Catechismo degli Adulti

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Gradualità nella responsabilità personale

Cat. Chiesa Cat. 1734-1738

918 Norma morale e responsabilità

Gli atti propriamente umani, di cui siamo responsabili, sono quelli coscienti e liberi.

Perché la responsabilità nel bene e nel male sia completa, sono necessari la piena avvertenza e il deliberato consenso.

L'avvertenza non si riduce a un sapere teorico, facile da acquisire con una informazione nozionistica.

Comporta che la norma sia compresa come espressione di un valore ed esigenza di un'autentica crescita.

Presuppone una complessa educazione, fatta di ascolto, riflessione e verifica esperienziale.

Certo, la legge di Dio vale per tutti.

Non c'è "gradualità della legge", ma "legge della gradualità".7

A nessuno è lecito assumere la propria debolezza come criterio per stabilire che cosa è bene e che cosa è male.

Anzi sappiamo che Cristo "ci ha donato la possibilità di realizzare l'intera verità del nostro essere".8

Tuttavia di fatto c'è una progressività nel conoscere, nel desiderare e nel fare il bene: "L'uomo, chiamato a vivere responsabilmente il disegno sapiente e amoroso di Dio, è un essere storico, che si costruisce giorno per giorno, con le sue numerose libere scelte: per questo egli conosce, ama e compie il bene morale secondo tappe di crescita".9

919 Cammino graduale

La responsabilità personale di ciascuno è proporzionata alla sua attuale capacità di apprezzare e volere il bene, in una situazione caratterizzata da molteplici condizionamenti psichici, culturali, sociali.

Tendere alla pienezza della vita cristiana non significa fare ciò che astrattamente è più perfetto, ma ciò che concretamente è possibile.

Non si tratta di abbassare la montagna, ma di camminare verso la vetta con il proprio passo.

L'educatore deve proporre obiettivi proporzionati, senza debolezza e senza impazienza.

Il primo impegno da esigere è la preghiera, che è possibile a tutti: "Dio non comanda cose impossibili, ma comandando ti impegna a fare quello che puoi, a chiedere quello che non puoi",10 "e ti aiuta perché tu possa".11

920 Disordine morale oggettivo e peccato personale non vanno confusi.

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Lo stesso grave disordine può essere peccato mortale in alcuni, veniale o inesistente in altri, secondo che la loro responsabilità sia piena, parziale o nulla.

La Chiesa è maestra e madre: da una parte insegna con fermezza la verità; dall'altra cerca di comprendere la fragilità umana e la difficoltà di certe situazioni.

921 La norma morale è uguale per tutti, ma la responsabilità è propria di ciascuno e proporzionata alla concreta capacità di riconoscere e volere il bene.
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7 Giovanni Paolo II, Familiaris consortio 34
8 Giovanni Paolo II, Veritatis Splendor 103
9 Giovanni Paolo II, Familiaris consortio 34
10 Sant'Agostino, La natura e la grazia, 43,50
11 Conc. di Trento, Sess. VI, Decr. Sulla giustificazione, 11