11 febbraio 1968

L'anniversario odierno della conclusione dei Patti Lateranensi, trentanove anni fa, ricorda a noi non solo la fine del penoso dissidio fra lo Stato Italiano e la Santa Sede,

ma piuttosto la normalità dei rapporti che da allora si stabilirono fra l'Italia e il Papato,

anzi l'equilibrio, l'armonia, l'amicizia, che si resero possibili fra lo Stato e la Chiesa;

la pace religiosa nella vita del popolo italiano.

È perciò una data felice, che merita ricordo, e che deve essere cosciente in questa nostra preghiera domenicale.

Anche perché offre a Noi l'occasione di rinnovare, da questa dimora rimasta chiusa per tanti anni, la benedizione all'intero popolo italiano, e d'invocare sopra i suoi figli, sopra le sue buone e civili aspirazioni, sopra le sue fatiche e le sue fortune, il misterioso, ma reale ed operante ausilio della divina assistenza.

E per Noi stessi riserveremo la fiducia di non dover mai rammaricarci d'aver assicurato e resa evidente l'indipendenza del Papato

con il riconoscimento di un minimo e quasi simbolico Stato Vaticano,

ma d'aver bene agito affidando la tutela morale della libertà e della dignità della Sede Apostolica alla lealtà civile e alla fedeltà religiosa del popolo italiano,

in mezzo al quale, per suo stesso onore e fortuna, questa medesima Santa Sede si trova a svolgere, nella storia e nel mondo, la sua universale e salutare missione.

Voglia la Madonna, nella cui memoria questo storico avvenimento, oggi commemorato, si concluse, renderlo perenne sorgente di pace e di bene per la Chiesa e per l'Italia.