle pareti e nel soffitto della cappella vi è una successione di santi e di angeli attorno al Santissimo Sacramento e alla Regina del cielo.

1 Formula attuale dell'Adorazione a Gesù Crocifisso

« … allorché sarò innalzato da terra tutti attirerò a me » ( Gv 12,32 )

O Dio vieni a salvarmi. Signore vieni presto in mio aiuto. Gloria.

alla piaga della Mano destra

Amabilissimo mio Signore Gesù Crocifisso, adoro profondamente prostrato, unito a Maria Santissima, con tutti gli Angeli e i Beati del cielo, la Piaga sacratissima della tua Mano destra.

Ti ringrazio dell'amore infinito col quale volesti sopportare tanti e così atroci dolori per espiare i miei peccati, che io detesto con tutto il cuore.

Ti chiedo la grazia di concedere alla Chiesa vittoria sui suoi nemici, e a tutti i suoi figli di camminare santamente nella via dei tuoi comandamenti.

Padre nostro. Ave Maria, Gloria.

alla piaga della Mano sinistra

Amabilissimo mio Signore Gesù Crocifisso, adoro profondamente prostrato, unito a Maria Santissima, con tutti gli Angeli e i Beati del cielo, la Piaga sacratissima della tua Mano sinistra.

Ti chiedo grazia per i poveri peccatori e per i moribondi specialmente per quelli che non vogliono riconciliarsi con Te.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria.

alla piaga del Piede destro

Amabilissimo mio Signore Gesù Crocifisso, adoro profondamente prostrato, unito a Maria Santissima, con tutti gli Angeli e i Beati del cielo, la Piaga sacratissima del tuo Piede destro.

Ti chiedo la grazia che in tutto il clero e tra le persone a Te consacrate fioriscano molti santi.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria.

alla piaga del Piede sinistro

Amabilissimo mio Signore Gesù Crocifisso, adoro profondamente prostrato, unito a Maria Santissima, con tutti gli Angeli e i Beati del cielo, la Piaga sacratissima del tuo Piede sinistro.

Ti prego per la liberazione delle anime del Purgatorio, principalmente di quelle che in vita furono più devote delle tue sacratissime Piaghe.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria.

alla piaga del sacro Costato

Amabilissimo mio Signore Gesù Crocifisso, adoro profondamente prostrato, unito a Maria Santissima, con tutti gli Angeli e i Beati del cielo, la piaga sacratissima del tuo Costato.

Ti prego di benedire e di esaudire tutte le persone che si raccomandano alle mie preghiere.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria.

Vergine dolorosissima. prega per noi. ( tre volte )

Gesù Crocifisso avvalora queste preghiere con i meriti della tua Passione.

Concedimi di vivere santamente, di dedicarmi totalmente a estendere il tuo Regno, di ricevere i tuoi Sacramenti in punto di morte e di essere per sempre con Te nella gloria.

Amen.