9 aprile 2007
Cari fratelli e sorelle, siamo ancora ripieni del gaudio spirituale che le solenni celebrazioni della Pasqua realmente recano al cuore dei credenti.
Cristo è risorto!
A questo mistero così grande la liturgia dedica non solo un giorno - sarebbe troppo poco per tanta gioia -, ma ben cinquanta giorni, e cioè l'intero tempo pasquale, che si conclude con la Pentecoste.
La domenica di Pasqua è poi un giorno assolutamente speciale, che si estende per tutta questa settimana sino alla prossima domenica, e forma l'Ottava di Pasqua.
Nel clima della gioia pasquale, la liturgia di oggi ci riconduce al sepolcro dove Maria di Magdala e l'altra Maria, secondo il racconto di san Matteo, mosse dall'amore per Lui si erano recate per "visitare" la tomba di Gesù.
Narra l'evangelista che Egli venne loro incontro e disse: "Non temete, andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno" ( Mt 28,10 ).
Fu veramente una gioia indicibile quella che esse provarono nel rivedere il loro Signore e, piene di entusiasmo, corsero a farne parte ai discepoli.
Anche a noi, oggi, come a queste donne che rimasero accanto a Gesù durante la Passione, il Risorto ripete di non avere paura nel farci messaggeri dell'annunzio della sua risurrezione.
Non ha nulla da temere chi incontra Gesù risuscitato e a Lui si affida docilmente.
È questo il messaggio che i cristiani sono chiamati a diffondere sino agli estremi confini del mondo.
La fede cristiana come sappiamo nasce non dall'accoglienza di una dottrina, ma dall'incontro con una Persona, con Cristo morto e risuscitato.
Nella nostra esistenza quotidiana, cari amici, tante sono le occasioni per comunicare agli altri questa nostra fede in modo semplice e convinto, così che dal nostro incontro può nascere la loro fede.
Ed è quanto mai urgente che gli uomini e le donne della nostra epoca conoscano e incontrino Gesù e, grazie anche al nostro esempio, si lascino conquistare da Lui.
Il Vangelo non dice nulla della Madre del Signore, di Maria, ma la tradizione cristiana ama contemplarla giustamente mentre si rallegra più di ogni altro nel riabbracciare il suo divin Figlio, che aveva stretto a sé quando venne deposto dalla Croce.
Ora, dopo la risurrezione la Madre del Redentore gioisce con gli "amici" di Gesù, che costituiscono la Chiesa nascente.
Mentre rinnovo di cuore a tutti voi i miei auguri pasquali, invoco Lei, la Regina Caeli, perché mantenga viva la fede nella risurrezione in ciascuno di noi e ci renda messaggeri della speranza e dell'amore di Gesù Cristo.