CEI/Ragazzi/01/01.txt Catechismo dei Fanciulli e dei Ragazzi Volume 1 - Io sono con voi Presentazione Alle comunità ecclesiali e familiari e ai diversi ambienti rieducativi i Vescovi italiani consegnano con gioia e con fiducia il catechismo Io sono con voi, destinato ai fanciulli di 6-8 anni ( primo momento della fanciullezza ), perché li accompagni come libro della fede in un cammino graduale di iniziazione cristiana. I fanciulli di questa età vivono un particolare momento di scoperta e di nuove relazioni, si aprono agli avvenimenti di ogni giorno con stupore e attesa, in famiglia e in parrocchia cominciano a sentirsi qualcuno. È una nuova stagione della vita, importante per la loro crescita umana e cristiana e per i riflessi che potrà avere nel loro futuro. Con questo catechismo, primo volume del catechismo per l'iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi, vogliamo aiutare i fanciulli a scoprire i segni della presenza di Dio, Creatore e Padre, e a incontrare Gesù risorto nella testimonianza della Chiesa: la sua parola, la sua vita, la sua morte e risurrezione, il dono del suo Spirito, la sua presenza nella Chiesa e nella comunità eucaristica, il suo comandamento nuovo dell'amore, il suo perdono, la promessa del suo ritorno. Il titolo Io sono con voi è già messaggio significativo: ai fanciulli viene annunciato il mistero centrale della nostra fede, la morte e la risurrezione di Cristo, come rivelazione piena dell'amore di Dio e come apertura alla fiducia e alla speranza dei figli che sanno di essere amati, chiamati per nome e mai lasciati soli: "Ecco, io sono con voi tutti i giorni, sin alla fine del mondo" ( Mt 28,20 ). Ma un libro da solo non basta, neppure questo libro della fede. Per accompagnare i fanciulli in un cammino graduale di iniziazione cristiana, il catechismo scritto ha bisogno di essere preso in mano e tradotto in testimonianza di fede da parte delle comunità ecclesiali, dei genitori, dei catechisti e degli educatori. Le pagine introduttive di ogni capitolo intendono favorire questo sapiente coinvolgimento ecclesiale. Il messaggio di fede e gli obiettivi indicano un comune cammino di conversione e di crescita nella fede da percorrere insieme. Questo catechismo può essere utilizzato in due anni, con particolare attenzione all'ambiente e al coinvolgimento familiare, attorno ad alcuni obiettivi educativi globali: una vera evangelizzazione incentrata sull'annuncio di Gesù risorto: l'educazione alla celebrazione liturgica e alla preghiera; l'accoglienza e l'impegno di vivere il dono battesimale di essere figli di Dio e membri della Chiesa; la promozione di atteggiamenti di scoperta gioiosa, di confidenza e fiducia, di ascolto e di accoglienza, di offerta e dono di sé. La proposta di fede del catechismo va collocata all'interno dell'intero progetto del catechismo per l'iniziazione Cristiana dei fanciulli e dei ragazzi, e si apre agli ulteriori sviluppi offerti dal catechismo Venite con me ( 2° volume ), Sarete miei testimoni ( 3° volume ), Vi ho chiamato amici ( 4° volume ). Apriamo questo catechismo con i nostri fanciulli, nella consapevolezza di essere insieme con loro amati da Dio e chiamati per nome ogni giorno a condividere, far crescere e fruttificare il dono della fede. † Camillo Ruini Presidente della Conferenza Episcopale Italiana Roma, 31 marzo 1991 Domenica di Pasqua, in Resurrectione Domini Padre nostro che sei nei cieli Messaggio Questo capitolo si sviluppa attorno all'annuncio: Dio è Creatore e Padre di tutti; ci chiama, ci conosce, ci ama da sempre. Attraverso alcune esperienze fondamentali i fanciulli vengono guidati a scoprire e a leggere, nella fede della Chiesa, ( parola di Dio, liturgia, persone, opere del creato ), i segni della bontà e della vicinanza di Dio, Padre di tutti gli uomini. Obiettivi Si intende condurre i fanciulli verso precisi obiettivi di crescita: - scoprire che Dio è Creatore e Padre; - maturare fiducia e confidenza in Dio Padre che ci ama; - lode, ringraziamento e ammirazione davanti alle opere di Dio; - rivolgersi a Dio Padre con la preghiera e aprirsi agli altri con amore e accoglienza. Contenuti L'itinerario si sviluppa attorno a quattro nuclei ben determinati dai rispettivi titoli: Ti chiamo per nome: la vita è dono di Dio che ci conosce e ci ama da sempre; Il Signore Dio è Padre di tutti: Gesù rivela che Dio è Padre nostro e noi siamo tutti fratelli; Il Signore ci tiene per mano: Dio Padre è vicino a tutti e non dimentica nessuno; O Signore Dio, è grande il tuo nome su tutta la terra: Dio è Padre e Creatore di tutti. Ogni cosa è suo dono. Dimensioni Le dimensioni proprie della catechesi sono presenti in modo complementare e organico: La vita dei fanciulli è evocata da alcune esperienze tipiche dell'età: essere conosciuti, amati e accolti in casa e a scuola; aprirsi alla conoscenza e all'incontro con gli altri e il creato; scoprire le prime difficoltà nei rapporti vicendevoli. La Bibbia è raccontata con richiami puntuali al Vangelo e all'Antico Testamento, in particolare al libro della Genesi. Essi considerano la vita di ogni creatura come vocazione. La liturgia e la preghiera invitano alla lode e al ringraziamento a Dio Padre di tutti, secondo l'insegnamento di Gesù. L'educazione morale sottolinea come la vita cristiana sia risposta gioiosa alla chiamata del Padre. Un cammino di fede fatto insieme Per la pastorale catechistica I fanciulli vivono in questa età un momento di grande curiosità: vedono, domandano, scoprono; la loro meraviglia può diventare contemplazione di Dio, la loro solidarietà verso le cose e le persone può aprirli all'amore. I fanciulli possono scoprire che "Dio è Padre, creatore del cielo e della terra". Ma non possono scoprirlo da soli! Sono le creature che manifestano Dio Padre ai fanciulli; sono le persone di buona volontà e le loro opere. In particolare sono il padre e la madre che, uniti nell'amore, esprimono la bontà di Dio; sono i cristiani che con fiducia e confidenza celebrano il giorno del Signore. È soprattutto Gesù nella sua Chiesa che rivela il volto del Padre, e nel Battesimo ci rende suoi figli ( vedi il capitolo 7, Siamo figli di Dio ). Non mancano difficoltà, anche sofferte, a coloro che hanno compiti di educazione dei più piccoli. Prendere coscienza dei propri limiti è sempre un atto di umiltà. Dio sostiene sempre chi è disposto ad amarlo soprattutto nei piccoli. È necessario che ciascuno possa contare sull'aiuto degli altri educatori. I genitori sono chiamati ad essere i primi annunciatori del Vangelo ai propri figli, con la parola e con la vita; i catechisti ed i maestri a collaborare con i genitori per la crescita serena ed armonica dei fanciulli. La comunità cristiana deve promuovere con particolare cura iniziative per una adeguata catechesi familiare e per un coinvolgimento di tutti gli educatori. Apriamo questo catechismo, scritto per la prima educazione cristiana dei fanciulli. In queste pagine la Chiesa vuole offrire ai genitori e ai catechisti un annuncio di fede, ricordando che per ogni fanciullo le parole scritte devono tradursi in parole vive. Con le loro espressioni quotidiane di stupore, di timore, di amore, di domanda, di dolore, i fanciulli stessi ricordano a tutti la parola di Gesù: "Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli" ( Mt 18,1-5 ). Ti chiamo per nome Papà e mamma ti chiamano per nome. Anche la maestra o il maestro, anche i tuoi amici ti chiamano per nome. Chi ti vuole bene conosce il tuo nome. Lo sai? C'è qualcuno che conosce il tuo nome da sempre. Dio conosce il tuo nome. Prima che tu nascessi, Dio ti conosceva: ti ha chiamato e sei venuto al mondo. Ti chiama per nome perché ti ama, da sempre. Il Signore Dio è padre di tutti C'è molta gente intorno a te. Ma tu quante persone conosci per nome? Ci sono persone sole che nessuno ama. Ci sono bambini che non hanno i genitori. Bambini dalla pelle bianca, nera, gialla … C'è qualcuno che conosce tutti per nome? Che vuole bene a tutti, proprio a tutti? Dio è Padre mio, dei miei amici, di tutti. È il Padre nostro onnipotente. Conosce tutti per nome. E ci ama. Fa sorgere il sole per i buoni e anche per i cattivi. Noi siamo tutti fratelli perché abbiamo un solo Padre, il Padre nostro che è nei cieli. Gesù dice ai suoi amici: "Nessuno conosce e ama il Padre come me. Quando parlate con lui, dite: Padre nostro!". Gesù insegna che il Padre suo è anche il Padre nostro. E noi siamo tutti fratelli. Se ci vogliamo bene, Dio Padre è con noi. Se facciamo la pace, Dio Padre è con noi. Anche quando non siamo buoni Dio Padre non ci abbandona e resta vicino a noi. Il Signore ci tiene per mano Quali persone ti vogliono bene? Chi pensa sempre a te? Chi lavora anche per te? Le persone che ti vogliono bene ti sono sempre vicine, anche se tu sei lontano e non le vedi. Pensano a te e lavorano per te. Dio nostro Padre pensa sempre a noi. Anche se noi non lo vediamo, è vicino. Il Signore ci tiene per mano. Sta con i buoni e cerca con amore anche i cattivi. Non si stanca di stare vicino ai suoi figli. Non si dimentica mai di nessuno. Gesù dice: "Pregate così ": Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Padre nostro, che sei nei cieli, dacci oggi il nostro pane quotidiano. Una mamma può dimenticarsi del suo bambino? Anche se una mamma si dimenticasse del suo bambino, il Signore non si dimenticherà mai di lui. Il Signore è il Padre che non dimentica mai nessuno. Leggi il libro del profeta Is 49,15 O Signore Dio, è grande il tuo nome su tutta la terra Mi piace la luce del sole, e la luna, le nuvole, il vento, e anche il tuono e la pioggia. Mi piace ogni cosa che si muove, che rotola, che vola e che … Come sarebbe il mondo senza gli alberi, senza i gatti, i cavalli, gli uccelli, senza il sole e la luna, senza il vento e la pioggia, senza le case e senza i treni, senza gli uomini che lavorano … Come sarebbe? In principio non c'era nulla, proprio nulla. Niente. Solo il Signore Dio. Dio nostro Padre pensava a tutti noi. Allora volle creare il mondo, volle fare come una grande casa per noi. E così fece: il sole, la luna, le stelle, i mari, i monti e la terra con le piante e gli animali… Poi Dio creò gli uomini. Li chiamò e donò loro il mondo intero. Leggi il libro della Gen 1,1ss Ora noi tutti abitiamo il mondo; possiamo farlo più bello per tutti, come vuole Dio nostro Padre. Gesù invita a scoprire quanto Dio è provvidente verso tutte le creature: " Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro che è nei cieli li nutre. Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Ora se Dio veste così l'erba del campo, non farà assai più per voi?". Leggi il Vangelo di Mt 6,25-30. È Dio che ha fatto tutto; tutte le cose parlano di lui. "O Signore, nostro Dio, quanto è grande il tuo nome su tutta la terra! ". Leggi il Sal 8. Per ricordare, pregare e vivere - Il Signore Dio ti conosce? Il Signore Dio mi conosce e mi ama, da sempre. - Chi insegna che il Signore Dio è Padre di tutti? Gesù insegna che Dio è il Padre suo e il Padre nostro. E noi siamo tutti fratelli. - Chi ha creato il cielo e la terra? È Dio che ha fatto tutto per noi. Tutte le cose parlano di lui. Signore Dio, Padre onnipotente, hai fatto ogni cosa per noi: I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Questa è la nostra fede, questa è la fede della Chiesa: Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore e Signore del cielo e della terra. Dio Padre è sempre con noi Messaggio Questo capitolo sviluppa l'annuncio: Dio Padre è sempre presente nella nostra vita e provvede a noi. È con noi nella vita e anche dopo la morte; non ci lascia mai soli. A partire da alcune esperienze umane significative i fanciulli sono guidati a scoprire Dio presente nelle diverse situazioni della vita, nelle persone che compiono la sua volontà e si impegnano ad amare concretamente gli altri. Obiettivi Il cammino di crescita nella fede è segnato da nuove conoscenze, nuovi atteggiamenti e nuovi impegni di vita cristiana: - scoprire che non siamo mai soli, perché Dio Padre è vicino a tutti coloro che lo ascoltano e fanno la sua volontà; - acquisire iniziale consapevolezza che la vita è come un cammino verso la casa del Padre dove Gesù ha preparato un posto per noi; - crescere nella fiducia in Dio Padre; - lodare Dio per i doni che ha fatto a ciascuno; - donare la propria collaborazione per migliorare l'ambiente di vita; - mettere i propri doni a servizio di chi è nel bisogno. Contenuti L'itinerario di educazione alla fede si sviluppa attorno a tre nuclei enunciati dai titoli: Non siamo mai soli: Dio Padre è sempre con noi, con lui non abbiamo paura. Anche noi siamo con Dio quando facciamo la sua volontà. Nella fatica sei con noi, Signore: con il lavoro collaboriamo con Dio Padre per rendere il mondo più bello e più buono. Saremo sempre con te, Signore: l'amore di Dio è più forte della morte. Dio Padre ci chiama oltre la morte per farci vivere nella sua casa, il Paradiso. Dimensioni Le varie dimensioni della catechesi sono strettamente interagenti: La vita dei fanciulli è evocata da esperienze profonde quali: la sicurezza di essere accolti; il "fare", come espressione di esercizio del corpo e della mente; il primo impatto con il dolore e la morte. La Bibbia, con l'evocazione di testi dell'Antico e del Nuovo Testamento, approfondisce l'esperienza umana dell'amore e del dolore, dandone un significato religioso. La liturgia e la preghiera che scandiscono ogni catechesi, favoriscono la maturazione di atteggiamenti di fiducia e di adesione alla volontà di Dio. L'educazione morale riguarda l'impegno a vivere la parola di Dio che invita a servire gli altri impegnandoci a migliorare l'ambiente in cui viviamo. Un cammino di fede fatto insieme Per la pastorale catechistica Anche i fanciulli vivono esperienze di gioia e di dolore, di vita e di morte. Ma sempre, nella vita degli adulti e dei piccoli, c'è il Signore. È importante che questa esperienza di fede sia fatta in famiglia, come una felice scoperta. "Dov'è Dio?", domandano i fanciulli. "Dio è in cielo, in terra, in ogni luogo; egli è l'immenso". ueste parole della tradizione cristiana saranno difficili per i fanciulli, e non solo per loro, se non potranno sperimentarle nel nostro modo di vivere. "Dov'è Dio?". "Dio è sempre con noi", possiamo rispondere ai fanciulli. Dio Padre ha fatto con noi un'alleanza per sempre nel suo Figlio Gesù che dice: "io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo" ( Mt 28,20 ). Anche nella fatica, anche nel dolore, anche oltre la morte. "Dov'è Dio?". "Non siamo noi a cercarlo per primi; è lui che si rivela a noi tutti i giorni". Se ci vedranno generosi nella vita, i fanciulli potranno cantarlo con noi: "Dov'è carità ed amore, qui c'è Dio". "Dio è con noi anche dopo la morte". Se sperimenteranno la nostra fede nella vita che continua dopo la morte, i fanciulli avranno la certezza che il Dio della vita è con noi anche nel momento della morte. L'alleanza dura sempre. Non siamo mai soli Quando sei insieme con persone che ti vogliono bene, ti senti sicuro. Ti piace stare solo? Ti sei mai trovato tra gente che non conosci? Non siamo mai soli. Dio nostro Padre è con noi. Sempre, dal mattino alla sera, dalla sera al mattino. Il Signore Dio è difesa della nostra vita. Con lui non temiamo il male. Egli è nostra luce e salvezza. Ci sono persone che dicono spesso: "Signore, Signore!". Ma poi dimenticano Dio Padre nostro e fanno quello che vogliono, anche il male. Gesù ci avverte che non basta dire: "Signore, Signore"; bisogna fare la sua volontà. Allora sì che siamo davvero con lui. Leggi il Vangelo di Mt 7,21-27. Signore, quando sei con me? Quando mi sveglio al mattino, sei vicino a me, Signore. Quando la sera mi addormento, sei vicino a me, Signore. Quando gioco, studio, soffro, sei vicino a me, Signore. Se faccio la tua volontà sei con me, Signore. Sei con tutti quelli che fanno la tua volontà. Un giorno ti vedremo, Signore, e saremo sempre con te. Dio Padre ha posto accanto a noi un angelo. L'angelo di Dio ci accompagna nel cammino della vita. Noi lo preghiamo: "Angelo di Dio, tu sei il mio custode, illumina e proteggi la mia vita, guida i miei passi verso il Signore". Nella fatica sei con noi, Signore È fatica lavorare la terra. È fatica guidare il treno. È fatica lavorare in fabbrica. È fatica costruire. È fatica imparare e anche insegnare. Chi non vuole fare niente non fa nessuna fatica. Ma è contento? La gente non è contenta di lui. E neanche Dio è contento di lui. Noi abbiamo le braccia, le mani, gli occhi, le gambe. Dio ci ha dato tutto questo, e ancora molto di più: la mente per pensare, la gioia di amare, la voglia di fare. Gli uomini possono rovinare il mondo che Dio ha creato. Oppure possono renderlo più bello e più buono, perché tutti vivano bene: i bambini e i vecchi, quelli che sono sani e quelli che sono malati. Insegnaci, Signore, a servirci delle mani, della mente e delle cose non per noi soli, ma per te e per gli altri; anche per chi non ha le mani, non ha la forza, non ha nulla. Padre nostro che sei nei cieli sia fatta la tua volontà. Saremo sempre con te, Signore Dio nostro Padre è vicino a noi, qui sulla terra. Dio è sempre con noi: nella vita e anche dopo la morte. Il suo amore è più forte della morte. Dio Padre chiama tutti a vivere con lui. Qui sulla terra siamo in cammino verso la sua casa, il paradiso. In paradiso Gesù risorto ha preparato un posto per noi. Quanto è bella, Signore, la tua casa! In paradiso c'è Maria, la Madre di Gesù e Madre nostra. Ci sono i santi, come san Giuseppe, san Francesco… E molti papà, molte mamme, nonni, bambini… Sono tanti, tanti! Nessuno può contarli. Dei nostri fratelli che sono morti, ricordati, Signore: ammettili a godere la luce del tuo volto. Per ricordare, pregare e vivere - Dove è Dio? Dio è sempre con noi. È in cielo, in terra, in ogni luogo. - Quando Dio è vicino a noi? Dio è vicino a noi quando facciamo la sua volontà e lo amiamo. Anche quando non siamo buoni, egli non ci abbandona. - Che cosa Dio Padre attende da noi? Dio Padre attende che ogni giorno ci vogliamo bene e aiutiamo gli altri. Come è bello, Signore, stare insieme, ed amarci come ami tu. Qui c'è Dio. Alleluia. Viene Gesù Messaggio L'annuncio centrale di questo capitolo può essere così espresso: l'amore di Dio Padre si manifesta a noi soprattutto nel dono del suo Figlio Gesù. Il Signore Gesù è venuto, viene ogni giorno, è in mezzo a noi: vuole fare di tutti gli uomini una sola grande famiglia. I fanciulli sono guidati a scoprire e a vivere il mistero dell'incarnazione come il dono più grande di Dio Padre agli uomini. Obiettivi In continuità con gli obiettivi precedenti, si intende ora condurre i fanciulli a vivere cristianamente il Natale. L'attenzione è posta su Gesù e sulla sua venuta: - scoprire che Gesù è il Figlio di Dio inviato dal Padre per salvarci dal male e dal peccato; - crescere nell'attesa e nell'accoglienza di Gesù, che è venuto e che viene; - esprimere l'attesa e l'accoglienza di Gesù con le parole di Isaia, di Giovanni Battista, della Vergine Maria. Contenuti L'itinerario catechistico propone una prima iniziazione al tempo dell'Avvento e alle feste cristiane del Natale e dell'Epifania, come risulta dai cinque nuclei enunciati dai titoli: Il dono più grande: Dio Padre non ci lascia soli a lottare contro il male, manda a noi il suo Figlio Gesù. Andiamo incontro a Gesù: il tempo dell'Avvento è il tempo in cui ci prepariamo ad accogliere Gesù che viene a togliere il peccato del mondo. Ave, o Maria, piena di grazia: Maria, la mamma di Gesù, è anche madre nostra; la salutiamo con le parole dell'angelo. Oggi è nato il Salvatore, alleluia: gli angeli annunciano ai pastori che a Betlemme è nato Gesù, il Salvatore. Venite, adoriamo: i pastori che sono vicini e i magi che vengono da lontano adorano Gesù come il Messia atteso. Dimensioni La scelta del catechismo è quella di articolare la vita con la fede. Anche in questo capitolo ciò viene fatto nel rispetto delle capacità psicologiche e spirituali dei fanciulli e in fedeltà con il messaggio cristiano. La vita dei fanciulli: vengono valorizzate e provocate le esperienze umane dell'attesa, dell'accoglienza e della festa come esperienze adatte a introdurre nel clima liturgico dell'Avvento e del Natale. La Bibbia: è raccontata richiamando il profeta Isaia e Giovanni Battista. Soprattutto si fa ricorso ai vangeli dell'infanzia per raccontare l'attesa, la nascita e l'accoglienza di Gesù da parte di quanti cercano la salvezza. La Bibbia illumina così l'esperienza umana e apre alla celebrazione delle feste liturgiche. La liturgia: scandisce l'itinerario spirituale dell'Avvento e del Natale in un clima celebrativo di adorazione, di lode e di ringraziamento. L'educazione morale si realizza dando ai fanciulli il giusto senso del peccato e della misericordia di Dio Padre. La vita di Maria è modello di accoglienza e di disponibilità per il cristiano. Un cammino di fede fatto assieme Per la pastorale catechistica I fanciulli impareranno dagli adulti a distinguere i segni della continua venuta di Gesù nel nostro tempo. Non sono i segni del chiasso e del consumo. Sono i segni della pace che viene da Dio e impegna tutti gli uomini di buona volontà: - Natale è tempo di salvezza: il Figlio di Dio si è fatto uomo perché gli uomini diventino figli di Dio; - Natale è tempo del perdono: Gesù viene perché ci sia pace tra gli uomini a gloria di Dio; - Natale è tempo di luce: è come l'alba del nuovo giorno e rinasce il coraggio per vivere la giustizia e l'amore. In famiglia il Natale sarà vissuto nella gioia dell'incontro, del dono, del saluto agli amici e ai parenti lontani. I fanciulli cominciano ora a fare propria la consapevolezza che il Natale cristiano è accoglienza di Gesù che si esprime nell'accoglienza reciproca. La liturgia del Natale è ricca di questi segni. Sono segni di festa, di luce, di perdono e di liberazione. Non tutti sono compresi dai fanciulli. Talvolta li colpisce quello che conta di più, altre volte quello che è marginale. In ogni caso, lo Spirito Santo li dispone a vivere nella gioia il Natale. Anzi, li rende capaci di risvegliare nei grandi il canto della riconciliazione: "Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà". Il dono più grande Il sole, il mare, il cielo, la famiglia, gli amici, la scuola: quanti doni da scoprire! Le case, i ponti, le macchine, gli ospedali, le chiese: quante cose per vivere e crescere insieme nell'amore! Non tutto è bello nel mondo, non tutto è buono. C'è chi odia, chi fa le guerre, chi fa il male. Perché gli uomini non vivono come fratelli? Dio nostro Padre ha creato il cielo e la terra: e questo è buono. Ha creato gli uomini: e questo è ancora più buono. Ma gli uomini, tentati dal diavolo, hanno disubbidito a Dio fin dal principio e hanno peccato. Allora è venuta la tristezza e la morte. Il male è entrato nel cuore dell'uomo. Dio nostro Padre non ci lascia soli a lottare contro il male. Manda a noi il suo Figlio Gesù. Gesù è il dono più grande di Dio Padre agli uomini. Andiamo incontro a Gesù Tutti aspettano il Natale. Perché? Che cosa facciamo per prepararci al Natale? Basta accendere tante luci lungo le strade? Basta comperare doni e cose nuove? I cristiani attendono il Natale e si preparano nel tempo di Avvento ad accogliere Gesù che viene. Per tanti anni molti uomini hanno aspettato Gesù. Uno di questi, il profeta Isaia, diceva: "Ecco, un bambino nascerà per noi. Sarà chiamato Dio potente, principe della pace. Coraggio, non abbiate timore: ecco, il nostro Dio viene a salvarci". Leggi il libro del Profeta Is 3,1-2.5. Ora Gesù è venuto. È già in mezzo al suo popolo, che abita nella Palestina. Intanto, Giovanni Battista sta lungo il fiume Giordano. Porta un vestito fatto di peli di cammello e una cintura di cuoio ai fianchi. Egli grida a tutti: "Preparate la strada del Signore!". Leggi il Vangelo di Mc 1,1-8. Gesù è venuto per togliere i peccati del mondo: egli è il Salvatore. Giovanni Battista invita ogni uomo ad accogliere Gesù. Molta gente non conosce ancora Gesù. Molti non sanno nemmeno che è nato, perché nessuno glielo dice. Ma Gesù viene anche per loro. Il Natale è la festa di Gesù che nasce per tutti. Ave, o Maria, piena di grazia Conosci la Mamma di Gesù? Come si chiama? Sai perché le diciamo: "Il Signore è con te"? Maria è la mamma che Dio Padre ha scelto per il suo Figlio Gesù. Dio Padre ha voluto che Maria fosse sempre senza peccato; perciò la chiamiamo l'Immacolata. Maria è la creatura più santa della terra. Dio mandò l'angelo Gabriele da una Vergine che viveva nella città di Nazareth. La Vergine si chiamava Maria ed era fidanzata ad un uomo chiamato Giuseppe. L'angelo, entrando nella sua casa, disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te! Darai alla luce un figlio e lo chiamerai Gesù". E Maria rispose: "Eccomi, sono la serva del Signore; avvenga di me quello che hai detto" . Leggi il Vangelo di Lc 1,26-38. Oggi è nato il Salvatore, alleluia Quanti bambini nascono ogni giorno nel mondo? Papà e mamme li aspettano con amore e con trepidazione. Tanti sono poveri, non hanno nemmeno una casa; alcuni non sono neppure accolti. Sai come è nato Gesù? Gesù nasce a Betlemme. Maria e Giuseppe sono poveri e Gesù è messo in una mangiatoia. Ma gli angeli annunciano ai pastori: "Oggi è nato il salvatore!". I pastori vanno in fretta; trovano il bambino avvolto in fasce e lodano Dio. Maria e Giuseppe stupiscono di tutte queste cose e le custodiscono nel loro cuore. Ecco come il sacerdote, quando legge il Vangelo nella notte di Natale, racconta la nascita di Gesù: "Mentre Giuseppe e Maria si trovavano a Betlemme, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte, facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e disse: Non temete, ecco, vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato un salvatore, che è il Cristo Signore". Leggi il Vangelo di Lc 2,1-14. Oggi è nato per noi il Salvatore! Come gli angeli cantiamo: "Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà!". Come i pastori andiamo da Gesù e lo adoriamo. Gesù è il Figlio di Dio che si è fatto uomo. Venite, adoriamo Venite, fedeli, lieti ed esultanti, venite, venite a Betlemme. Nasce per noi Cristo Salvatore. Venite, adoriamo; venite, adoriamo; venite, adori amo il Signore Gesù! La notte risplende, tutto il mondo attende: seguiamo i pastori a Betlemme. Nasce per noi Cristo Salvatore. "Sia gloria nei cieli, pace sulla terra", un angelo annuncia a Betlemme. Nasce per noi Cristo Salvatore. Gesù nasce non solo per i pastori, che sono vicini. Nasce anche per quelli che sono lontani. Dai lontani paesi d'Oriente, alcuni sapienti vengono a Betlemme: sono i Magi. Una stella li ha guidati fino alla casa dove si trova Gesù. I Magi entrano e trovano il Bambino con Maria sua Madre. Si inginocchiano e lo adorano. Aprono i loro scrigni e offrono doni: oro, incenso e mirra, come si fa a un re. Poi tornano contenti ai loro paesi. Invece il re Erode non va a trovare Gesù. Ha paura che quel bambino voglia diventare lui il nuovo re. Allora manda i soldati per uccidere tutti i bambini piccoli come Gesù. Le mamme piangono, non si riesce a consolarle. Ma un angelo del Signore ha avvertito Giuseppe. Gesù, Giuseppe e Maria fuggono e vanno profughi in un paese straniero: l'Egitto. Restano là, fino a quando il re Erode muore. Leggi il Vangelo di Mt 2,1-23. L'Epifania è la festa di Gesù che chiama tutti a sé. Chiama i bambini, i papà e le mamme, i giovani e i vecchi, i bianchi, i neri, i gialli… Gesù è nato per fare di tutti gli uomini persi nel mondo una sola famiglia, la famiglia di Dio. Per ricordare, pregare e vivere - Chi nasce per noi a Natale? A Natale nasce per noi Gesù, il Figlio di Dio che si è fatto uomo. - Perché chiamiamo Gesù "il Salvatore"? Gesù è il Salvatore perché toglie i peccati del mondo e fa di tutti gli uomini una sola famiglia, la famiglia di Dio. - Perché facciamo festa a Natale? Il Natale è il lieto annuncio che Dio Padre ha tanto amato gli uomini, da donare per loro il suo Figlio Gesù. Un giorno santo è spuntato per noi: venite tutti ad adorare il Signore; oggi una splendida luce è discesa sulla terra. Questa è la nostra fede, questa è la fede della Chiesa: Credo in Gesù Cristo, nato dal Padre prima di tutti i secoli, che per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Ascoltiamo quello che Gesù fa e dice Messaggio Il capitolo presenta Gesù, Figlio di Dio, buono e potente come il Padre, misericordioso come il Padre. Chi è Gesù? La conoscenza profonda della sua persona emerge da un attento esame, a partire dalla sua vita di fanciullo e ragazzo nella famiglia di Nazareth, e poi di adulto, nella missione di annuncio del Vangelo del regno. Obiettivi L'obiettivo generale è quello di condurre i fanciulli a una prima professione di fede in Gesù, il Cristo, Figlio del Dio vivente. In particolare sono proposti i seguenti obiettivi specifici: - scoprire che Gesù nella famiglia di Nazareth è cresciuto in età, sapienza e grazia; - comprendere che l'obbedienza di Gesù alla volontà del Padre suo lo porta ad annunciare con parole ed opere il Vangelo di salvezza; - crescere nella fiducia e nell'amore verso Gesù, che con parole ed opere si è rivelato potente, buono e misericordioso come il Padre; - avere sentimenti di amore, stima e benevolenza, come Gesù ci ha insegnato. Contenuti Il cammino catechistico è scandito da sei nuclei portanti: Questa è la famiglia di Gesù: Gesù cresce in una famiglia attenta alla parola di Dio, aperta alla sua volontà di pace e di amore per tutti. Gesù fa la volontà del Padre suo: l'amore di Gesù verso Maria e Giuseppe non gli impedisce di ricercare e di fare la volontà del Padre suo che è nei cieli. C'è molta gente intorno a Gesù: Gesù lascia la sua casa per portare a tutti la lieta notizia: il Signore Dio è in mezzo a noi. Le folle accorrono a Gesù da ogni parte. Chi si apre alla fede trova in lui la parola di vita. Gesù guarisce e dona la vita: Gesù manifesta la compassione di Dio Padre verso i malati e i sofferenti. I miracoli che egli compie sono segni del suo potere di vincere il male e la morte. Gesù è buono come il Padre: il dono di Gesù ai peccatori è il perdono dei peccati. Egli ridona la pace tra l'uomo e Dio. Niente è più grande della misericordia divina, sempre pronta al perdono. Voi chi dite che io sia?: non basta la risposta di fede di Pietro ( Mt 16,13-16 ). Ogni cristiano, anche i fanciulli, è invitato a rispondere a Gesù con parole di fede che coinvolgono tutta la vita. Dimensioni Le fonti della catechesi e le esperienze della vita formano un tutt'uno armonico. La vita dei fanciulli: la realtà della famiglia, del paese, del quartiere, della scuola, della parrocchia è il luogo in cui l'esperienza di fede dei fanciulli si esprime. I grandi perché sulla malattia, la morte, il perdono, conducono a scoprire che le parole di Gesù sono parole di vita. La Bibbia, fonte privilegiata della catechesi, è presente con la narrazione continua del vangelo di Marco e risponde agli interrogativi che i fanciulli si pongono sulla figura di Gesù. La liturgia: vengono valorizzate la preghiera familiare e l'ascolto della parola di Dio nelle celebrazioni comunitarie. L'educazione morale: come fondamento di ogni crescita umano-cristiana è la convinzione profonda che Dio Padre ci ama per primo, con piena gratuità. Il farsi discepoli di Gesù è la strada per divenire anche noi figli di Dio. Un cammino di fede fatto insieme Per la pastorale catechistica È facile leggere il Vangelo con i fanciulli? È sufficiente raccontare loro che tanti anni fa Gesù è venuto, ha compiuto miracoli, è morto ed è risorto? Gesù per sempre e per tutti gli uomini è Vangelo di salvezza. Con tutta la sua vita, con il suo insegnamento, soprattutto con la sua morte e risurrezione, egli è per noi il "lieto annuncio". Noi siamo liberi dal peccato e Dio, il Padre, ci ha reso suoi figli. "Chi è Gesù?", domandano i fanciulli. "Gesù è la seconda persona della Santissima Trinità, il Figlio di Dio fatto uomo", possiamo rispondere. È una ricca professione di fede, alla quale i fanciulli arrivano con gradualità, prima bisogna interrogarsi su Gesù e capirlo, stando con lui, come le folle della Palestina, che lo seguivano, lo ascoltavano e si chiedevano: "Chi è mai costui? Chi ha mai parlato come lui? Come può compiere cose tanto straordinarie?". Noi, piccoli e grandi, non ricaveremo dai Vangeli soltanto racconti meravigliosi ed episodi commoventi su Gesù di Nazareth. Avvertiremo, piuttosto, che con il suo Vangelo Gesù continua a parlarci, ci guida e ci invita a vivere con lui e a seguirlo, per andare al Padre insieme con tutti gli uomini. Anche a noi Gesù allora pone la domanda: " Voi chi dite che io sia?"; la nostra risposta sarà quella di Pietro: " Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente" ( Mt 16,15 ). Non basta spiegare il Vangelo ai fanciulli. Il Vangelo si accoglie e si vive sempre, in casa, nella vita della comunità cristiana, nella liturgia della domenica. Accogliere e vivere il Vangelo significa mostrare concretamente il proprio amore per Gesù e per i fratelli. Questa è la famiglia di Gesù Il re Erode è morto. Ora Maria e Giuseppe con Gesù sono tornati dall'Egitto e vivono a Nazareth. È un piccolo paese in collina, abitato da pastori, contadini e artigiani. Gesù vive nella sua famiglia. È obbediente alla mamma, Maria, e a Giuseppe, che gli fa da papà. Gioca con gli altri bambini, ascolta i discorsi dei grandi, parla la lingua del suo popolo, che è il popolo ebraico. Nella famiglia di Nazareth si fa la volontà di Dio e si prega con queste parole: "Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze". Leggi il libro del Dt 6,4-5. Gesù cresce in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. Maria e Giuseppe lavorano; anche Gesù impara a lavorare. Ma il sabato non lavorano, perché è giorno di festa. La sera accendono le luci della festa e lodano Dio: "Benedetto sei tu, Signore, Dio dell'universo". Se a casa arriva un ospite, un parente, un amico o un forestiero, lo fanno entrare e gli dicono: "Pace a te!". Papà, mamma, fratelli; la tua famiglia, la tua casa; il tuo paese o il tuo quartiere, con la scuola e la chiesa, i maestri e i sacerdoti… qui tu cresci come Gesù. "Signore, custodisci, aiuta e proteggi tutti coloro che sono nella mia casa, tutti coloro che sono nel mio quartiere, tutti coloro che sono nella mia scuola, tutti coloro che incontro nella mia chiesa. Amen!". Gesù fa la volontà del Padre suo Gesù ha dodici anni; ormai può fare un lungo viaggio. Con Maria e Giuseppe, va a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Sulla via del ritorno, dopo una giornata di cammino, Maria e Giuseppe si accorgono che Gesù non è con loro. Lo cercano con ansia fra parenti e conoscenti; poi tornano a Gerusalemme e lo trovano nel tempio. È seduto tra i maestri che insegnano alla gente. Lui li ascolta e li interroga. Al vederlo Maria e Giuseppe restano meravigliati e sua madre gli dice: "Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo". Ed egli risponde: "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?". Leggi il Vangelo di Lc 2,41-50. Tutti quelli che ascoltano Gesù sono meravigliati per la sua intelligenza e le sue risposte. Anche Maria e Giuseppe restano stupiti. Perché Gesù risponde così alla sua mamma? Chi è il Padre di Gesù? Gesù vuole ascoltare e amare il Padre suo sopra ogni cosa. Dio, che ha creato il cielo e la terra, è il Padre di Gesù. Ascoltiamo il Vangelo; con stupore sentiamo quello che Gesù fa e dice a nome del Padre. Il Vangelo narra i fatti e le parole della vita di Gesù. C'è molta gente intorno a Gesù Gesù vive fino a trent'anni a Nazareth, nella povertà e nell'obbedienza. Impara il mestiere di Giuseppe, che fa il falegname. La gente non sa che è il Figlio di Dio. Ora Gesù è grande. Deve compiere la volontà del Padre suo, di operare e di insegnare davanti a tutti: a Nazareth, a Cafàrnao, nella Galilea e in tutta la Palestina. Ecco, è sabato, giorno di festa. Gesù va a Cafàrnao, una città sulle rive del lago. La gente è radunata nella sinagòga, che è la sala dove si ascolta la parola di Dio e si prega. Gesù entra e si mette a insegnare. Tutti sono stupiti delle sue parole, perché insegna come il più bravo di tutti i maestri. Si chiedono: "Che è mai questo?". Leggi il Vangelo di Mc 1,21-28. Gesù non parla solo nella sinagòga. Parla nelle piazze e nelle case, sulle colline e sulle sponde del lago. Egli annuncia la lieta notizia: il Signore è in mezzo a voi, è venuto a salvare il suo popolo. La gente lo ascolta; soprattutto lo ascoltano i poveri e quelli che soffrono. Alcuni lo seguono, vivono con lui e diventano suoi discepoli. Altri invece non si interessano di lui. È domenica. Con i nostri cari andiamo in chiesa. Il prete legge il Vangelo. C'è molta gente che ascolta; altri invece non ci sono o non ascoltano. Chi ascolta il Vangelo ascolta Gesù. Beati coloro che ascoltano Gesù. La sua parola è la parola del Padre. Gesù guarisce e dona la vita Molta folla si è radunata intorno a Gesù. Uno dei capi della sinagòga, di nome Giàiro, si reca da lui. Si getta ai suoi piedi e lo prega con insistenza: "La mia. figlioletta sta per morire. Vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva!". Gesù va con lui. Molti lo seguono e gli si stringono intorno. Ma dalla casa di Giàiro vengono a dire: "Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?". Ma Gesù, udito ciò, dice a Giàiro: "Non temere, continua solo ad aver fede!". Giungono alla casa; c'è confusione e gente che piange e urla. Gesù entra e dice: "Perché fate tanto strèpito e piangete? La bambina non è morta ma dorme". Essi lo deridono. Ma Gesù, cacciati tutti fuori, prende con sé il padre e la madre ed entra nella stanza dove sta la bambina. La prende per mano e le dice: "Fanciulla, io ti dico, alzati!". Subito la fanciulla si alza e si mette a camminare; ha dodici anni. Tutti sono presi da grande stupore. Gesù raccomanda di non dirlo a nessuno e ordina di darle da mangiare. Leggi il Vangelo di Mc 5,21-24.35-43. Gesù percorre le strade della Palestina facendo del bene a tutti. C'è ovunque gente che ha bisogno: lebbrosi, ciechi, sordi, zoppi, si rivolgono a lui per essere guariti. Gridano: "Gesù, abbi pietà di noi". Le mamme portano a lui anche i bambini. Gesù li accoglie e li benedice. Leggi il Vangelo di Mc 10,13-16. Signore Gesù, tu ami i piccoli, guarisci i malati, doni la vita ai morti, porti ai poveri il lieto annuncio della salvezza. Signore Gesù, tu sei buono e potente come il Padre. Gesù è buono come il Padre Gesù è a Cafàrnao. Gli portano un paralitico perché lo guarisca; ma non possono entrare nella casa, per la gran folla. Allora scoperchiano il tetto e calano il lettuccio del paralitico davanti a Gesù. Vista la loro fede, Gesù dice al paralitico: "Figliolo, ti sono perdonati i tuoi peccati". Alcuni pensano: "Perché costui parla così? Solo Dio può perdonare i peccati!". Conosciuti i loro pensieri, Gesù dice: "Perché pensate così nei vostri cuori? È più facile dire a quest'uomo: ti sono rimessi i peccati, o dire: alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina? Ora, perché sappiate che ho il potere di rimettere i peccati, ti ordino: alzati, prendi il tuo lettuccio e va' a casa tua". Il paralitico si alza, prende il suo lettuccio e corre via in presenza di tutti. Tutti si meravigliano e lodano Dio dicendo: "Non abbiamo mai visto nulla di simile!". Leggi il Vangelo di Mc 2,1-12. Il primo dono di Gesù al paralitico è il perdono dei peccati: "Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati". Il perdono di Gesù è il perdono del Padre. Gesù è buono e misericordioso come Dio Padre. Tutti hanno bisogno di Gesù, non solo i malati ma anche i sani, perché tutti sono peccatori. Gesù è venuto a portare il perdono e la pace di Dio Padre a tutti gli uomini. Gesù ci ha insegnato a pregare così: Padre nostro, che sei nei cieli, rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. La gente che seguiva Gesù si meravigliava delle sue parole e dei suoi gesti, lodavano Dio e dicevano: "Non abbiamo mai visto nulla di simile". Gesù è in cammino. Per la strada interroga i suoi discepoli: "Chi dice la gente che io sia?". Ed essi gli rispondono: "Alcuni dicono che sei Giovanni il Battista, altri che sei uno dei profeti". Ma egli chiede: "E voi chi dite che io sia?". Pietro risponde: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". Leggi il Vangelo di Mt 16,13-16. Signore Gesù, ti cerchiamo per le strade della terra. Ascoltiamo la tua parola. Sei con noi per sempre. Tu ci doni la vita e ci perdoni. Chi sei Gesù per noi? Signore Gesù, tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente. Per ricordare, pregare e vivere - Quale annuncio ha portato Gesù? Gesù ha annunziato la lieta notizia: il Signore è in mezzo a voi, è venuto a salvare il suo popolo. - In quale modo Gesù ci fa conoscere il Padre? Gesù ci fa conoscere il Padre con la sua vita, la sua parola e le sue opere. Egli ha detto: "Chi vede me, vede il Padre". Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore, abitanti del mondo, cantate e benedite il Signore! Ogni giorno annunziate: è lui che ci salva! Questa è la nostra fede, questa è la fede della Chiesa: Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, Unigenito Figlio di Dio, Dio vero da Dio vero. Gesù muore e risorge per noi Messaggio L'annuncio centrale del capitolo è l'evento pasquale della passione, morte e risurrezione di Gesù, come è narrato dall'evangelista Marco. Il racconto evangelico favorisce l'itinerario di scoperta e di incontro con Gesù. Obiettivi L'obiettivo generale è quello di far prendere coscienza che nella morte - risurrezione di Gesù si attua la nuova ed eterna alleanza di Dio Padre con ogni uomo. In particolare sono proposti i seguenti obiettivi specifici: - conoscere i momenti principali della Pasqua di Gesù; - contemplare la passione, la morte e la risurrezione di Gesù; - lodare Dio Padre che con la risurrezione di Gesù ha dato inizio a una vita nuova per tutte le creature; - leggere i racconti della passione - morte - risurrezione non come storia passata, ma come parola di Dio, viva e attuale oggi; - partecipare alla liturgia pasquale. Contenuti Le tre enucleazioni del capitolo presentano una prima visione globale della Pasqua cristiana: Gesù va a Gerusalemme: la salita di Gesù a Gerusalemme è un cammino di piena fedeltà alla volontà del Padre, ed è dimostrazione della totale donazione di Gesù come salvatore. L'ultima cena è il memoriale della nuova alleanza. Questo è il racconto della passione, morte e risurrezione di Gesù: il racconto evangelico segue la scansione delle celebrazioni del Triduo pasquale, per adorare, pregare e vivere nella speranza. Alleluia, Gesù è risorto: l'alleluia pasquale è il grido di certezza e di gioia perché Gesù risorto è con noi. Dimensioni La salvezza che ci viene dalla Pasqua di Cristo è evidenziata in tutte le dimensioni della catechesi. La vita dei fanciulli: viene valorizzata l'esperienza della festa di Pasqua vissuta in famiglia e nella comunità cristiana e l'esperienza delle varie tradizioni culturali e religiose. La Bibbia presenta come Dio è intervenuto a salvare il suo popolo negli eventi della Pasqua mosaica ( Esodo ) e in pienezza negli eventi della Pasqua di Cristo ( Vangelo ). La narrazione biblica, attenta alle capacità recettive dei fanciulli, segue la dinamica liturgica della proclamazione della parola di Dio: annuncio - ascolto-- risposta. La liturgia: si propone una prima iniziazione ai riti del Triduo pasquale. Si presenta il significato della cena pasquale ebraica come profezia della Cena del Signore Gesù, quale banchetto di riconciliazione, di comunione e di pace. L'educazione morale viene evidenziata negli atteggiamenti di gratitudine verso Gesù morto e risorto per noi, di vittoria sul nostro egoismo, e di servizio verso i fratelli, unitamente alla gioia e alla speranza cristiana, perché in lui, già fin d'ora, siamo risorti alla vita divina. Un cammino di fede fatto insieme Per la pastorale catechistica Gli evangelisti narrano gli eventi della Pasqua di Gesù. È la più forte predicazione degli apostoli; è la fede che riunisce gli uomini nella Chiesa. Questi racconti non sono storia lontana. È parola viva, e rivela anche a noi, oggi, ciò che Gesù compie una volta per sempre per la salvezza del mondo: la lotta contro l'egoismo e il peccato, la vita data per amore di Dio e dei fratelli. La celebrazione degli eventi pasquali è nella Chiesa il centro dell'anno liturgico, attraverso il quale tutta la comunità cresce nella conoscenza di Cristo e rinnova la partecipazione al suo mistero di salvezza. Se in famiglia saranno percepibili i frutti della Pasqua, i fanciulli capiranno quanto essa coinvolga la vita di ciascuno. La lettura in famiglia del Vangelo della Pasqua di Gesù insegna a vivere le situazioni quotidiane non solo con facili gesti di devozione, ma da veri cristiani, morti al peccato e risorti con Cristo alla vita nuova: "Egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli" ( 1 Gv 3,16 ). Gesù va a Gerusalemme Nessuno ha mai parlato come Gesù. La folla esclama: "Ha fatto bene ogni cosa!". Ma alcuni rifiutano Gesù. C 'è sempre chi non riesce a capirlo o chi non lo vuole seguire. Gesù è triste per tutto questo, ma non si scoraggia. Sa che Dio Padre è sempre con lui. Mentre sono in viaggio, Gesù dice ai suoi discepoli: "Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e io sarò consegnato nelle mani dei miei nemici: mi condanneranno a morte, mi flagelleranno e mi uccideranno. Ma dopo tre giorni risusciterò". I discepoli si meravigliano di queste parole e sono pieni di timore. Leggi il Vangelo di Mc 10,32-34. Gerusalemme è in festa. Molta gente è venuta da ogni parte per celebrare la Pasqua. È la più grande festa degli ebrei. La sera, sulla tavola, c'è la carne di agnello. C'è il vino e ci sono i pani non lievitati. "Perché l'agnello? Perché i pani non lievitati?", domandano i bambini. Rispondono i grandi: "Perché un tempo eravamo schiavi in Egitto e una sera, per ordine di Dio, scappammo via in fretta. Mangiammo l'agnello; ma non ci fu il tempo di lasciare lievitare i pani. Dio era con noi. Ora noi mangiamo l'agnello e i pani non lievitati come quella sera, per ricordare che Dio ci ha liberati". Leggi il libro dell'Es 12,21-27. Anche Gesù va con i suoi discepoli a Gerusalemme per celebrare la Pasqua. Un tempo Dio ha salvato gli ebrei dalla schiavitù d'Egitto e li ha portati attraverso il deserto alla terra promessa. Ora Dio Padre chiama Gesù a liberare tutti gli uomini dalla schiavitù del peccato e dal timore della morte per donare loro una vita nuova. La Pasqua dei cristiani è la festa di Gesù che muore e risorge per tutti. Questo è il racconto della passione, morte e risurrezione di Gesù È sera. Gesù si trova a Gerusalemme con i suoi amici: gli apostoli. Sono riuniti in una casa per fare la cena della Pasqua. Mangiano l'agnello; c'è il vino e c'è il pane non lievitato. Mentre sono a tavola, Gesù dice: "In verità vi dico, uno di voi mi tradirà". Allora gli apostoli cominciano a rattristarsi. Intanto Gesù prende il pane, lo spezza e lo dà loro, dicendo "Prendete, questo è il mio corpo". Poi prende il calice del vino, lo dà loro e dice: "Questo è il mio sangue, il sangue della nuova alleanza, versato per voi". È l'Eucaristia; è l'ultima cena di Gesù, la sera prima della sua morte. Gesù prega il Padre Gesù esce con gli apostoli e si reca in un podere, chiamato Getsémani. Prega così: "Padre mio, tutto è possibile a te, allontana da me questa sofferenza! Però, sia fatto non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu". Invece di consolarlo gli apostoli si addormentano. Gesù è condannato a morte Mentre Gesù prega arriva gente con spade e bastoni; c'è anche Giuda, che lo ha tradito. Gli mettono le mani addosso e lo arrestano. Lo conducono dal sommo sacerdote. Cercano una scusa per poterlo condannare, ma non la trovano. Il sommo sacerdote lo interroga: "È vero che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio?". Gesù risponde: "Sì, lo sono!". "Questa è una bestemmia!", grida il sommo sacerdote, che non crede a Gesù. E alcuni cominciano a sputargli addosso e a schiaffeggiarlo. Al mattino mettono in catene Gesù e lo conducono da Pilato, il governatore romano. Ma Pilato, rivolto alla folla, dice: "Che male ha fatto? Non ha commesso nulla per cui io debba condannarlo a morte". Essi gridano forte: "Merita la morte, crocifiggilo!". Allora Pilato, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegna ai soldati perché lo mettano in croce. Intanto tutti gli apostoli sono fuggiti. Gesù muore in croce I soldati conducono Gesù dentro il cortile del palazzo del governatore. Lo rivestono con un manto rosso e gli mettono una corona di spine sul capo; gli sputano addosso e dicono: "Salve, re dei giudei!". Poi conducono Gesù fuori della città per crocifiggerlo. Sono le nove del mattino quando lo inchiodano alla croce. Con lui mettono in croce anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sinistra. Ai piedi della croce c'è Maria, sua madre. Venuto mezzogiorno, si fa buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. E Gesù, dando un forte grido, esclama: "Padre, nelle tue mani consegno la mia vita!". Detto questo, Gesù china la testa e muore. Il centurione, vedendolo spirare così, dice: "Veramente quest'uomo era Figlio di Dio!". Gesù è deposto nel sepolcro Giuseppe d'Arimatea era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per paura dei giudei. Ora va coraggiosamente da Pilato e chiede il corpo del Signore. Poi compra un lenzuolo, cala Gesù dalla croce e lo avvolge nel lenzuolo. Lo depone in un sepolcro scavato nella roccia e fa rotolare un masso contro l'entrata del sepolcro. Gesù è risorto Passato il sabato, alcune donne che seguivano Gesù si recano al sepolcro, al levare del sole. Dicono tra loro: "Chi ci rotolerà via il masso dall'ingresso del sepolcro?". Alzati gli occhi, vedono che il masso è già rotolato via; eppure era molto grande. Entrate nel sepolcro, vedono seduto sulla destra un giovane vestito di una veste bianca e hanno paura. Ma egli dice loro: "Non abbiate paura! Voi cercate Gesù di Nazareth, il crocifisso. È risorto: non è qui". Gesù appare agli apostoli e sale al cielo Quella stessa sera gli apostoli sono tutti insieme, riuniti in casa. All'improvviso Gesù in persona appare loro e dice: "Pace a voi!". Gli apostoli, stupiti e spaventati, credono di vedere un fantasma. Ma Gesù dice: "Guardate le mie mani e i miei piedi; sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho. Avete qui qualcosa da mangiare?". Gli offrono del pesce arrostito; egli lo prende e lo mangia davanti a loro. Si intrattiene con loro, spiega le Scritture e dice: "Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno". Gesù appare molte altre volte ai suoi discepoli. Parla con loro e li esorta ad attendere il dono dello Spirito Santo. Poi conduce i suoi discepoli verso Betània; li benedice, si stacca da loro e sale al cielo. Leggi il Vangelo di Mc 14-16; e 1 Cor 15. Gesù è risorto, alleluia Pasqua! Questo è il giorno che ha fatto il Signore. Rallegriamoci insieme. Alleluia! Il Signore della vita era morto; ora, vivo, trionfa! Alleluia! Al primo mattino di Pasqua, Maria Maddalena ha visto il Signore. Alleluia! Le chiedono gli apostoli: "Raccontaci, Maria, che hai visto sulla via?" "La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto, e gli angeli suoi testimoni. Alleluia!". Con gli apostoli crediamo e cantiamo: "Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto. Alleluia. Alleluia". Dove sei Gesù risorto? Signore, noi ti cerchiamo, vogliamo vedere il tuo volto. Ecco, tu ci hai detto: "Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo". Tu sei sempre con noi perché hai detto ai tuoi apostoli: "Chi ascolta voi, ascolta me; chi accoglie voi, accoglie me". Tu sei sempre con noi perché hai detto: "Io sono il pane della vita chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui". Tu sei sempre con noi perché ci hai donato lo Spirito Santo e ci hai detto: "Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro". Per ricordare, pregare e vivere - Perché facciamo festa a Pasqua? A Pasqua celebriamo Gesù, il Figlio di Dio che muore e risorge per la salvezza di tutti. - Perché Gesù ha dato la sua vita? Gesù ha dato la sua vita per mostrarci quanto il Padre ci ama. Il Signore è risorto come aveva predetto; rallegriamoci tutti ed esultiamo, perché egli regna in eterno. Alleluia. Questa è la nostra fede, questa è la fede della Chiesa: Credo in Gesù Cristo, Figlio di Dio, che patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente. Lo Spirito Santo riunisce la famiglia di Dio Messaggio Il capitolo presenta la realtà viva e dinamica dello Spirito Santo e della Chiesa, attraverso l'esperienza di fede della prima comunità cristiana. Obiettivi S'intende condurre i fanciulli verso i seguenti obiettivi di crescita: - scoprire lo Spirito Santo come dono di Gesù risorto; - conoscere la Chiesa come famiglia dei discepoli, riunita dallo Spirito; - avere gioiosa e fiduciosa accoglienza verso il dono dello Spirito; - Impegnarsi a compiere con l'aiuto dello Spirito Santo le opere dell'amore. Contenuti L'itinerario si sviluppa attorno a quattro nuclei: Gesù manda lo Spirito santo: il dono dello Spirito nell'avvenimento della Pentecoste riunisce i discepoli di Gesù in una sola famiglia, la Chiesa. Guardate come si amano: il dono dello Spirito trasforma i discepoli e li aiuta a vivere coraggiosamente la loro fede e a vivere come fratelli. Voi siete la luce del mondo: essere cristiani significa impegnarsi a testimoniare la propria fede, soprattutto attraverso le opere dell'amore. Camminiamo insieme nella Chiesa: la Chiesa è la famiglia dei figli di Dio. Dimensioni I diversi elementi propri della catechesi vengono così presentati: La vita dei fanciulli è evocata e presentata sia attraverso esperienze umane molto forti quali: lo stupore, la famiglia, l'amicizia, l'incontro con le persone nel proprio ambiente; sia attraverso alcune esperienze di vita cristiana, quali l'ascolto della parola e l'assemblea eucaristica. La Bibbia è presente con un particolare richiamo agli "Atti degli apostoli"con la narrazione dell'avvenimento della Pentecoste e della vita della prima comunità cristiana. La Liturgia: nell'esperienza celebrativa della prima comunità cristiana, si mostra come le preghiere e la vita liturgica siano momento aperto all'impegno di vivere e di amare come Gesù. L'educazione morale è presentata come educazione all'accoglienza del dono dello Spirito, come vita battesimale e di carità. Un cammino di fede da fare insieme Per la pastorale catechistica "Gesù è salito al cielo, siede alla destra del Padre". Questa espressione della fede cristiana è già conosciuta dai fanciulli. Quali immagini può suscitare nella loro fantasia? Gesù è lontano? Noi viviamo solo dei ricordi che ci ha lasciato? Gesù asceso al cielo vive per sempre con Dio Padre e non è lontano da noi, perché continua la sua opera mediante lo Spirito Santo. Egli riunisce gente di ogni razza e di ogni età in una famiglia. È la famiglia dei fratelli di Gesù, dei figli di Dio: è la Chiesa. La famiglia è il luogo in cui i fanciulli vivono la prima esperienza di Chiesa. L'amore, la fecondità responsabile, l'umiltà e la fedeltà degli sposi uniti dal sacramento del Matrimonio, sono segni dell'amore di Gesù, che è presente. La catechesi familiare è particolarmente efficace, perché qui la parola di Gesù viene ascoltata con semplicità e nei momenti più opportuni. I fanciulli incontrano la Chiesa nella comunità parrocchiale. È un'esperienza che non deve mancare per la loro crescita cristiana. Il giorno della festa, soprattutto, è il giorno di Gesù risorto e dei fratelli che vivono con lui. Molte famiglie si riuniscono insieme, intorno alla stessa mensa, per rinnovare con il prete la cena del Signore. I fanciulli possono capire l'importanza della festa, se vedono i figli di Dio che si riuniscono con puntualità per celebrare l'Eucaristia: pregano, ascoltano la Parola di Dio, si comunicano al Corpo del Signore. L'incontro vivo dei fanciulli con la Chiesa, che è nel quartiere o nel paese, si arricchisce quando insieme i cristiani costruiscono una comunità viva; il sacerdote, i religiosi e le religiose, i catechisti, i cantori; e poi i gruppi dei grandi e dei piccoli, ciascuno con i suoi doni, insieme impegnati nella carità e nella giustizia, nelle opere della pace e perfino nel gioco per ricreare il corpo e lo spirito. Gesù manda lo Spirito Santo C'è molta gente a Gerusalemme, venuta anche da lontano. È la festa di Pentecoste. Gli ebrei ringraziano il Signore per il dono dell'alleanza e per le spighe ormai mature. Maria e gli apostoli sono riuniti in preghiera nella sala, dove è apparso Gesù risorto. All'improvviso viene dal cielo un rumore grande come di vento impetuoso. Appaiono lingue come di fuoco, che si posano su ciascuno di loro. Ed essi sono tutti pieni di Spirito Santo. Leggi gli At 2,1-4. Adesso gli apostoli escono dal Cenacolo e annunciano senza paura: "Gesù è risorto!". Molti sono stupiti e si chiedono: "Che significa mai questo?". Allora Pietro parla a nome di tutti: "Ascoltate: Gesù, che è stato crocifisso, è risorto e noi lo abbiamo veduto!". Ora gli apostoli vanno nelle piazze, per le strade, nel tempio di Gerusalemme e parlano a tutti di Gesù risorto. È lo Spirito Santo che dà agli apostoli il coraggio di predicare Gesù. Gesù continua a mandare lo Spirito Santo alla sua Chiesa. Anche noi oggi riceviamo lo Spirito di Gesù risorto. Lo Spirito Santo ci aiuta a comprendere le parole di Gesù e ci dà la forza di vivere come lui. Guardate come si amano Molti sapevano che Gesù era morto. Ma ora gli apostoli, trasformati dallo Spirito Santo, coraggiosamente annunciano la loro fede: "Gesù è risorto; Gesù è il Signore di tutti". Quelli che ascoltano gli apostoli e credono nella loro parola domandano: "Che cosa dobbiamo fare, fratelli?". Pietro risponde: "Pentitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo; dopo riceverete il dono dello Spirito Santo". Leggi gli At 2,5-41. Molti si uniscono con gioia agli apostoli. Lo Spirito di Gesù fa di loro una sola famiglia. Nasce così la Chiesa, che è la famiglia dei discepoli di Gesù. I discepoli non si stancano mai di ascoltare la parola degli apostoli perché vogliono vivere da veri amici di Gesù. Si riuniscono nelle case per fare la cena del Signore. Ricordano i fatti e le parole di Gesù, pregano e cantano. Mangiano il pane e bevono il vino, come Gesù ha comandato di fare, dicendo: "Questo è il mio Corpo; questo è il mio Sangue. Fate questo in memoria di me". Così i discepoli di Gesù celebrano l'Eucaristia, che è la loro forza. Si amano come ha insegnato Gesù e mettono insieme le cose che possiedono, per aiutare i poveri. Sono un cuore solo e un'anima sola. Tutti dicono: "Guardate come si amano!". La gente li chiama "i cristiani", perché vogliono vivere come Cristo Gesù che è risorto. A Pentecoste i cristiani fanno festa perché il Signore risorto dona lo Spirito alla sua Chiesa. Voi siete la luce del mondo È facile vivere da cristiani? Per seguire Gesù, basta essere battezzati, dire qualche preghiera, fare qualche elemosina? Con il Battesimo, in Gesù la nostra vita è diventata luce. Gesù vuole che la nostra luce risplenda davanti agli uomini, perché vedano le nostre opere buone e rendano gloria al Padre che è nei cieli. Leggi il Vangelo di Mt 5,14-16. Essere la luce del mondo vuol dire amare Dio Padre sopra ogni cosa e fare le opere dell'amore: dare da mangiare a chi ha fame; visitare i malati e quelli che sono soli; confortare le persone che soffrono; accogliere quelli che non hanno casa e quelli che cercano lavoro; perdonare le offese; pregare Dio per i vivi e per i morti. Se viviamo così, allora seguiamo Gesù che è vivo in mezzo a noi. Tu e i tuoi amici guardatevi intorno: ci sono tanti cristiani. Sono nelle scuole, nelle fabbriche, nelle case, nei campi, nella parrocchia. Ma ci sono anche tanti, vicini e lontani, che non sono cristiani. Come far conoscere Gesù a tutti? Cosa fanno i cristiani? Cosa fai tu e i tuoi amici per essere la luce del mondo? Camminiamo insieme nella Chiesa Papà e mamme, suore, bambine e bambini, maestri, con i preti, con il vescovo… sono tutti fratelli e formano la famiglia di Dio sulla terra. Il primo di tutti i fratelli e il Capo di questa famiglia è Gesù Cristo. Egli è il Maestro che guida i fratelli come un pastore buono. Gesù volle che nella sua Chiesa alcuni fossero maestri e pastori nel suo nome. Un giorno Gesù salì su un monte e chiamò a sé quelli che egli volle ed essi andarono da lui. Ne scelse dodici perché stessero sempre con lui e anche per mandarli a predicare. A questi diede il nome di apostoli. Gli apostoli si chiamano: Simone, al quale Gesù diede il nome di Pietro; poi Giacomo e Giovanni suo fratello; Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di Alfèo, Taddeo, Simone e Giuda Iscariota. Giuda è quello che tradì Gesù. Pietro è il capo degli apostoli. Oggi i pastori e i maestri nella Chiesa sono i vescovi. Chi sono i vescovi? I vescovi sono i successori degli apostoli. Gesù manda i vescovi come guide in mezzo al suo popolo perché siano con i preti esempio di amore e annunciatori del Vangelo. Gesù comanda loro di battezzare, di perdonare i peccati e di celebrare l'Eucaristia con i fratelli. Come guida nelle nostre comunità parrocchiali, c'è il prete. Egli spiega la parola di Dio; celebra la Messa con noi e per noi, che siamo suoi fratelli. Battezza i bambini e perdona i peccati nel nome di Gesù. Va a trovare i malati e viene nelle case. È lieto quando può offrire tutta la sua vita al Signore per il bene degli uomini. I vescovi, i preti e tutti i fedeli ascoltano la parola del Papa. Chi è il Papa? Il Papa è il successore di san Pietro, Vicario di Cristo e pastore visibile della Chiesa. Papà e mamme, bambini e bambine, i maestri, le suore, i preti, i vescovi con il Papa… tutti sono chiamati a portare il proprio dono per far crescere l'amore e la gioia nella Chiesa di Gesù. Per ricordare, pregare e vivere - Qual è il primo dono che Gesù risorto fa alla sua Chiesa? Lo Spirito Santo è il primo dono che Gesù risorto manda agli apostoli e a tutti i suoi amici, anche a noi. - Lo Spirito Santo è Dio? Lo Spirito Santo è Dio, come il Padre e come il Figlio suo Gesù. - Chi è il capo della Chiesa? Gesù è il capo della Chiesa e il primo di tutti i fratelli. Egli ci guida come maestro e pastore buono. Sia benedetto Gesù, che tu, o Padre, ci hai mandato. Egli ha promesso il dono dello Spirito Santo che rimane sempre con noi perché viviamo come tuoi figli e ci amiamo tra noi come fratelli. Questa è la nostra fede, questa è la fede della Chiesa: Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica. Siamo figli di Dio Messaggio Il tema centrale di questo capitolo è la vita battesimale come dono della vita di Dio e risposta a una chiamata d'amore. Nel sacramento del Battesimo veniamo accolti nella Chiesa, e nasciamo, nel segno dell'acqua, a una vita nuova. Siamo realmente figli di Dio, fratelli di Gesù, dimora dello Spirito Santo. Obiettivi Si intende condurre i fanciulli verso i seguenti obiettivi di crescita: - scoprire il significato del Battesimo attraverso la conoscenza dei segni liturgici; - crescere nella confidenza e nell'accoglienza; - impegnarsi a vivere come figli e fratelli nella Chiesa. Contenuti La catechesi sul Battesimo privilegia i segni della celebrazione e si sviluppa attraverso le seguenti enucleazioni: Dio Padre ci chiama ad essere suoi figli: il Battesimo è segno dell'amore di Dio che sempre ci precede. Una grande famiglia ci accoglie: è la Chiesa: il Battesimo è accoglienza e inserimento nella comunità ecclesiale. Rispondiamo sì alla chiamata del Padre: il Battesimo è chiamata alla fede da accogliere attraverso una risposta sempre più personale. Siamo liberati dal male: nel Battesimo siamo liberati dal peccato originale. Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo: nel segno dell'acqua e nello Spirito siamo resi partecipi della vita nuova di Cristo risorto. Diventiamo grandi: il Battesimo è germe di crescita nella vita di figli di Dio. Dimensioni I diversi elementi propri della catechesi vengono così presentati: La vita dei fanciulli: viene evocata dalle esperienze familiari di accoglienza e di crescita considerate anche nei loro aspetti problematici. La Bibbia: la missione di battezzare affidata da Gesù ai suoi discepoli è presente con riferimenti ai Vangeli di Marco e di Giovanni. La liturgia è presente con particolare rilievo attraverso i momenti più significativi della celebrazione del Battesimo: l'imposizione del nome, la liturgia della parola, la preghiera litanica, i riti dell'acqua. L'educazione morale è proposta come vita di figli di Dio, come crescita e forza di amare. Un cammino di fede da fare insieme Per la pastorale catechistica I genitori che accompagnano il cammino di fede dei figli prima o poi possono chiedersi: "perché abbiamo battezzato i nostri figli da piccoli? Forse per paura di interrompere un'usanza diffusa? O per una scelta di fede e di amore? E ora che sono cresciuti, come possiamo aiutarli a comprendere il Battesimo che hanno ricevuto?". I credenti riconoscono che la fede è dono di Dio. Prima ancora che gli uomini sappiano amarlo, Dio Padre li ama e li chiama a diventare suoi figli, fratelli di Gesù, dimora dello Spirito Santo. La catechesi familiare che intende accompagnare nella crescita cristiana i fanciulli potrà riflettere con loro, anche a livello esperienziale, su alcuni momenti del rito del Battesimo. Il nome che si dà ai bambini nel Battesimo ricorda molte volte il nome di un santo esemplare, protettore, e ciò è bene. Ma dare un nome indica sempre una chiamata personale. Ogni bambino è chiamato a essere ciò che nessun'altra persona è mai stata e sarà. Il Battesimo è segno di una vocazione che ciascun cristiano è chiamato a vivere nella Chiesa per la salvezza del mondo intero. Possiamo scoprire con i fanciulli il significato dell'acqua che ci ha salvati leggendo insieme le parole dei profeti e del Vangelo. Possiamo con loro rinnovare le rinunce al male e le promesse del Battesimo. Possiamo insieme impegnarci a dare testimonianza dell'amore che è in noi, con la vita di ogni giorno. L'educazione cristiana è un diritto dei fanciulli. Essa tende a guidarli gradualmente a conoscere il disegnò che Dio ha realizzato in Cristo, perché imparino a esprimere personalmente la fede della Chiesa nella quale sono stati battezzati. Dio Padre ci chiama ad essere suoi figli Di quante cose ha bisogno un bambino quando nasce? Di una casa, di una famiglia, di tanto amore… Prima ancora che un bambino nasca, Dio Padre lo ama. Dio ci ama e pensa a noi da sempre. Vuole che nessuno viva solo. Chiama tutti nella sua famiglia, la Chiesa. Con il Battesimo entriamo a far parte della Chiesa; diventiamo figli di Dio e fratelli di Gesù. Il Battesimo lo ha voluto Gesù. Egli ha inviato i suoi discepoli nel mondo con questo comando: "Andate in tutto il mondo, predicate il Vangelo a ogni creatura; chi crederà e sarà battezzato sarà salvo". Leggi il Vangelo di Mc 16,15-16. Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Perché ogni bambino sia amato e rispettato, noi ti preghiamo. Ascoltaci, Signore. Perché ogni bambino abbia una famiglia, che lo accolga e gli doni il suo affetto, noi ti preghiamo. Ascoltaci, Signore. Perché ogni bambino entri a far parte della tua Chiesa, noi ti preghiamo. Ascoltaci, Signore. Ci accoglie una grande famiglia: è la Chiesa Papà e mamma presentano i loro bambini alla Chiesa e domandano per loro il Battesimo. Il prete, i genitori, i cristiani sono riuniti nel nome di Gesù. Essi rappresentano tutta la famiglia di Dio. Accolgono i bambini con il segno della fede e dell'amore, il segno della croce: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Questo è il segno che accompagna la vita dei cristiani. I genitori danno il nome ai loro bambini. Anche il prete e i cristiani presenti li chiamano per nome. Tutti invocano Dio Padre perché i bambini rinascano alla nuova vita dei figli di Dio. La famiglia di Dio è in festa: si canta e si rende grazie al Signore, perché questi bambini sono chiamati a vivere con Cristo risorto. Benedetto sei tu, Dio, Padre onnipotente! Da sempre tu ci conosci e ci chiami per nome, come figli ci ami e ci accogli nella tua famiglia. Rispondiamo sì alla chiamata del Padre Ora tutti ascoltano la parola del Vangelo. Gesù spiega che il Battesimo dona agli uomini la vita di Dio. C'era un tale che si chiamava Nicodemo. Era una persona importante nel suo popolo. Egli venne a cercare Gesù, di notte, e gli disse: "Maestro, sappiamo che sei venuto da Dio, perché nessuno può fare miracoli come fai tu". Gesù gli rispose: "Credimi, nessuno può accogliere il dono di Dio se non nasce nuovamente". Nicodemo gli disse: "Come è possibile che l'uomo nasca di nuovo quando è vecchio?". Gesù rispose: "Io ti assicuro che nessuno può accogliere la vita di Dio se non nasce dall'acqua e dallo Spirito Santo". Leggi il Vangelo di Gv 3,1-5. Con il Battesimo il Padre ci rende capaci di accogliere la sua Parola e di rispondere sì alla sua chiamata. Segnati con il segno della croce, fa', o Signore, che professiamo apertamente la fede in tutte le circostanze della vita. Siamo liberati dal male Il sacerdote, prima di ungere con l'olio benedetto i bambini, prega perché siano liberati dal peccato originale. Dio onnipotente ed eterno, umilmente ti preghiamo: libera questi bambini dal peccato originale, e consacrali tempio della tua gloria, dimora dello Spirito Santo. Il Battesimo dona la vita di Gesù risorto. Eravamo schiavi del peccato, e siamo stati liberati, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo Il sacerdote benedice l'acqua ricordando quanto si compie nel Battesimo, mentre tutti i presenti partecipano con la preghiera. Sacerdote Manda la potenza del tuo Spirito, o Padre, santifica quest'acqua, perché in essa gli uomini, lavati dal peccato, rinascano alla vita nuova di figli. Tutti Ti preghiamo, Signore! Sacerdote Santifica quest'acqua, perché i battezzati nella morte e risurrezione di Cristo siano conformi all'immagine del tuo Figlio. Tutti Ti preghiamo, Signore! Sacerdote Santifica quest'acqua, perché il tuo eletto, rigenerato dallo Spirito Santo, entri a far parte del tuo popolo. Tutti Ti preghiamo, Signore! Il sacerdote versa l'acqua sul capo dei bambini, o li immerge nell'acqua, dicendo: Io ti battezzo, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Camminiamo insieme Sei battezzato: Dio ti guarda con amore di Padre. Gesù ti unisce a sé e alla sua Chiesa. Lo Spirito Santo abita in te. Dio ha tante cose da rivelarti e da chiederti. Nella Chiesa cresciamo insieme, piccoli e grandi. Ciascuno ha i suoi doni da offrire agli altri. Lo Spirito Santo dà a tutti la forza di amare. Insieme camminiamo con Gesù verso il Padre. Siamo figli di Dio, possiamo dire la preghiera insegnata da Gesù: Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Per ricordare, pregare e vivere - Quale grande amore ci ha dato il Padre? Con il Battesimo ci ha fatto suoi figli e ci ha chiamati nella sua Chiesa. Lo Spirito di Gesù abita nei nostri cuori. - Perché il Battesimo ci fa "creature nuove"? Il Battesimo dona la vita di Gesù risorto. Eravamo schiavi del peccato e siamo stati liberati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. - Che cosa ricorda il segno della croce? Il segno della croce ricorda che Dio è Padre, Figlio e Spirito Santo e che Gesù è morto e risorto per noi. Professiamo la fede del nostro battesimo ogni volta che facciamo il segno della croce: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Andiamo alla cena del Signore Messaggio La proposta catechistica di questo capitolo presenta la celebrazione domenicale dell'Eucaristia come il momento centrale della vita della comunità cristiana. Il riferimento ai momenti principali della Messa viene fatto per favorirne un'attiva partecipazione. Obiettivi Si intende condurre i fanciulli verso precisi obiettivi di crescita: - scoprire il significato cristiano della domenica, giorno del Signore; - conoscere alcuni momenti della celebrazione eucaristica e il loro significato; - maturare gli atteggiamenti propri della partecipazione all'Eucaristia; ringraziamento, lode, offerta, domanda; - partecipare all'Eucaristia domenicale con i propri cari; - intervenire durante l'Eucaristia con risposte, canti, gesti adeguati. Contenuti L'itinerario di iniziazione eucaristica è evidenziato con i titoli delle enucleazioni: Questo è il giorno che ha fatto il Signore: la domenica è il giorno della festa e ci si ritrova insieme per celebrare l'Eucaristia. Nella Messa ascoltiamo la parola del Signore: la comunità cristiana radunata ascolta la parola di Dio. Con Gesù ringraziamo il Padre: il dono che Gesù fa di sé sulla croce è rivissuto nella celebrazione della cena del Signore. Beati gli invitati alla cena del Signore: come figli di uno stesso Padre, partecipiamo alla mensa eucaristica. Resta con noi, Signore, alleluia: l'incontro con Gesù continua anche dopo la Messa. Egli è sempre con noi. Dimensioni Le fonti della catechesi e le esperienze di vita formano un tutt'uno armonico: La vita dei fanciulli: l'esperienza della festa, del perdono, dell'ascolto, della risposta, del "dire grazie", sono le basi per scoprire il rapporto che esiste tra la Messa e la vita. La Bibbia: è evocata all'interno della struttura liturgica della Messa ( racconto della cena del Signore, passione, morte e risurrezione ) e Costituisce il punto di riferimento per l'attualizzazione del mistero pasquale. La liturgia: attraverso i segni liturgici i fanciulli sono guidati - a riconoscere nella celebrazione dell'Eucaristia il momento dell'assemblea radunata nel giorno del Signore, i momenti dell'ascolto, dell'offerta, del rendimento di grazie, del memoriale, del sacrificio che rinnova la Pasqua del Signore e della comunione con Gesù e con tutti i fratelli. L'educazione morale: lo stile di vita del cristiano nasce dalla consapevolezza di essere portatore del mistero di carità celebrato nella Messa. Un cammino di fede da fare insieme Per la pastorale catechistica In famiglia i genitori, in parrocchia i catechisti e i sacerdoti, tutti si interrogano sul modo migliore di iniziare i fanciulli all'Eucaristia. Cosa dire ai fanciulli per prepararli a partecipare alla Messa? Occorre innanzitutto che essi sperimentino il valore che gli adulti danno alla Messa. È Gesù che rinnova nell'Eucaristia la sua morte e risurrezione e si dona a noi in cibo di vita. Ma Gesù non offre il suo sacrificio da solo, lo offre insieme con noi. Gesù non risorge solo per sé, la sua vita diventa la nostra vita. Iniziare i fanciulli all'Eucaristia significa aiutarli a scoprire il rapporto che c'è tra la Messa e la vita. Li aiuta in questo un ambiente familiare rispettoso della loro crescita, capace di far vivere esperienze serene e maturanti quali: il pasto quotidiano, la condivisione di preoccupazioni e di gioie, l'apertura all'ospitalità e al servizio, la preghiera fatta insieme. Ma anche le difficoltà possono diventare occasione di crescita. Alcuni fanciulli portano nel loro corpo i segni di mali incurabili. Altri sono testimoni impotenti delle ingiustizie. Molti imparano presto che ogni giorno porta con sé la fatica di una conquista e la delusione di una sconfitta; imparano che per vivere insieme occorre sacrificare qualcosa; imparano che è perfino necessario non aspettare per sé tutte le attenzioni della madre e del padre. Non basta spiegare il significato dei segni liturgici, occorre con i fanciulli partecipare all'Eucaristia. Il giorno festivo; il radunarsi insieme, per ascoltare e pregare il Signore; il portare dei doni sull'altare; i gesti dell'adorazione, della pace e della comunione, aiutano i fanciulli a comprendere che tutta la vita ci è donata per viverla con gli altri e dare così lode con Gesù a Dio Padre. Il giorno del Signore: la domenica È domenica. I figli di Dio, piccoli e grandi, mamme e papà, si trovano insieme per celebrare l'Eucaristia. Che cosa ricordiamo la domenica? Perché è festa? Ogni domenica è festa come il giorno di Pasqua. Facciamo festa perché Dio, Padre nostro, ha creato tutte le cose e ha mandato a noi il Figlio suo Gesù. Facciamo festa perché Gesù è risorto. Facciamo festa perché lo Spirito Santo riunisce tutti nell'amore. Siamo uniti nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Siamo fratelli. Ma non siamo buoni come vuole Gesù. Chiediamo perdono a Dio Padre e ai fratelli: Confesso a Dio onnipotente e a voi fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. Invochiamo il Signore Gesù: Signore, pietà! Cristo, pietà! Signore, pietà! Abbiamo chiesto perdono al Signore. Ora cantiamo con gioia: "Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà". Nella Messa ascoltiamo la parola del Signore Il Padre ci ha riuniti per donarci la sua parola. La parola di Dio è come un seme e il terreno è il nostro cuore. Esce il seminatore a seminare. Ed ecco, una parte del seme cade lungo la strada e vengono gli uccelli e la divorano. Un'altra cade tra i sassi; ma, appena spuntato, il grano dissecca per mancanza di terra buona. Un'altra parte cade tra le spine, che la soffocano. Un'altra cade sul terreno buono: qui cresce e porta frutto. Leggi il Vangelo di Mc 4,1-9. Beati coloro che ascoltano la parola del Signore e la conservano nel loro cuore. Il canto, il silenzio, la parola del sacerdote, la recita del "Credo" sono la nostra risposta al Signore che parla. Alleluia, alleluia! Se uno mi ama, osserverà la mia parola. Alleluia! Con Gesù ringraziamo il Padre Tutto ciò che è buono è dono di Dio. Presentiamo al Signore Dio il pane e il vino, lo ringraziamo dei doni ricevuti: della vita, dei frutti della terra e del lavoro degli uomini. Benedetto sei tu, Signore, Dio dell'universo: dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane e questo vino. Benedetto nei secoli il Signore! Sulla nostra tavola c'è pane e vino. C'erano anche sulla tavola di Gesù quando celebrò con gli apostoli l'ultima cena. Prima della sua morte sulla croce, egli ci lasciò il segno più grande del suo amore: nell'ultima cena con i suoi discepoli, prese il pane e rese grazie, lo spezzò, lo diede loro e disse: "Prendete, e mangiatene tutti: questo è il mio Corpo offerto in sacrificio per voi". Allo stesso modo prese il calice del vino e rese grazie, lo diede ai suoi discepoli e disse: "Prendete, e bevetene tutti: questo è il calice del mio Sangue per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti in remissione dei peccati. Fate questo in memoria di me". Noi ricordiamo, o Padre il tuo Figlio Gesù, morto, risorto, salvatore del mondo. Egli si è offerto nelle nostre mani e noi lo offriamo a te come nostro sacrificio di riconciliazione e di pace. Padre, che tanto ci ami, fa' che formiamo una sola famiglia. Guarda i nostri genitori, fratelli e amici, coloro che lavorano, che soffrono e tutti gli uomini. Accogli i nostri morti nella gioia del paradiso. Concedi a tutti noi di partecipare alla festa eterna nel tuo regno, con la Vergine Maria e tutti i santi. Beati gli invitati alla cena del Signore Come fratelli recitiamo la preghiera che ha insegnato Gesù: "Padre nostro, che sei nei cieli…". Come fratelli ci scambiamo un segno di amicizia e di pace. Siamo riuniti attorno all'altare, come gli apostoli nell'ultima cena. Ricordiamo le parole di Gesù: "Io sono il pane di vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita per sempre. Lui rimane in me e io rimango in lui". Leggi il Vangelo di Gv 6,48-58. Il sacerdote invita tutti alla cena di Gesù. Beati gli invitati alla cena del Signore. O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa; ma di' soltanto una parola e io sarò salvato. La comunione al Corpo e al Sangue di Gesù è il cibo della vita nuova che unisce al Padre e ai fratelli; ci aiuta a fare della nostra vita un dono di amore. Lo Spirito Santo fa della Chiesa un cuore solo e un'anima sola. Cantiamo insieme e poi preghiamo in silenzio. Ricordiamo le parole del Vangelo e ringraziamo Gesù. Ora la Messa è finita. Esprimiamo con il canto la nostra gioia, perché il Signore Gesù è con noi. Torniamo a casa. Portiamo a tutti la grazia e la pace di Dio nostro Padre. Resta con noi Signore, alleluia In chiesa c'è il tabernacolo, dove viene conservato il pane consacrato. Vicino c'è una lampada sempre accesa. Gesù è presente vivo e vero. Resta giorno e notte con noi perché ci ama. Anche i malati possono fare in casa la Comunione con il Signore e partecipano così al suo sacrificio. Durante il giorno entriamo in chiesa; adoriamo Gesù, lo ringraziamo del suo amore, domandiamo il suo aiuto. Preghiamo per i nostri cari e gli chiediamo che ci accompagni dovunque andiamo. Per ricordare, pregare e vivere - Perché facciamo festa la domenica? La domenica è il giorno del Signore risorto. Dio, nostro Padre, riunisce i suoi figli attorno a Gesù per celebrare l'Eucaristia. - Quale mistero celebriamo nell'Eucaristia? Nell'Eucaristia celebriamo il mistero della morte e risurrezione del Signore; partecipiamo al sacrificio che Gesù offre al Padre per noi e da lui impariamo a fare della nostra vita un dono. Lode e onore a te, Signore Gesù! Tu sei il pane vivo disceso dal cielo. La tua parola dona luce e gioia. Il tuo corpo ci salva e dà forza. Ci hai riuniti tutti insieme nel tuo amore. Mistero della fede. Annunziamo la tua morte, Signore proclamiamo la tua risurrezione, nell'attesa della tua venuta. Viviamo da figli di Dio Messaggio Il capitolo presenta la vita cristiana dei fanciulli come vita di amore e di preghiera. Partendo dall'esperienza della celebrazione domenicale dell'Eucaristia, si mostra come la vita morale del cristiano continua l'incontro con Gesù e i fratelli nell'esistenza quotidiana. Essa è come un prolungamento degli atteggiamenti espressi nella celebrazione che invita all'impegno di amare come Gesù e di pregare il Padre nel suo nome. Obiettivi I fanciulli vengono gradualmente condotti a questi obiettivi di vita cristiana: - scoprire che vivere da cristiani significa obbedire al comandamento nuovo di Gesù che invita ad amare Dio e i fratelli in tutte le circostanze; - crescere nella generosità; - pregare con la comunità usando le parole della tradizione della Chiesa; - celebrare le meraviglie di Dio con la preghiera comunitaria e personale. Contenuti L'itinerario si sviluppa attorno a quattro nuclei enunciati dai titoli: Amatevi come io vi ho amato: Messa e vita si uniscono nell'accogliere il comandamento nuovo. In famiglia impariamo ad amare: l'amore si misura in gesti concreti. È la famiglia il luogo privilegiato in cui ogni giorno si impara ad amare. Amiamo Gesù presente nei poveri e nei sofferenti: Gesù ci ha insegnato che accogliere i poveri, i sofferenti, i bisognosi di amore, è accogliere lui. Lo Spirito di Gesù ci fa pregare: un cuore pieno di amore è capace di pregare. Lo Spirito Santo ci suggerisce come pregare e come fare di tutta la vita una lode al Padre. Dimensioni I diversi elementi della catechesi sono presenti in modo complementare e organico: La vita dei fanciulli è evocata richiamando situazioni e ambienti di ogni giorno: casa, scuola, gioco; persone che vivono accanto al fanciullo o che lui scopre attraverso i mass-media. Si ricordano i problemi sociali quali la mancanza di casa, di lavoro. La Bibbia costituisce fonte autorevole per una iniziazione morale, avendo cura di collegare i dieci comandamenti ( Esodo ) con il comandamento nuovo dell'amore ( Vangeli ). La liturgia è presente come "fonte" di vita morale: si esprime nella vita il dono di grazia ricevuto nei sacramenti. L'educazione alla preghiera è arricchita dalla conoscenza delle principali espressioni tradizionali della pietà popolare. L'educazione morale mostra come vivere da cristiani significhi restare fedeli al comando di Gesù. Un cammino di fede fatto insieme Per la pastorale Catechistica I fanciulli guardano il modo di fare, interpretano gli atteggiamenti, e tendono a imitare le persone che trovano nel loro ambiente di vita: i genitori, gli insegnanti, i catechisti… Da loro imparano a giudicare azioni e situazioni come buone o cattive. Spesso quello che conta per i grandi, conta anche per i piccoli. Eppure risuona anche nella coscienza dei fanciulli un richiamo interiore che li apre alle vie dell'amore e chiede anche a loro risposte sempre più personali. È lo Spirito Santo che agisce in loro. Ad ogni interrogativo che loro pongono, è importante aiutarli a comprendere che i motivi del comportamento sono interni alle leggi della vita e dell'amore, che vengono da Dio stesso. È bene ciò che proviene dall'amore e mira a costruire la pace tra gli uomini. È male ciò che si oppone alla giustizia e alla verità e reca offesa agli altri. Fa il bene chi sceglie di obbedire alla volontà del Padre come Gesù. Fa il male chi rifiuta la richiesta di amore che il Padre rivolge a tutti ogni giorno. Quando gli educatori si sforzano di vivere nella fedeltà al Vangelo e al comandamento nuovo di Gesù: "Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato", il loro esempio diviene per i fanciulli annuncio di fede e vera educazione morale. In questa luce i fanciulli imparano a conoscere i comandamenti di Dio e a metterli in pratica; imparano a edificare la pace con Dio e con gli uomini. Ai fanciulli li presenteremo gradualmente come segni dell'amore di Dio, che conosce le nostre strade e ce le mostra perché possiamo vivere per lui e per i fratelli. Soprattutto mostriamo come Gesù, con il suo insegnamento e la sua vita porta a compimento la legge antica ed è la via che conduce al Padre. Amatevi come io vi ho amato Dopo la Messa torniamo alle nostre case. Durante la settimana c'è da lavorare, c'è da studiare, c'è da giocare; c'è anche da soffrire… Ci accompagna la benedizione di Dio Padre e Figlio e Spirito Santo. A casa, a scuola, in parrocchia, dappertutto… Dio Padre ci domanda di amarlo e di vivere come fratelli. Ce lo ricorda Gesù: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Amerai il prossimo tuo come te stesso". Leggi il Vangelo di Mc 12,28-31. Questo comandamento riassume le "dieci parole" che Dio ha dato al suo popolo nel momento dell'alleanza. Leggi il libro dell' Es 20,2.7.8-12. Sono i dieci comandamenti: segno dell'amicizia di Dio con tutti gli uomini. Gesù ci invita a comprenderli e a viverli con gioia e generosità. Io sono il Signore Dio tuo: 1. Non avrai altro Dio fuori di me. 2. Non nominare il nome di Dio invano. 3. Ricordati di santificare le feste. 4. Onora tuo padre e tua madre. 5. Non uccidere. 6. Non commettere atti impuri 7. Non rubare. 8. Non dire falsa testimonianza. 9. Non desiderare la donna d'altri 10. Non desiderare la roba d'altri Chi ama Dio, ne ascolta la voce ed è fedele alla sua amicizia, con gioia lo loda ogni giorno e lo ringrazia nella preghiera. Chi ama Dio e il prossimo, rispetta i genitori e obbedisce; ama tutti, anche i nemici, come vuole Gesù; ha il cuore puro e rispetta ogni dono di Dio; fa il suo dovere e aiuta gli altri; dice sempre la verità; riconosce i doni fatti da Dio e non è invidioso degli altri. Nel Battesimo siamo diventati figli di Dio e fratelli tra di noi. L'apostolo Giovanni ci ha lasciato queste parole, che dobbiamo ricordare: "Carissimi, amatevi gli uni gli altri, non a parole, ma con i fatti e nella verità. Solo chi ama è vero figlio di Dio, perché Dio è amore". Leggi la prima lettera di Gv 4,7-8. Impariamo ad amare in famiglia Papà e mamma, genitori e figli, fratelli e sorelle, nonni e amici… In famiglia, ogni giorno, possiamo imparare ad amare con i fatti e nella verità. C'è il momento della gioia in cui è bello stare insieme. C'è il momento della fatica in cui è importante darsi una mano. C'è il momento di solitudine e di divisione: anche allora non siamo soli. Gesù ci dà la forza per perdonare e ricostruire la pace. L'apostolo Paolo ricorda: "Voi siete la famiglia di Dio. Egli vi ha scelti e vi ama. Perciò abbiate sentimenti nuovi: di bontà, di pazienza e di dolcezza. Sopportatevi a vicenda. Siate pronti a perdonare come il Signore ha perdonato voi. Al di sopra di tutto vi sia sempre l'amore perché è soltanto l'amore che tiene perfettamente uniti. Siate sempre riconoscenti". Leggi la lettera ai Col 3,12-15. In famiglia, nell'amore e nel perdono vicendevole, si manifesta, vive e cresce l'amore di Gesù. Amiamo Gesù presente nei poveri e nei sofferenti C'è molta gente che ha bisogno nel mondo. Ci sono i bambini malati o senza genitori. Ci sono persone sole o senza casa o senza lavoro. Sono anche vicino a te. Hanno bisogno di te. Gesù conosce le sofferenze di ogni uomo. Anche lui ha sofferto. Gesù è con i poveri, con i bambini malati, con tutti quelli che soffrono. Gesù ha promesso che un giorno ritornerà e tutti lo vedremo faccia a faccia. Beati quelli ai quali dirà: "Venite, benedetti dal Padre mio: ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me". Leggi il Vangelo di Mt 25,31-46. Beato chi dona con cuore generoso. Beato chi sa perdonare. Beato chi prega con fede. Beato chi ama la verità. Beato chi lavora per la pace. Beato chi sa amare fino al dono della vita come Gesù. Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Lo Spirito di Gesù ci fa pregare Basta dire delle parole per pregare? Che cosa significa pregare? A casa, a scuola, con gli amici, nella vita di ogni giorno, Dio ti parla; Tu ascolti e rispondi; Nel silenzio del tuo cuore gli parli di te, dei tuoi cari, di tutti gli uomini. Lo Spirito di Gesù prega con noi il Padre. È bello pregare da soli. Ma è ancora più bello pregare insieme: a casa, a scuola, in parrocchia, con gli amici. In quanti modi possiamo pregare? Possiamo pregare con le parole, con il canto, con il silenzio, con i gesti, e, sempre, con il cuore. Preghiamo al mattino, per lodare Dio e vivere il nuovo giorno come suoi figli; alla sera, per ringraziarlo di quanto ci ha donato e chiedere perdono se non abbiamo fatto la sua volontà e non abbiamo amato gli altri. Possiamo dire le preghiere che abbiamo imparato oppure possiamo dire qualunque altra preghiera che nasce dal cuore. Le parole di preghiera però non bastano, se il nostro cuore è lontano da Dio. Quando lo Spirito di Gesù è con noi, ogni cosa che facciamo diventa preghiera e noi adoriamo Dio. Benediciamo il suo santo nome, facciamo la sua volontà, per Cristo nostro Signore. Per ricordare, pregare e vivere - Qual è il più grande comandamento? Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Ama il prossimo tuo come te stesso. - Perché preghiamo? Preghiamo per parlare con Dio, per ringraziarlo dei suoi doni, e chiedere il suo aiuto per essere buoni come vuole lui. Fin dal mattino t'invoco e sto in attesa. Risplenda su di me Signore, la luce del tuo volto. Tu solo, Signore, al sicuro mi fai riposare. Perdonaci, Signore Messaggio Il capitolo presenta la penitenza come un atteggiamento costante ( virtù ) nella vita del cristiano e come un sacramento della Chiesa, che dona il perdono del Padre. Obiettivi I fanciulli sono introdotti progressivamente a mete di conoscenza, di atteggiamento ed operative: - scoprire che Gesù ha dato alla Chiesa il potere di perdonare i peccati; - crescere nella fiducia dell'amore misericordioso di Dio; - riconoscere che il perdono di Dio richiede il perdono tra di noi; - abituarsi a non giudicare gli altri, ma a comprendere; - saper chiedere perdono; - partecipare alla preghiera liturgica cantando la misericordia del Signore; - perdonare gli altri, per essere perdonati. Contenuti L'itinerario educativo alla penitenza è scandito in quattro tappe: Camminiamo alla presenza del Signore: il comandamento dell'amore di Dio e del prossimo è il punto di riferimento per la vita del cristiano, che lo esegue sperimentando anche difficoltà e fragilità; Fratelli, riconosciamo i nostri peccati: il bisogno di perdono fa parte della vita di tutti i giorni. Molti sono i modi per rinnovare il pentimento per il peccato; Nella famiglia di Dio Gesù dona il perdono del Padre: conosciamo cosa è peccato nella nostra vita, se sappiamo confrontarci con la parola di Dio. Celebrare la Penitenza comunitariamente è il modo con cui la Chiesa educa al senso del peccato e della penitenza. Le parole del perdono: il sacramento del la Penitenza è il segno più grande del perdono di Dio. Dimensioni L'educazione al senso della penitenza avviene nell'interazione delle dimensioni proprie della catechesi: La vita dei fanciulli: l'esperienza del limite e del peccato è colta dall'esperienza personale ( in famiglia e nel gruppo ) e si accresce con la conoscenza del male presente nel mondo. La Bibbia: l'annuncio dell'infinita misericordia di Dio ( parabola del padre misericordioso ) favorisce un cammino di crescita nella vita, anche attraverso le esperienze di peccato superate con il pentimento e la richiesta di perdono. La liturgia: mediante una iniziazione graduale ai momenti più significativi della celebrazione penitenziale ( ascolto della parola, esame di coscienza, domanda di perdono a Dio, scambio di pace, invocazione e richiesta di perdono fatta insieme, accusa personale, impegno di vita nuova ) si educa a partecipare comunitariamente al sacramento della Penitenza. L'educazione morale: l'educazione al senso del peccato non è fine a se stessa, ma porta a comprendere come l'amicizia con Dio e con i fratelli sta al centro della vita cristiana. Un cammino di fede fatto insieme Per la pastorale catechistica La conversione dal peccato e la domanda di perdono sono atteggiamenti costanti nella vita dei cristiani. Ma l'educazione dei fanciulli a questi atteggiamenti non è cosa facile. È favorita quando nell'ambiente educativo vengono poste le basi per una crescita umana e cristiana armonica. Anche per i fanciulli esiste in qualche modo la possibilità di rifiutare l'amore del Padre, di Gesù, dei fratelli. È importante educare i piccoli all'amore e al timore di Dio, al rinnovato proposito di fedeltà, agli atteggiamenti di fiducia, perché la legge e il giudizio non facciano paura e non nascano sentimenti di scoraggiamento o di ansietà. Criteri di opportuna gradualità consigliano di educare i fanciulli alla penitenza cristiana con sapiente rispetto per i sentimenti e per i modi di esprimersi, propri della loro età. Con una educazione serena e rispettosa della legge di Dio sarà evitato anche nei fanciulli il pericolo del conformismo, dell'opportunismo e del rifiuto di ogni norma. Tocca agli educatori guidare responsabilmente ciascun fanciullo nelle esperienze della penitenza, sapendo individuare quei momenti opportuni nella giornata per esprimere il pentimento e per ricevere in dono la pace del Signore: un impegno portato a termine con sacrificio, l'aiuto generoso, la preghiera, soprattutto il perdono tra di noi… Camminiamo alla presenza del Signore Amare Dio nostro Padre ogni giorno, Con tutto il Cuore… Amare i fratelli ogni giorno, Con tutta la vita come fa Gesù… È un cammino difficile, che costa fatica. Ma è un cammino che non facciamo da soli: noi Camminiamo insieme, alla presenza del Signore. Non sempre amiamo Dio sopra ogni cosa. Non sempre amiamo il prossimo come noi stessi. Ma Gesù è in mezzo a noi. A Gesù possiamo sempre chiedere perdono dei nostri peccati. Egli ci trasforma con la sua grazia e ci aiuta a vivere come lui ha insegnato. Lo Spirito Santo abita in noi e ci fa vivere da figli di Dio. Ma come vivono i figli di Dio? Ricordiamo queste parole scritte dall'apostolo Paolo ai primi cristiani di Roma: "Fuggite il male, fate il bene. Amatevi gli uni gli altri come fratelli. Servite il Signore. Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Non rendete a nessuno male per male; benedite e non maledite". Leggi la Lettera ai Rm 12,9-21. Quando non vogliamo amare Dio sopra ogni cosa e gli altri come noi stessi, allora facciamo peccato. Allora non facciamo come Gesù e non ascoltiamo la sua parola. Ma il Padre nostro continua a volerci bene e aspetta che noi torniamo a lui. Noi possiamo dirgli: "Padre nostro, che sei nei cieli, perdona i nostri peccati, come noi perdoniamo a chi ci fa del male". Fratelli, riconosciamo i nostri peccati Nel mondo c e molta gente che fa il bene. A volte è così nascosta, che non ce ne accorgiamo. C'è anche gente che fa il male. Ne parlano spesso i giornali e la televisione. Nel mondo c'è tanto bisogno di pentimento e di perdono. Gesù dice: "Si fa grande festa in cielo per un peccatore che si pente". Gesù è sempre pronto a perdonarci. Nella sua Chiesa sono tanti i segni del perdono. In famiglia e con gli amici può bastare una parola, un sorriso, un abbraccio e torna la pace. Nell'assemblea dei cristiani si invoca il perdono di Dio, si prega insieme e si dà il segno della pace. Ma c'è un segno più grande, che ci dà il perdono di Gesù e dei fratelli: è il sacramento della Penitenza. Lo ha voluto Gesù, quando ha detto agli apostoli: "Pace a voi! Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi". Leggi il Vangelo di Gv 20,19-23 Gesù è seduto a tavola in casa di Simone, un ricco signore della città. Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, viene con un vasetto di olio profumato. Chinata ai piedi di Gesù, piange. Bacia i suoi piedi e li cosparge di olio profumato. Gesù vede nel suo cuore e le dice "Ti sono perdonati i tuoi peccati. La tua fede ti ha salvata; va in pace". Leggi il Vangelo di Lc 7,36-50. Dio onnipotente ha misericordia di noi, perdona i nostri peccati e ci conduce alla vita eterna. In tanti modi, nella Chiesa, noi riconosciamo i nostri peccati e domandiamo il perdono di Dio dei fratelli. Gesù dona il perdono di Dio Abbiamo bisogno del perdono di Dio. Nel nome del Signore Gesù Cristo; e insieme con i genitori; i catechisti e gli amici, domandiamo il perdono e la pace. Ascoltiamo la parola di Dio e scopriamo quanto è grande il suo amore per noi. Dal Vangelo secondo Luca. Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: "Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta". E il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Trovatosi in miseria rientrò in se stesso e disse: "Andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro di te, non sono più degno di essere chiamato tuo figlio". Finalmente quel giovane partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Leggi il Vangelo di Lc 15,11-32. Spesso non siamo degni di essere figli del Padre. Facciamo con umiltà un esame della nostra vita. Viviamo come Gesù ci ha insegnato? Seguiamo lui ogni giorno, quando siamo a casa e a scuola, con i nostri parenti, con gli amici, con tutti gli altri? Lo Spirito Santo ci fa capire che abbiamo peccato. Anche i genitori, i catechisti e il sacerdote ci aiutano a chiedere perdono. Scambiamo tra noi un segno di perdono. Insieme domandiamo perdono a Dio nostro Padre. Lettore Ci siamo dimenticati di pregare, Signore, per ringraziarti dei tuoi doni. Tutti Tu che ci vuoi bene, perdonaci, Signore. Lettore Non siamo stati buoni e sinceri con i genitori e con gli amici. Tutti Tu che ci vuoi bene, perdonaci, Signore. Lettore Abbiamo cercato quello che ci faceva comodo e ci siamo preoccupati poco degli altri. Tutti Tu che ci vuoi bene, perdonaci, Signore. E ora invochiamo il perdono del Padre, come ci ha insegnato Gesù: "Padre nostro, che sei nei cieli…". Le parole del perdono Ciascuno ha qualcosa da farsi perdonare. Tutti siamo peccatori. Un sacerdote ci accoglie e ci ascolta nel nome di Gesù e della sua Chiesa. A lui diciamo con sincerità i nostri peccati. Ascoltiamo il sacerdote con attenzione. Accogliamo con fede le parole del perdono di Gesù: "Io ti assolvo dai tuoi peccati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo". Con queste parole riceviamo nella Chiesa il perdono di Dio. Il perdono dona la pace: la pace con Dio Padre e la pace con i fratelli. L'amicizia con Dio e la pace tra noi sono troppo grandi e non possiamo dimenticarli. Ci sono degli impegni da prendere. Si deve dire grazie al Signore. Rimaniamo raccolti per qualche minuto. Ringraziamo il Signore che ci ha perdonati. Preghiamo Gesù che ci aiuti ad essere fedeli alle nostre promesse. Poi riprendiamo con gioia il cammino della nostra vita. Per ricordare, pregare e vivere - Quando facciamo peccato? Pecchiamo quando disobbediamo alla legge di Dio e non amiamo lui e gli altri. - Con quale sacramento celebriamo il perdono di Dio? Con il sacramento della Penitenza riceviamo per mezzo della Chiesa il perdono dei peccati e siamo riconciliati con Dio e i fratelli. - In quale momento Gesù ha affidato alla sua Chiesa la missione di perdonare i peccati? La sera di Pasqua Gesù apparve agli apostoli e disse loro: Pace a voi. Ricevete lo Spirito Santo: a chi rimetterete i peccati saranno rimessi. Lodiamo il Signore perché è buono: il suo amore è per sempre. Andiamo incontro a Gesù che viene Messaggio Il capitolo propone l'annuncio riguardante la vita eterna. Le ultime realtà sono viste sotto il segno della consolazione e della speranza. L'amicizia di Dio nostro Padre con noi in Cristo dura per sempre, perché Dio è fedele. È il Paradiso. Solo chi rifiuta di credere e di seguire Gesù resta escluso per sempre dalla sua casa. È l'inferno. Obiettivi Si vogliono condurre i fanciulli verso questi obiettivi di crescita: - scoprire che la vita continua dopo la morte crescere nell'attesa vigilante della vita eterna; - pregare in dialogo personale con chi vive nella casa del Padre. Contenuto L'itinerario ha un solo nucleo sintetico di contenuto: Per sempre, nella casa del Padre: esso è connesso a tutto il cammino percorso nel catechismo di cui richiama, anche esplicitamente, diverse tappe. In particolare ci si collega con il capitolo primo ( la chiamata alla vita ) e il capitolo settimo ( la chiamata alla fede ), completando la catechesi con la chiamata alla gloria. Dimensioni L'elemento prevalente nel capitolo è la realtà escatologica dell'esistenza cristiana che riassume le diverse dimensioni della catechesi: la vita, la Bibbia, la liturgia, l'impegno cristiano, tutto acquista luce, vigore e forza nella speranza della vita eterna. Un cammino di fede fatto insieme Per la pastorale catechistica Anche i fanciulli si pongono domande di senso: "chi dona la vita? perché il dolore e la morte? che ci attende dopo la morte?". Sono domande che maturano nell'esperienza e ricevono delle risposte non solo parlando della vita e della morte, ma anche attraverso il comportamento degli adulti di fronte a momenti forti quali sono la nascita, il dolore e la morte. I fanciulli potranno comprendere che tutta la vita è una chiamata: chiamati a nascere e chiamati a vivere, per sempre, con Dio, se davanti all'esperienza della morte vedranno adulti che pur nel dolore continuano a vivere sotto il segno della speranza. La vita è come un cammino verso la casa del Padre. Per questo diciamo: "Credo la comunione dei santi e la risurrezione della carne". Per sempre nella casa del Padre Un popolo immenso abita la terra: sono bambine e bambini, giovani e vecchi, di ogni nazione, di ogni razza e di ogni religione… C'è miseria e peccato; e c'è la morte. C'è sacrificio e amore; e c'è la vita. Gesù è con noi, nella vita e nella morte. Egli ha detto: "Io vado a prepararvi un posto: ritornerò da voi e vi prenderò con me, e lì dove sono io sarete anche voi e la vostra gioia sarà piena". Tutti saremo giudicati sulla nostra vita. L'amore di Dio ci purificherà da ogni colpa. Alcuni rifiutano l'invito di Gesù. Non lo amano, non lo servono nei piccoli e nei poveri, bestemmiano il suo nome con cattiveria. Se non cambiano vita, rimarranno esclusi per sempre dalla casa del Padre. Sarà l'Inferno: sarà una pena senza fine. Maria, la mamma di Gesù, san Francesco, santa Caterina, san Giovanni Bosco e tanti altri che nessuno può contare, hanno ascoltato Gesù, hanno amato Dio e i fratelli. Ora sono con Gesù in Paradiso, nella casa del Padre. Là è gioia senza fine. Coloro che ne hanno ancora bisogno, verranno prima purificati dalla misericordia di Dio ( Purgatorio ). La nostra preghiera può aiutarli. Dio Padre, prima che nascessimo, ci ha chiamati per nome. Ora ci attende nella sua casa. Gesù ci accoglierà così: "Venite benedetti dal Padre mio, nella casa preparata per voi fin dalla creazione del mondo". Non ci sarà più fatica. Non ci sarà più dolore, morte, separazione. Lo Spirito Santo ci unirà nell'amore per sempre. È il Paradiso. Il Paradiso è gioia senza fine: vivremo per sempre con Dio, Padre e Figlio e Spirito Santo. Per ricordare, pregare e vivere - Perché Dio ci ha creati? Dio Padre ci ha creati per conoscerlo, amarlo, servirlo nei fratelli, e goderlo per sempre in Paradiso. Questa è la nostra fede, questa è la fede della Chiesa. Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo Con il segno delta croce evochiamo e professiamo con le parole e con il gesto i due misteri principali della fede: 1. Unità e Trinità di Dio. 2. Incarnazione, passione, morte e risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo. PADRE NOSTRO che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. GLORIA al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. CREDO in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili. Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture, è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine. Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen. SIGNORE GESÙ CRISTO, Figlio del Dio vivo, che per volontà del Padre e con l'opera dello Spirito Santo morendo hai dato la vita al mondo, liberami da ogni colpa e da ogni male, fa' che sia sempre fedele alla tua legge e non sia mai separato da te. AVE, O MARIA, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen. SALVE, REGINA, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva; a te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. PREGHIERA DEL MATTINO Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questa notte. Ti offro le azioni della giornata: fa' che siano tutte secondo la tua santa volontà per la maggior tua gloria. Preservami dal peccato e da ogni male. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen. PREGHIERA DELLA SERA Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questo giorno. Perdonami il male oggi commesso e se qualche bene ho compiuto, accettalo. Custodiscimi nel riposo e liberami dai pericoli. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen. ANGELO DI DIO, che sei il mio custode illumina, custodisci, reggi e governa me che ti fui affidato dalla pietà celeste. Amen. L'ETERNO RIPOSO dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen. ATTO DI FEDE Mio Dio, perché sei verità infallibile, credo tutto quello che tu hai rivelato e la santa Chiesa ci propone a credere. Credo in te, unico vero Dio in tre persone uguali e distinte, Padre e Figlio e Spirito Santo. Credo in Gesù Cristo, Figlio di Dio incarnato, morto e risorto per noi, il quale darà a ciascuno secondo i meriti, il premio o la pena eterna. Conforme a questa fede voglio sempre vivere. Signore, accresci la mia fede. ATTO DI SPERANZA Mio Dio, spero dalla tua bontà, per le tue promesse e per i meriti di Gesù Cristo, nostro salvatore, la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla con le buone opere che io debbo e voglio fare. Signore, che io possa goderti in eterno. ATTO DI CARITÀ Mio Dio, ti amo con tutto il cuore sopra ogni cosa, perché sei bene infinito e nostra eterna felicità; e per amor tuo amo il prossimo come me stesso e perdono le offese ricevute. Signore, che io ti ami sempre più. ATTO DI DOLORE Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi, e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo con il tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami.