L'iniziazione cristiana 3

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3. Orientamenti per il risveglio della fede e il completamento dell'iniziazione cristiana in età adulta

Premessa

Comunicare il Vangelo è, per la Chiesa, il compito primario e fondamentale; è la grazia più grande e la sua più vera e intima identità.

La consapevolezza del primato dell'evangelizzazione si è fatta negli ultimi decenni sempre più chiara nelle nostre comunità e, mentre ha prodotto una salutare inquietudine di fronte ai radicali cambiamenti nella società e nella cultura, ha impresso una marcata connotazione missionaria a tutta la vita e all'azione della Chiesa.

Concretamente questa "conversione della pastorale" non può limitarsi a coloro che non hanno ancora ricevuto l'annuncio del Vangelo, ma esige una rinnovata e sempre più convinta attenzione a tutti i battezzati, a cominciare da coloro che, pur non avendo rinnegato formalmente il loro Battesimo, vivono un fragile rapporto con la Chiesa e devono quindi essere interpellati dal santo Vangelo di Gesù Cristo per riscoprirne la bellezza e la forza trasformante e per ritrovare così la gioia di vivere l'esperienza cristiana in maniera più consapevole e operosa.

Dopo la pubblicazione della prima Nota pastorale sulla iniziazione cristiana dedicata al catecumenato degli adulti ( 30 marzo 1997 ) e di quella dedicata al catecumenato dei fanciulli e dei ragazzi dai 7 ai 14 anni ( 23 maggio 1999 ), questa terza Nota è espressamente indirizzata al "risveglio della fede e al completamento dell'iniziazione cristiana degli adulti".

La Nota pertanto si configura come la realizzazione di uno dei primi obiettivi di quella "agenda pastorale", che ci vede impegnati nel cammino di questo decennio.

In modo puntuale e concreto vengono offerte precise indicazioni, vòlte a far maturare nella comunità cristiana un'apertura missionaria e un ascolto attento e disponibile delle domande ad essa rivolte.

Ispirandosi al modello catecumenale, come paradigma dell'azione pastorale, si sollecita la parrocchia a prendere coscienza di essere il "luogo ordinario e privilegiato di evangelizzazione della comunità cristiana" e si indirizza nell'anno liturgico lo sviluppo dell'azione di accompagnamento.

La Nota vuole essere anche una prima risposta all'impegno, sollecitato dagli Orientamenti pastorali per il decennio in corso, di mettere in atto "un impegno di primo annuncio, su cui innestare un vero e proprio itinerario di iniziazione o di ripresa della vita cristiana" di quei battezzati che desiderano "ricominciare" un cammino di riscoperta della fede ( Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, 57 ).

La pubblicazione di questa terza Nota sulla iniziazione cristiana potrà aiutare le nostre Chiese a operare quei cambiamenti ormai indifferibili e sempre più urgenti per "comunicare il Vangelo in un mondo che cambia": tenere presente che l'evangelizzazione non è impegno riservato agli "specialisti", ma compito proprio e prioritario di tutta la comunità; essere consapevoli che l'iniziazione cristiana non è tanto un settore della pastorale, quanto il suo modello ispiratore e il suo paradigma esemplare; basare ogni percorso formativo sulla catechesi e, prima ancora, fondare ogni catechesi, anche quella dei fanciulli battezzati, sul "primo annuncio".

Da tempo la Chiesa italiana ha operato la scelta qualificante di passare a una "pastorale di missione permanente".

Ci auguriamo che la presente Nota, mentre completa il progetto avviato con la pubblicazione delle due Note precedenti, contribuisca a imprimere al rinnovamento pastorale, in atto nelle nostre comunità, un orientamento preciso, uno slancio creativo, un aiuto concreto ed efficace.

Roma, 8 giugno 2003, Domenica di Pentecoste

Il Consiglio Episcopale Permanente

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