Relazione finale  

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D) La missione della Chiesa nel mondo

1. Importanza della Costituzione "Gaudium et Spes"

La Chiesa come comunione è sacramento per la salvezza del mondo.

Perciò le autorità nella Chiesa sono state poste da Cristo per la salvezza del mondo.

In questo contesto affermiamo la grande importanza e la grande attualità della Costituzione pastorale "Gaudium et Spes".

Nello stesso tempo tuttavia percepiamo che i segni del nostro tempo sono in parte diversi da quelli del tempo del Concilio, con problemi e angosce maggiori.

Crescono infatti oggi ovunque nel mondo la fame, l'oppressione, l'ingiustizia e la guerra, le sofferenze, il terrorismo e altre forme di violenza di ogni genere.

Ciò obbliga ad una nuova e più profonda riflessione teologica per interpretare tali segni alla luce del Vangelo.

2. Teologia della Croce

Ci sembra che nelle odierne difficoltà Dio voglia insegnarci più profondamente il valore, l'importanza e la centralità della croce di Gesù Cristo.

Per ciò la relazione tra la storia umana e la storia della salvezza va spiegata alla luce del mistero pasquale.

Certamente la teologia della croce non esclude affatto la teologia della creazione e della incarnazione, ma, come è chiaro, la presuppone.

Quando noi cristiani parliamo della croce non meritiamo l'appellativo di pessimisti, ma ci fondiamo sul realismo della speranza cristiana.

3. Aggiornamento

In questa prospettiva pasquale, che afferma l'unità della croce e della resurrezione, si scopre il vero e falso significato del cosiddetto "aggiornamento".

Si esclude un facile adattamento che potrebbe portare alla secolarizzazione della Chiesa.

Si esclude anche una immobile chiusura in se stessa della comunità dei fedeli.

Si afferma invece la apertura missionaria per la salvezza integrale del mondo.

Attraverso questa, tutti i valori veramente umani non solo vengono accettati ma energicamente difesi:

la dignità della persona umana,

i diritti fondamentali degli uomini,

la pace,

la libertà dalle oppressioni,

la miseria e l'ingiustizia.

Ma la salvezza integrale si ottiene solo se queste realtà umane vengono purificate ed elevate ulteriormente mediante la grazia alla familiarità con Dio, per Gesù Cristo, nello Spirito Santo.

4. Inculturazione

In questa prospettiva abbiamo anche il principio teologico per il problema dell'inculturazione.

Poiché la Chiesa è comunione, che unisce diversità e unità, essendo presente in tutto il mondo, assume da ogni cultura tutto quello che incontra di positivo.

L'inculturazione tuttavia è diversa da un semplice adattamento esteriore, poiché significa l'intima trasformazione degli autentici valori culturali mediante l'integrazione nel cristianesimo ed il radicamento del cristianesimo nelle varie culture umane.

La separazione tra il Vangelo e la cultura è stata definita da Paolo VI "il dramma della nostra epoca, come lo fu anche di altre.

Occorre quindi fare tutti gli sforzi in vista di una generosa evangelizzazione della cultura, più esattamente delle culture.

Esse devono essere rigenerate mediante l'incontro con la buona novella.

Ma questo incontro non si produrrà, se la buona novella non è proclamata" ( EN 20 ).

5. Dialogo con le religioni non cristiane e con i non credenti

Il Concilio Vaticano II ha affermato che la Chiesa cattolica non rifiuta nulla di quanto c'è di vero e di santo nelle religioni non cristiane.

Anzi ha esortato i cattolici a riconoscere, conservare e promuovere tutti i buoni valori spirituali e morali nonché socio-culturali che si trovano fra loro.

Il tutto con prudenza e carità, mediante il dialogo e la collaborazione con i fedeli delle altre religioni, testimoniando la fede e la vita cristiana ( NAE 2 ).

Il Concilio ha anche affermato che Dio non nega a nessun uomo di buona volontà la possibilità di salvezza ( LG 16 ).

Le possibilità concrete di dialogo nelle varie regioni dipendono da molte circostanze concrete.

Tutto ciò vale anche nel dialogo con i non credenti.

Il dialogo non deve essere opposto alla missione.

Il dialogo autentico tende a far sí che la persona umana apra e comunichi la sua interiorità al suo interlocutore.

Inoltre tutti i cristiani hanno ricevuto da Cristo la missione di rendere discepoli di Cristo tutte le genti ( Mt 28,18 ).

In questo senso Dio può servirsi del dialogo tra cristiani e non cristiani e con i non credenti come via per comunicare la pienezza della grazia.

6. Opzione preferenziale per i poveri e promozione umana

Dopo il Concilio Vaticano II la Chiesa è divenuta più consapevole della sua missione a servizio dei poveri, degli oppressi, degli emarginati.

In questa opzione preferenziale, che non va intesa come esclusiva, splende il vero spirito del Vangelo.

Gesù Cristo ha dichiarato beati i poveri ( Mt 5,3; Lc 6,20 ) ed Egli stesso ha voluto essere povero per noi ( 2 Cor 8,9 ).

Oltre alla povertà materiale, c'è la mancanza di libertà e dei beni spirituali, che in qualche modo può ritenersi una forma di povertà, ed è particolarmente grave quando la libertà religiosa viene soppressa con la forza.

La Chiesa deve denunciare profeticamente ogni forma di povertà e di oppressione, e difendere e promuovere ovunque i diritti fondamentali ed inalienabili della persona umana.

Ciò vale soprattutto quando si tratta di difendere la vita umana fin dal suo inizio, di proteggerla in ogni circostanza dagli aggressori e di promuoverla effettivamente sotto ogni aspetto.

Il Sinodo esprime la propria comunione con i fratelli e le sorelle che soffrono persecuzioni a causa della loro fede e che soffrono per la promozione della giustizia; per loro innalza preghiere a Dio.

La missione salvifica della Chiesa in rapporto al mondo dobbiamo intenderla come integrale.

La missione della Chiesa, sebbene sia spirituale, implica la promozione anche sotto l'aspetto temporale.

Per questo motivo la missione della Chiesa non si riduce ad un monismo, in qualsiasi modo esso possa essere inteso.

Certamente in questa missione c'è una chiara distinzione, ma non una separazione, tra gli aspetti naturali e quelli soprannaturali.

Questa dualità non è un dualismo.

Bisogna quindi mettere da parte e superare le false ed inutili opposizioni per esempio tra la missione spirituale e la diaconia per il mondo.

7. Suggerimenti

Poiché il mondo è in continua evoluzione, è necessario analizzare continuamente i segni dei tempi, affinché l'annuncio del Vangelo sia ascoltato in modo più chiaro e l'attività della Chiesa per la salvezza del mondo diventi più intensa ed efficace.

In questo contesto si prenda nuovamente in esame che cosa sia e come mettere in pratica:

a) la teologia della croce e il mistero pasquale nella predicazione, nei sacramenti e nella vita della Chiesa del nostro tempo;

b) la teoria e la prassi dell'inculturazione nonché il dialogo con le religioni non cristiane e con i non credenti;

c) quale sia l'opzione preferenziale per i poveri;

d) la dottrina sociale della Chiesa in rapporto alla promozione umana in situazioni sempre nuove.

* * *

Alla fine di questo raduno il Sinodo ringrazia dal più profondo del cuore Dio Padre per mezzo del Suo Figlio nello Spirito Santo per la massima grazia di questo secolo, ossia per il Concilio Vaticano II.

Ringrazia Dio anche per l'esperienza spirituale di questa celebrazione del ventesimo anniversario, che ha riempito i nostri cuori di gioia e di speranza pur tra i problemi e le sofferenze di questo tempo.

Come agli apostoli nel cenacolo con Maria, lo Spirito Santo ci ha suggerito ciò che vuol dire alla Chiesa in cammino verso il terzo millennio.

Noi tutti vescovi, insieme con Pietro e sotto la sua guida, ci siamo impegnati per comprendere più profondamente il Concilio Vaticano II ed attuarlo concretamente nella Chiesa.

Questo è stato il nostro obiettivo in questo Sinodo.

Abbiamo celebrato, verificato il Concilio e ci impegniamo a promuoverlo.

Il messaggio del Concilio Vaticano è stato già accolto con grande consenso da tutta la Chiesa e rimane la Magna Charta per il futuro.

Avvenga infine per i nostri giorni quella "nuova Pentecoste" della quale aveva parlato già Papa Giovanni XXIII e che noi con tutti i nostri fedeli ci attendiamo dallo Spirito Santo.

Lo Spirito per intercessione di Maria, Madre della Chiesa, faccia sí che in questo scorcio di secolo "la Chiesa nella Parola di Dio celebri i misteri di Cristo per la salvezza del mondo".

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