Profilo biografico |
B312-A4
Commemorazione di Leandro Pierbattisti alle esequie
È nato a Torino il 12 aprile 1921, da genitori che gestivano un piccolo negozio pastificio in via Montebello, di sincera fede cristiana.
È stato profondamente legato alla sua famiglia di origine, e a quella del fratello, Mario, divenuto maestro.
Ha frequentato le scuole elementari presso i Fratelli delle Scuole Cristiane in via delle Rosine, e lì ha conosciuto fr. Teodoreto, che ne era direttore.
Ha conseguito il diploma di perito chimico presso l'istituto Avogadro.
Praticava il canottaggio sul Po, ma è stato altresì appassionato della montagna e soprattutto del mare, quale abile nuotatore: nelle assidue passeggiate e nel nuoto trovava un forte temperamento non solo fisico ma anche spirituale.
Nel 1941 ha prestato il servizio militare nei Granatieri di Sardegna, e nel corso dell'ultimo conflitto mondiale, come Ufficiale dei granatieri, ha operato in Dalmazia sul fronte jugoslavo fino all'armistizio ( 8 settembre 1943 ), testimoniando un comportamento cristiano anche nell'esercito, e svelando fin da allora una tenerezza speciale per l'Adorazione a Gesù Crocifisso, e la relativa immagine dell'anima attratta dal Redentore, secondo la visione di fra Leopoldo.
Al suo ritorno a Torino trascorse vario tempo nella clandestinità, per non sottostare ai reclutamenti nazisti.
Nel 1946 si incontra nuovamente con fr. Teodoreto, fondatore dell'Unione Catechisti, diventandone profondo ammiratore, devotissimo discepolo e riponendo in Lui l'orientamento di vita.
Ne viene ricambiato, dato che fr. Teodoreto, percependo la sua vivacità di pensiero, lo indirizza agli studi filosofici e spesso lo consulta, soprattutto in occasione della stesura delle Regole per l'erezione dell'Unione in Istituto Secolare.
Consegue la laurea in filosofia, con tesi su S. Tommaso, avendo tra i docenti il prof. Mazzantini.
Si inserisce nell'Unione Catechisti, e nel 1948 compie la sua prima consacrazione.
Ha avuto il medesimo direttore spirituale degli ultimi anni di fr. Teodoreto, il padre Arturo Maria Piombino, con il quale stabilì rapporti di intima amicizia per lunghi anni.
La sua attività lavorativa è stata prestata ininterrottamente nella Casa di Carità Arti e Mestieri, sin dal 1950, inizialmente come insegnante e poco dopo come Direttore generale, in obbedienza alle indicazioni del dr. Tessitore, allora presidente dell'Unione, superando con tale scelta il suo iniziale intendimento di dedicarsi all'insegnamento universitario.
In precedenza aveva insegnato religione anche in scuole pubbliche.
Nell'Unione Catechisti viene eletto Consigliere, e dal 1966 al 1997, cioè per oltre un trentennio, Presidente generale.
All'Unione ha dato un forte impulso culturale, con la stesura di scritti e saggi sulle origini, sulla natura e sul carisma dell'Istituto, in particolare sull'Adorazione al Crocifisso, animandone gli sviluppi e la diffusione.
Per sua iniziativa vengono fondate la Sorgente, centro di vita spirituale nella collina torinese, e il Convitto per i Catechisti anziani.
Ha pure impresso un forte incremento strutturale dell'Unione all'estero, con il consolidamento delle sedi in America Latina e in Eritrea, da lui più volte visitate.
Ma in modo speciale va rilevato l'aggiornamento delle regole in applicazione dei dettami conciliari, l'attenzione particolare prestata alla formazione degli Sposi Catechisti, per la difesa e la santificazione della famiglia, e l'avvio del ramo femminile dell'Unione, con le prime adesioni: aspetti questi già presenti e coltivati nelle intuizioni di fr. Teodoreto, e approfonditi e realizzati dal suo discepolo.
Nella conduzione dell'Unione è stato costantemente in contatto con i Fratelli delle Scuole Cristiane, in adempimento della volontà di fr. Teodoreto, e in spirito fraterno ha collaborato per la missione condivisa lasalliana, è stato invitato ai Capitoli generali, e gli è stato affidato il discorso celebrativo del III° centenario della Congregazione, tenuto davanti al mondo lasalliano nella sala Paolo VI in Vaticano.
Nella Casa di Carità Arti e Mestieri si è dedicato senza soste alla formazione dei giovani lavoratori, tra l'altro elaborando la proposta formativa di tale Ente in conformità al messaggio del servo di Dio fra Leopoldo e del ven. fr. Teodoreto, e prestandosi con alta qualificazione anche sul piano amministrativo e legislativo, per il riconoscimento ed il sostegno della formazione professionale da parte degli enti pubblici, sia a livello regionale che nazionale.
In tale linea è stato Consigliere nazionale della CONFAP, la confederazione degli enti di formazione professionale cattolici.
Tale suo impegno ha assecondato altresì le aspettative ecclesiali in materia.
Circa l'impegno ecclesiale, collaborò alla istituzione degli organismi diocesani aperti ai laici, in adempimento delle indicazioni conciliari, e sotto la guida del Card. Michele Pellegrino.
Da tale servizio è scaturito inoltre, per sollecitazioni del mondo cattolico, il suo impegno politico, come Consigliere comunale di Torino, quindi come Consigliere e Assessore regionale del Piemonte.
E a queste mansioni si è dedicato in attuazione della sua vocazione di consacrato secolare, nell'orientamento di elevare le realtà e le attività terrene a culto divino e amore del prossimo, in una concezione che pone nella politica una delle più impegnative opere di carità.
Va rilevata l'alta stima e considerazione nei suoi confronti manifestate da politici di altro orientamento ideologico.
E come non ricordare la sua disponibilità per l'evangelizzazione e la catechesi in vari ambienti ed occasioni, senza risparmio di energie, con insegnamenti, conferenze, pubblicazioni, viaggi ( come la partecipazione ai convegni dell'AGESC, l'associazione dei genitori della scuola cattolica ), portando nuovo impulso di idee e di realizzazioni.
Nella sua vita privata, l'amore al Crocifisso e all'Immacolata ha alimentato la sua devozione ai parenti e alle persone a Lui affidate, da Lui familiarmente accolte e amate, anche mediante l'adozione paterna.
Nella sua lunga vita non sono mancate prove anche dolorose, con problemi, difficoltà e talora incomprensioni, sempre accettate e vissute nell'intimità del Crocifisso.
Negli ultimi anni, come affiliato ai Fratelli delle Scuole Cristiane, è stato ospite del Centro La Salle, accolto fraternamente dalla Comunità e dai direttori fr. Ottavio e fr. Egidio, e amorevolmente assistito da tutto il personale, con una menzione per la Sig.ra Laura che tutti li rappresenta, cui va il nostro grazie profondo.
Volendo tentare una prima sommaria individuazione dei punti di fondo del pensiero e dell'azione del dr. Conti, si pone subito la difficoltà di tracciare in poche parole lo schizzo di una personalità così ricca e complessa, e ciò soprattutto con riguardo ai suoi scritti, per i quali occorre la decantazione del tempo e della riflessione.
Ma riferendoci al suo impegno operativo è possibile trarre sin d'ora spunti di orientamento.
Emerge subito lo sviluppo della Casa di Carità Arti e Mestieri, che dalle 2 sedi degli anni '80 è salita agli oltre 30 centri formativi attuali, tra cui quelli inseriti nelle carceri – in continuazione della nobile tradizione lasalliana di educazione ai detenuti – e quelli in Perù.
Senza togliere il merito agli operatori di tale sviluppo, e soprattutto rendendo grazie alla Provvidenza per la continua assistenza, resta fermo che il progetto formativo impostato dal dr. Conti, incentrato sul valore della professionalità, si è dimostrato valido ed efficace, e ciò anche per i riflessi sul piano sociale ed economico.
Più complessa è la valutazione per l'Unione Catechisti, che come molti altri Istituti religiosi e secolari, risente della crisi delle vocazioni alla vita consacrata.
Ma anche a questo riguardo va dato riconoscimento alla lungimiranza del dr. Conti, nella piena valorizzazione del ruolo della donna e nella radicale promozione dei Catechisti coniugati nella missione catechistica, in entrambi i settori sviluppando le intuizioni già coltivate da fr. Teodoreto, di avvalorare la consacrazione battesimale del laicato e la grazia sacramentale del matrimonio.
E soprattutto emerge nel suo insegnamento la valorizzazione sacrale delle realtà secolari.
Egli ha assimilato bene lo sviluppo apostolico dei suoi maestri spirituali: per il de La Salle l'altare dei suoi Fratelli è la cattedra, per fr. Teodoreto l'altare dei Catechisti è il secolo.
Della sua concezione della politica come sublime impegno secolare attraverso la carità si è già accennato, per cui possiamo formulare la conclusione con riguardo alla sua granitica impostazione cristocentrica della vita, in cui ogni realtà e ogni aspetto umano trova la sua sorgente e il suo compimento in Cristo Gesù, anche sotto l'aspetto naturale, per le realtà terrene, in quanto queste sono redente dal sacrificio di Gesù pur nella loro laicità.
Ed ora anche il carissimo Domenico assapora la pienezza della redenzione del Crocifisso Risorto.