Catechismo degli Adulti

Indice

L'attività missionaria verso i non cristiani

Cat. Chiesa Cat. 836-838; 846-848

573 Attuazione esemplare della missione

L'evangelizzazione è fondamentalmente sempre la stessa, ma assume accentuazioni diverse secondo le situazioni.

Si chiama attività pastorale quando si svolge nell'ambito di comunità cristiane vive e solide; nuova evangelizzazione quando riguarda ambienti di tradizione cristiana scristianizzati; attività missionaria in senso specifico quando è destinata a popolazioni che ancora ignorano Cristo.20

Quest'ultima rappresenta l'attuazione esemplare della missione affidata da Gesù alla Chiesa e non deve essere appiattita sulle altre, con il rischio di rimanere trascurata.

Cat. Chiesa Cat. 851

574 Il motivo fondamentale

La sua urgenza deriva dalla sua finalità: rendere visibilmente presente in un ambiente umano il mistero della Chiesa, germe e strumento di salvezza, portando il vangelo e fondando Chiese particolari.

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"Dire che tutta la Chiesa è missionaria non esclude che esista una specifica missione per i non cristiani"; analogamente "dire che tutti i cattolici debbono essere missionari non esclude, anzi richiede che ci siano missionari per i non cristiani e a vita per vocazione specifica".21

"Si tratta di una vocazione speciale, modellata su quella degli apostoli", che impegna per sempre tutta la persona "per il servizio dell'evangelizzazione".22

Sebbene siano preziose anche altre figure missionarie, questi uomini e donne, totalmente consacrati e disposti ad andare dovunque per la causa del regno di Dio, costituiscono il perno dell'attività missionaria.

La sollecitudine per queste vocazioni deve coinvolgere tutto il popolo cristiano, così come devono coinvolgerlo altre forme di cooperazione missionaria.

La carità non ha confini.

Ogni cristiano autentico si sente corresponsabile dell'attività missionaria nel mondo e vi partecipa secondo le sue possibilità: "Prega per le missioni e per le vocazioni missionarie, aiuta i missionari, ne segue l'attività con interesse e, quando ritornano, li accoglie con quella gioia con cui le prime comunità cristiane ascoltavano dagli apostoli le meraviglie che Dio aveva operato mediante la loro predicazione".23

Ma perché si deve fare attività missionaria verso i non cristiani?

Non possono salvarsi anche seguendo un'altra religione?

Non bisogna rispettare la loro coscienza e la loro identità storica?

Sono domande che molti oggi pongono.

L'attività missionaria nasce da una ferma convinzione: Cristo è il Salvatore di tutti gli uomini, anche di quelli che non lo conoscono; è la sorgente originaria dei valori che già possiedono e la mèta nascosta a cui tendono, perché tutti sono creati in lui e orientati alla comunione con lui.

Se è vero che i non cristiani di buona volontà sono già aperti al suo amore, in modo da poter ricevere la salvezza, questo è un motivo in più perché conoscano il suo nome e il suo volto, e vivano consapevolmente e pienamente il rapporto con lui.

La loro condizione può essere simbolicamente raffigurata da quel macedone, che durante la notte appare in visione a Paolo e lo supplica di venire a evangelizzare il suo paese. ( At 16,9 )

575 La salvezza dei non cristiani

Dio "vuole che tutti gli uomini siano salvati" per mezzo di un solo "mediatore …, l'uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti" ( 1 Tm 2,4-6 ).

A lui con il dono dello Spirito Santo associa la Chiesa "come strumento di redenzione per tutti",24 conferendole "un ruolo specifico e necessario"25 in ordine alla salvezza.

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La sua misericordia raggiunge anche quelli che non vivono una fede esplicita e un'appartenenza ecclesiale visibile, offrendo loro in Cristo una reale possibilità di salvezza, "in virtù di una grazia che, pur avendo una misteriosa relazione con la Chiesa, non li introduce formalmente in essa, ma li illumina in modo adeguato alla loro situazione interiore e ambientale".26

Tutti gli uomini dunque con modalità diverse entrano in rapporto con la Chiesa: i cattolici sono "pienamente incorporati", mentre i catecumeni sono congiunti dal "desiderio esplicito";27 i cristiani non cattolici sono uniti da vari legami;28 i credenti di altre religioni e i non credenti di buona volontà sono ordinati e orientati ad essa,29 attraverso l'osservanza della legge di Dio scritta nella loro coscienza. ( Rm 2,13-15 )

Solo chi per propria colpa, esplicitamente o implicitamente, rifiuta di essere collegato, si esclude dalla salvezza.

In questo senso rimane sempre valido il celebre detto: "Fuori della Chiesa non c'è salvezza",30 che ha un fondamento nella parola stessa del vangelo: "Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato" ( Mc 16,16 ).31

Ma solo Dio conosce chi apre il cuore alla grazia e chi lo chiude.

Cat. Chiesa Cat. 842-845

576 Il cristianesimo compimento delle religioni

Verso Cristo e la sua Chiesa convergono le religioni del mondo, frutto di una ricerca millenaria, che procede "a tentoni" ( At 17,27 ), ma è sostenuta da Dio stesso.

Non sono vie di salvezza indipendenti, perché l'unica via è Cristo mediante la Chiesa; ma predispongono ad accogliere la pienezza di Cristo.

Insieme a errori e deviazioni, contengono preziose verità, come germi del Verbo divino pronti a ulteriori sviluppi.

Le stesse forme di umanesimo non credente presentano valori, che sono "come un dono concesso da colui che illumina ogni uomo, perché abbia finalmente la vita".32

L'incontro esplicito con il Signore Gesù nella comunità cristiana libera questi elementi positivi dalle incrostazioni dell'errore e del peccato e li porta a piena maturazione: "Ogni germe di bene che si trova nel cuore e nella mente degli uomini o nei riti e nelle culture proprie dei popoli" viene "purificato, elevato e portato a compimento"33 dal cristianesimo.

In colui che non è "venuto per abolire, ma per dare compimento" ( Mt 5,17 ), tutti possono trovare "la pienezza della vita religiosa"34

Valori, costumi e tradizioni, compatibili col vangelo, vengono accolti in una nuova sintesi culturale e vitale, acquistano un più alto significato.35

577 Proposta, non imposizione

La Chiesa, da parte sua, abbraccia come Cristo tutti gli uomini, compresi i suoi persecutori, perché "giungano a glorificare Dio nel giorno del giudizio" ( 1 Pt 2,12 ).

Intercede per tutti, offrendo preghiere e sofferenze.

Si rivolge ai non cristiani con l'attività missionaria, affermando con coraggio e con chiarezza che Cristo è la rivelazione definitiva di Dio e l'unico Salvatore dell'uomo.

Sa di aver ricevuto in dono questa verità, senza alcun merito proprio; ma si sente responsabile di essa e ne custodisce scrupolosamente l'integrità per il bene di tutti.36

Fa il suo annuncio nel rispetto della libertà: Dio si propone, non si impone; la verità cristiana è la verità dell'amore ed esige che si rispettino i diritti e i beni degli altri, a cominciare dalla libertà di coscienza e di religione.

578 È triste ricordare come più volte, in altre epoche, il vangelo sia stato imposto con la forza delle leggi e delle armi.

È doloroso che importanti tesori di civiltà siano andati distrutti, presso numerosi popoli, a motivo della colonizzazione culturale, malgrado l'impegno lungimirante di personalità eccezionali, come san Gregorio Magno, Alessandro Valignano, Matteo Ricci e Roberto de' Nobili.

Ciò è avvenuto contro il vangelo stesso e va attribuito sia ai peccati personali sia, ancor più, ai condizionamenti culturali.

Sarebbe comunque ingiustificato dedurre dagli abusi del passato l'opportunità di sospendere l'attività missionaria: si è abusato e si abusa continuamente della scienza e della tecnica, eppure nessuno pensa che si debba per questo rinunciare alla ricerca e al progresso.

Cat. Chiesa Cat. 856

579 Annuncio e dialogo

L'annuncio di Cristo deve essere fatto in un clima di dialogo e di collaborazione: "La Chiesa non vede un contrasto tra l'annuncio del Cristo e il dialogo interreligioso".37

Piuttosto in essi vede due aspetti, distinti e complementari, della sua missione evangelizzatrice.

La proclamazione del vangelo deve essere permeata di spirito dialogico, sia per rispetto all'uomo sia per coerenza col messaggio stesso.

Il dialogo, a sua volta, deve preparare il terreno al vangelo e non porsi come esperienza autosufficiente e conclusiva.

580 L'attività missionaria, in senso specifico, è rivolta a coloro che ancora ignorano Cristo; mira a diffondere il vangelo e a fondare la comunità cristiana, segno efficace di salvezza.

È l'attuazione esemplare e più urgente della missione della Chiesa.

Essa ha bisogno di speciali vocazioni di totale consacrazione e deve essere sostenuta dalla cooperazione di tutti i fedeli e di tutte le comunità ecclesiali.

Indice

20 Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 33
21 Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 32
22 Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 65
23 Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 77
24 Lumen Gentium 9
25 Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 18
26 Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 10
27 Lumen Gentium 14
28 Lumen Gentium 15
29 Lumen Gentium 16
30 San Cipriano di Cartagine, Lettere, 73, 21, 2;
Origene, Omelie su Giosuè, 3, 5
31 Lumen Gentium 14;
Ad Gentes 7
32 Lumen Gentium 16
33 Lumen Gentium 17;
Ad Gentes 9
34 Nostra Aetate 2 e morale
35 Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 24
36 Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 56
37 Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 55