L'iniziazione cristiana - 2

Indice

I tempi e le tappe

38 Come per gli adulti, l'iniziazione dei fanciulli e dei ragazzi "si protrae anche per più anni, se è necessario, prima che accedano ai sacramenti; si distingue in vari gradi e tempi, e comporta alcuni riti" ( RICA, 307 ).

I tempi sono:

l'evangelizzazione o precatecumenato,

il catecumenato,

la purificazione quaresimale,

la mistagogia.

Le tappe o passaggi sono:

l'ammissione al catecumenato,

l'elezione o chiamata al Battesimo,

la celebrazione dei sacramenti dell'iniziazione cristiana, cioè Battesimo, Confermazione e Eucaristia.

39 Quando un fanciullo o ragazzo chiede di diventare cristiano e i suoi genitori hanno dato il consenso, è opportuno far precedere l'inizio del catecumenato da un tempo sufficiente perché si costituisca il gruppo di accompagnamento e i genitori o i loro rappresentanti prendano coscienza dei motivi che hanno portato alla scelta e conoscano il significato del cammino da intraprendere.

Questo tempo potrebbe iniziare con una celebrazione di accoglienza, nella quale esprimere il fatto che il candidato viene chiamato da Cristo, da lui accolto in seno al gruppo di amici che condividono la chiamata e fanno l'itinerario di iniziazione cristiana.

E questo un tempo di evangelizzazione rivolto alle famiglie e ai non battezzati per far scoprire la persona di Gesù.

40 La prima tappa dell'itinerario è l'ammissione al catecumenato ( RICA, 314-329 ), nella quale il fanciullo o ragazzo che vuole conoscere meglio Gesù Cristo e meglio amarlo, è accolto dalla Chiesa, con il segno della croce, ed è ammesso alla liturgia della parola.

L'ammissione si fa in un gruppo, nel quale non dovranno mancare i genitori e gli accompagnatori, ma non molto numeroso, al fine di non turbare i fanciulli ( RICA, 314 ).

Il rito si svolge in chiesa, o in altro luogo conveniente, tale da favorire l'esperienza di un'accoglienza familiare ( RICA, 315 ).

Rispondendo alla domanda dei fanciulli di diventare cristiani, chi presiede li invita a chiedere il consenso dei genitori (RICA, 320) e chiede ai presenti se sono disposti a sostenere i fanciulli con la fede e la carità.

Quindi traccia il segno della croce sulla fronte.

I genitori e i catechisti tracciano anch'essi in silenzio un segno di croce sulla fronte dei fanciulli ( RICA, 322 ).

Dopo l'ingresso in chiesa, viene portato il libro delle Scritture, il presidente introduce la liturgia della parola, spiegando brevemente la dignità della parola di Dio che è annunziata e ascoltata nella assemblea ( RICA, 325 ).

Tra le letture indicate si scelgono quelle che si possono adattare sia alla comprensione dei catecumeni sia al livello della catechesi ricevuta da loro e dai loro coetanei ( RICA, 326 ).

L'ammissione al catecumenato è legata al momento in cui il fanciullo è capace di decidersi in rapporto a Gesù Cristo.

Perciò la celebrazione non deve essere fatta troppo presto, suppone una prima evangelizzazione che susciti la fede e implica una prima esperienza di vita nella comunità.

41 Con questa tappa inizia il catecumenato, un tempo di vero tirocinio di vita cristiana, durante il quale il fanciullo o ragazzo cresce nell'esperienza spirituale dell'amore di Dio e prende coscienza che è chiamato a dare una risposta ai molti inviti del Signore.

Il tempo del catecumenato è ritmato da celebrazioni in stretta relazione con la catechesi che si va sviluppando e secondo il metodo della traditio-redditio,

come la "consegna" della Bibbia (storia della salvezza),

del Simbolo della fede,

del Padre nostro,

delle Beatitudini,

della Legge ( comandamenti, precetto della carità, discorso della montagna ).

La "riconsegna" potrebbe avvenire al termine delle relative catechesi e dopo un periodo di esperienza ( RICA, 312; cf 103,125,181-192 ).

Tali celebrazioni si pongono nella direzione delle tre componenti dell'itinerario catecumenale, cioè:

- inserire l'annuncio in una celebrazione della parola;

- formare alla celebrazione con la celebrazione;

- aiutare ad acquisire i valori sottesi al cammino catecumenale attraverso apposite celebrazioni.

42 La seconda tappa è l'elezione o chiamata al Battesimo.

Con essa i catecumeni che hanno manifestato un vivo senso di fede e di carità e una conoscenza della fede cristiana proporzionate alla loro età, vengono ammessi ai sacramenti dell'iniziazione ed entrano nella preparazione immediata alla loro celebrazione.

Il rito dell'elezione manifesta la chiamata di Dio alla fede attraverso la Chiesa e la volontà dei catecumeni di ricevere il Battesimo.

Si richiede perciò il giudizio di idoneità espresso dai catechisti, dai genitori, dai padrini, dagli accompagnatori e da quanti hanno curato la formazione dei catecumeni.

L'elezione può avvenire all'inizio dell'ultima Quaresima oppure all'inizio dell'ultimo anno della catechesi catecumenale.

Essa si fa durante la celebrazione della Messa domenicale.

Dopo l'omelia i fanciulli vengono presentati alla comunità e viene reso pubblico il giudizio di idoneità di quanti hanno curato la loro formazione, ed essi stessi manifestano la volontà di accedere al Battesimo e scrivono il loro nome sul libro dei candidati al Battesimo.

Chi presiede, chiamandoli per nome, li dichiara "eletti".

La celebrazione si conclude con la preghiera litanica per gli eletti e il loro congedo.

Il rito, con i necessari adattamenti, può essere preso dal rito per i catecumeni adulti ( RICA, 143-151 ).

43 Il tempo della preparazione immediata al Battesimo è ritmato da alcune celebrazioni: le "consegne" o "riconsegne", se non sono state fatte precedentemente, e gli scrutini o celebrazioni penitenziali ( RICA, 330-342 ).

Le celebrazioni penitenziali hanno lo scopo di far prendere coscienza al fanciullo o ragazzo che Dio lo ha amato e lo ama continuamente, ma non sempre egli ha risposto o risponde a lui positivamente.

Le celebrazioni manifestano l'iniziativa di Dio che sostiene la libertà dei fanciulli nel loro orientamento verso di lui,

li illuminano sul significato della lotta che già debbono affrontare e sostenere,

donano loro forza e coraggio per partecipare alla vittoria di Cristo sul peccato,

ma anche la gioia e la pace che scaturiscono dalla certezza di appartenere già al mondo salvato da Gesù Cristo.

L'iniziativa di Dio richiede infatti la collaborazione del fanciullo, con la volontà di meglio conoscere Gesù Cristo e di partecipare maggiormente alla vita della Chiesa e un atteggiamento di conversione adatto alla sua condizione.

Nella celebrazione dello scrutinio, si chiede al Padre che i fanciulli, che già fanno esperienza della tentazione e del peccato, siano purificati e preservati da ogni male e corroborati nel cammino della vita (RICA, 339) e si fa l'unzione con l'olio dei catecumeni, sul petto o su entrambe le mani ( RICA, 340 ).

44 Gli scrutini o celebrazioni penitenziali possono essere uno o più.

In questo caso le formule si prepareranno sul modello di quelle del primo, ispirandosi agli scrutini degli adulti.

Se i sacramenti dell'iniziazione non si celebrano nelle solennità pasquali, gli scrutini vengono celebrati nel tempo più opportuno ( RICA, 333 ).

Nel tempo degli scrutini i fanciulli già battezzati che frequentano la catechesi possono celebrare il sacramento della Penitenza ( RICA, 332 ).

45 Il Direttorio per le messe con la partecipazione di fanciulli osserva che "nella formazione liturgica dei fanciulli e nella loro preparazione alla vita liturgica della Chiesa, possono avere grande importanza anche le varie celebrazioni, predisposte allo scopo di facilitare ai fanciulli stessi la percezione e il significato di alcuni elementi liturgici, quali il saluto, il silenzio, la preghiera comune di lode, specialmente se fatta in canto".13

Questo modo di formazione liturgica deve essere tenuto presente anche per i fanciulli e i ragazzi che domandano il Battesimo: attraverso le diverse celebrazioni essi sono gradualmente formati al celebrare cristiano, in modo che la partecipazione diventi consapevole e piena.

Essi sono così introdotti ad accogliere la parola di Dio come attuale annuncio di salvezza e a scoprire il senso e la pregnanza dei vari elementi della ritualità cristiana: il canto, le acclamazioni, le processioni e i gesti simbolici.

46 La terza tappa è il vertice dell'iniziazione cristiana.

Essa consiste nella celebrazione dei sacramenti del Battesimo, della Confermazione e dell'Eucaristia ( RICA, 343-368 ).

In considerazione del legame con il mistero pasquale i sacramenti dell'iniziazione cristiana si celebrano di norma nella Veglia pasquale, o in altra domenica durante il tempo pasquale ( RICA, 343 ).

Per salvaguardare l'unità dell'iniziazione e la successione teologica dei sacramenti, "il Battesimo si celebra durante la Messa nella quale i neofiti per la prima volta partecipano all'Eucaristia.

La Confermazione viene conferita nel corso della stessa celebrazione o dal vescovo o dal sacerdote che da il Battesimo" ( RICA, 344 ).

Prima della rinunzia a Satana e della professione di fede dei fanciulli catecumeni, il celebrante, secondo le circostanze, invita alla professione di fede i genitori, i padrini e anche tutti i presenti, mediante il Simbolo apostolico o quello niceno-costantinopolitano ( RICA, 351 ).

Nella celebrazione il fanciullo catecumeno è accompagnato dal padrino ( e dalla madrina ), rappresentante della Chiesa nel suo compito di madre, da lui scelto e approvato dal sacerdote ( RIGA, 346 ).

47 La data di celebrazione dei sacramenti sarà stabilita tenendo presente:

- l'idoneità del fanciullo a condurre una vita cristiana proporzionata alla sua età;

- lo sviluppo dell'itinerario catechistico, che deve potersi svolgere in modo ordinato, senza essere condizionato da una data fissata precedentemente;

- la necessità di prevedere dopo l'iniziazione cristiana un periodo sufficiente perché i neofiti facciano l'esperienza nella Chiesa della vita sacramentale; per questo è da sconsigliare la celebrazione dei sacramenti dell'iniziazione a conclusione dell'anno scolastico;

- l'opportunità di riunire insieme i fanciulli che devono ricevere l'iniziazione cristiana e i loro compagni che devono completare l'iniziazione cristiana con il sacramento della Confermazione e con quello dell'Eucaristia ( RIGA, 310 ).

48 Con la celebrazione del Battesimo, della Confermazione e dell'Eucaristia, non è terminato l'itinerario di iniziazione cristiana.

Inizia il tempo della mistagogia, per familiarizzarsi sempre di più con la vita cristiana e i suoi impegni di testimonianza ( RIGA, 369 ).

Il neofita è educato, secondo la sua età, a scoprire il posto dei sacramenti nella vita, a crescere in una sempre più grande fedeltà a Cristo, rinnovandola con la grazia dei sacramenti.

Il fanciullo o ragazzo neofita, attraverso la meditazione del Vangelo, la catechesi, l'esperienza dei sacramenti e l'esercizio della carità, è condotto ad approfondire i misteri celebrati e il senso della fede, a consolidare la pratica della vita cristiana, a stabilire rapporti più stretti con gli altri mèmbri della comunità.

La mistagogia dovrebbe estendersi per tutto il tempo pasquale e per l'intero anno successivo e potrebbe concludersi con una solenne celebrazione dell'anniversario del Battesimo.

49 Nel tempo della mistagogia i neofiti continuano la formazione penitenziale e si preparano a celebrare comunitariamente il sacramento della Penitenza, seconda tavola di salvezza dopo il Battesimo, ripresa e affinamento della corrispondenza alla grazia battesimale.

Il neofita dovrà essere accompagnato dalla comunità - concretamente dal gruppo in seno al quale si è preparato - a fare proprio l'impegno della celebrazione eucaristica domenicale e a continuare la sua formazione cristiana nell'età della adolescenza e della giovinezza.

Per esprimere questi impegni si può prevedere per il tempo della mistagogia la "consegna" del giorno del Signore o domenica ( ottava di Pasqua o otto giorni dopo il Battesimo ), del Credo niceno-costantinopolitano ( sintesi sistematica della fede ) e del catechismo che deve guidare la formazione cristiana negli anni successivi.

50 Il calendario delle tappe dell'iniziazione cristiana non può essere fissato a priori:

ciascuna di esse deve corrispondere realmente al progresso nella fede del fanciullo e del gruppo, progresso che dipende dall'iniziativa divina, ma anche dalla libera risposta dei ragazzi, dalla loro vita comunitaria e dallo svolgimento della formazione catechistica.

È compito dei responsabili del gruppo determinare in base a questi criteri la durata dei tempi e il momento di ciascuna tappa.

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13 Sacra Congregazione per il culto divino, Direttorio per le messe con la partecipazione di fanciulli ( 1 novembre 1973 ), 13:EV4,2630