1 maggio 1966

Oggi il lavoro e i Lavoratori impegnano la nostra preghiera, e San Giuseppe le apre le vie del cielo.

Preghiamo, sì, per il lavoro, perché sia sempre saggiamente concepito, guidato e sviluppato;

perché dia pane, non strumenti micidiali all'uomo.

Perché sia a tutti onestamente assicurato e giustamente retribuito.

Perché sia consolato nelle sue fatiche, assistito nei suoi bisogni, elevato nei suoi ideali.

E per i Lavoratori preghiamo.

Perché il Signore li ricompensi dei benefici ch'essi procurano alla Società.

E perché le aspirazioni di giustizia e di rinnovamento sociale, ch'essi hanno negli animi, non si traducano in sentimenti di odio e di ribellione, ma in positive e ordinate esigenze di collaborazione e di bene comune.

E preghiamo anche per le vittime del lavoro: i malati, i feriti, i morti sul lavoro.

Per la pace sociale e per la vera prosperità civile e cristiana dei popoli, preghiamo.

L'umile e grande Protettore dei Lavoratori, San Giuseppe, la Madonna, Cristo, Lui stesso operaio, ci ascoltino.