Andare a Gesù

B270-A1

« Io quando sarò elevato da terra attirerò tutti a me. » ( Gv 12,32 )1

Con quale concentrazione d'amore dovette il Signore pronunciare queste poche ardentissime parole di fedeltà.

Fedeltà al Padre amato, e fedeltà a noi meschinissimi.

Gli vennero fuori dal cuore anche come il grido della sua vittoria di carità proprio lì, in quelle ultime ore di Tempio dove sempre più chiara dovette profilarsi la sua sconfitta, luce respinta malgrado ogni splendore.

Svelava così la sua estrema appassionata risorsa a nostro bene.

Si poteva ancora morire, anzi era questa l'unica cosa efficace, chiaramente sempre più necessaria.

Capirono? Non capirono?

Altri comunque avrebbero compreso, come noi ora.

Ma quella elevazione da terra, due metri di legno sul Calvario, che sarebbe stata nella realtà elevazione incalcolabile nella gloria eterna del Padre, ormai gli incatenava l'anima.

Avremmo molto da imparare, noi discepoli.

Per il mondo, morire d'amore si può ancor sempre.

Dobbiamo restare in silenzio,

Gesù Crocifisso, a guardare

quel che Tu hai vissuto per noi.

A Te noi dobbiamo venire

ed essere in tutto assorbiti

dall'alta Tua carità splendida.

Stringerci alla Tua passione

e ringraziare, e ancora amare,

e ricambiare con la mente,

le forze, l'anima e la vita,

donando tutto di noi stessi.

Giuseppe Pollano


1 Dal libro "Gesù ogni giorno" ed. PIEMME, per gentile concessione dell'Autore,

La preghiera finale è stata trasposta in versione ritmica, lasciando peraltro sostanzialmente invariato il testo originale.

« Quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me » ( da un quadro di Cuffaro-Rore )