Vangelo tra formazione e lavoro

B282-A3

Gli sviluppi della Casa di Carità. - Vito Moccia

Inaugurazione della Sede di Giaveno della Casa di Carità Arti e Mestieri - Sabato 10 marzo 2001

1. Presenza della Casa di Carità in Giaveno

L'inaugurazione di un Centro di formazione professionale della Casa di Carità Arti e Mestieri in Giaveno, più che carattere di novità riveste quello di reviviscenza, o meglio di consolidamento di una realtà di formazione professionale di ispirazione cristiana che è sempre stata presente in questa città, e non solo allo stato latente.

A parte la circostanza, non certo poco rilevante, che già nell'anno formativo 1999/2000 il nostro Ente ha quivi svolto un corso di formazione in collaborazione con l'Istituto Pascal, va soprattutto rilevato che ben 243 sono gli ex allievi della Casa di Carità tra gli abitanti di Giaveno e dei comuni limitrofi, il che rappresenta una realtà di un certo rilievo per l'impatto non solo sul piano addestrativo per il lavoro, ma altresì su quello culturale e religioso.

Questi allievi hanno frequentato le nostre sedi di Torino, di Grugliasco e di Susa.

Ma non basta, soprattutto va rilevato che oltre a questi vi è un folto nucleo di ex-allievi che hanno frequentato la Casa di Carità proprio qui in Giaveno, nei corsi serali e domenicali che nell'immediato dopoguerra si sono svolti in questa città, in questo istituto.

Inoltre il 17 maggio 1962 fu inaugurata una sede della Casa di Carità intitolata a Luchino e Rosetta Sertorio, benemeriti promotori e benefattori dell'Opera.

Questa iniziativa locale non si protrasse oltre gli anni 70, perché per i corsi serali e domenicali veniva a essere insufficiente il bacino di utenza, mentre per i corsi diurni era agevole raggiungere le altre su indicate sedi della Casa di Carità.

Ma è altamente significativo che la nostra attività formativa abbia avuto anche in Giaveno una sua diretta conduzione.

Tenendo conto di questi corsi, il numero degli ex-allievi sopra indicati viene ad essere incrementato di alcune centinaia.

Peraltro va rimarcato come tale attività formativa veniva ad innestarsi in un tessuto culturale e formativo insito in questa città, e che ha avuto sin dal 1890 una delle manifestazioni più eloquenti nell'Ente morale fondato dall'insigne sacerdote ed educatore canonico Pacchiotti.

Questa istituzione è sorta anche per l'addestramento e l'elevazione spirituale dei giovani da avviare al lavoro.

Questo orientamento è stato mantenuto e sviluppato dai Fratelli delle Scuole Cristiane mediante l'istruzione impartita nel suddetto Istituto.

Successivamente i Fratelli con i Catechisti dell'Unione del Crocifisso e dell'Immacolata - soci fondatori appunto della Casa di Carità - hanno consolidato l'instaurazione di questa sede.

Sulla base di questi presupposti oggi possiamo considerare l'attività in svolgimento come quella di un vero e proprio Centro di formazione professionale, che gestisce complessivamente 10 corsi di formazione professionale di cui 7 diurni e 3 serali in vari ori, dai servizi informatizzati amministrativi e commerciali nell'impresa, dalla specializzazione informatica e linguistica, all'orientamento professionale e alla preparazione dei giovani in stato di disagio in specifici ambiti dell'artigianato.

Di questi corsi, 4 sono svolti in collaborazione con la scuola statale.

In totale gli allievi che frequentano il nostro centro sono 131, il che costituisce un'utenza formativa di una certa rilevanza, specie considerando che essa è proiettata verso l'occupazione.

2. Formazione professionale di qualità

Sin dalle origini della Casa di Carità Arti e Mestieri, i cui primi corsi professionali risalgono al lontano 1925, i Catechisti dell'Unione del Crocifisso e dell'Immacolata, promotori dell'Opera, si posero subito l'obiettivo di offrire ai giovani lavoratori servizi formativi di qualità.

E ciò con provvedimenti concreti, quale l'integrazione e l'animazione dell'apprendimento manuale con le cognizioni teoriche e tecnologiche.

Era un significativo approccio a quella che oggi denominiamo "cultura del lavoro".

Quanto alle modalità didattiche, e ai rapporti con l'esterno, si è determinata una graduale ma costante crescita, come la pianificazione dei tempi di esecuzione dei lavori di addestramento, le modalità di collaudo e di valutazione in base a criteri obiettivi, l'acquisizione di macchinari aggiornati con gli sviluppi tecnologici, nonché lo stretto collegamento con le imprese per il rinnovamento delle procedure lavorative e per garantire l'occupazione ai giovani qualificati.

La missione catechistica di elevare nello spirito i giovani non è mai andata disgiunta dalla competenza e dalle qualità tecnologiche, anzi ha fatto di questa lo strumento per l'annuncio e la proposta del messaggio cristiano.

Secondo gli insegnamenti del loro fondatore, il ven. fr. Teodoreto F.S.C., i Catechisti con i Fratelli delle Scuole Cristiane, hanno applicato i principi di S. Giovanni Battista de La Salle, che già nel 1600 formulava per le scuole cristiane l'impegno per un insegnamento di qualità che le caratterizzasse non meno dell'ispirazione cristiana.

Così negli anni dello sviluppo industriale del dopo guerra, è stato elaborato l'obiettivo della professionalità, intesa come maturazione dell'allievo e sua idoneità al lavoro, ma altresì come sua elevazione personale sul piano esistenziale per il conferimento di sicurezze di vita, con tutta la rilevanza che ciò comporta, non solo sul piano tecnico, ma anche su quello economico, sociale e politico.

Il concetto di professionalità viene nei nostri giorni a svilupparsi e ad arricchirsi in quello delle competenze professionali, strettamente connesse con la formazione permanente, anche in relazione alla flessibilità nelle prestazioni lavorative.

La Casa di Carità è costantemente protesa attraverso la razionalizzazione delle procedure operative, ad elaborare una qualità che tenda sempre più a qualificare e umanizzare la formazione professionale, in conformità alla stessa nozione di questa che, secondo la nostra proposta formativa, è quella di far imparare le arti e i mestieri per elevare nello spirito i lavoratori, per formare nuove generazioni e in definitiva "per salvare le anime", in tutta la pienezza di tale espressione.

3. Formazione ispirata al Vangelo della Carità

Questo è il significato profondo del termine "carità" inserito nella denominazione del nostro Ente.

Non solo carità per la gratuità dei corsi.

Ma essenzialmente come apertura, anzi esercizio della virtù della carità, in termini di annunzio evangelico e di aiuto a chi è bisognoso di istruzione, di formazione e di lavoro.

Ed un annuncio del Vangelo ispirato alla carità, attraverso l'insegnamento del lavoro, è rispettoso della personalità di ognuno: si pone come proposta, per una crescita e arricchimento personale, nel pieno rispetto della libertà, come avviene, ad esempio, nei riguardi degli extracomunitari di fede mussulmana.

In un'epoca, come la nostra, caratterizzata dalla separazione tra fede e cultura, il riferimento della carità alle arti e ai mestieri, cioè alla scienza e alla tecnica può imprimere un'animazione culturale ai progetti scientifici tecnologici ed industriali, che se abbandonati a se stessi potrebbero diventare, come in effetti talora lo sono, strumenti di alienazione e di manipolazione dell'uomo, con conseguenze persino letali.

Si tratta di operare per quella conversione culturale e morale animata dal Vangelo della Carità che potrebbe segnare uno sbocco finale della storia, e che sul piano politico e sociale dovrebbe contrassegnare in modo del tutto specifico la solidarietà.

Ma c'è un altro spunto particolarmente efficace e suggestivo insito nella missione della Casa di Carità.

Sovente i giovani e i lavoratori che ricorrono a noi, sono contrassegnati da una carica di sofferenza per la difficoltà di trovare un lavoro o per altre cause di disagio personale e familiare.

Il nostro Ente, che è sorto in un carisma spirituale ispirato al Crocifisso, secondo le intuizioni del Servo di Dio fra Leopoldo M. Musso, trova in chi soffre una delle ragioni della sua stessa esistenza, per portare aiuto e per consentire di superare crisi e difficoltà.