Compendio Dottrina sociale della Chiesa |
26 La riflessione profetica e sapienziale approda alla manifestazione prima e alla sorgente stessa del progetto di Dio sull'umanità intera, quando giunge a formulare il principio della creazione di tutte le cose da parte di Dio.
Nel Credo d'Israele, affermare che Dio è Creatore non significa esprimere solo una convinzione teoretica, ma anche cogliere l'orizzonte originario dell'agire gratuito e misericordioso del Signore a favore dell'uomo.
Egli, infatti, liberamente da l'essere e la vita a tutto ciò che esiste.
L'uomo e la donna, creati a Sua immagine e somiglianza ( Gen 1,26-27 ), sono per ciò stesso chiamati ad essere il segno visibile e lo strumento efficace della gratuità divina nel giardino in cui Dio li ha posti come coltivatori e custodi dei beni del creato.
27 Nell'agire gratuito di Dio Creatore trova espressione il senso stesso della creazione, anche se oscurato e distorto dall'esperienza del peccato.
La narrazione del peccato delle origini ( Gen 3,1-24 ), infatti, descrive la tentazione permanente e insieme la situazione di disordine in cui l'umanità viene a trovarsi dopo la caduta dei progenitori.
Disobbedire a Dio significa sottrarsi al Suo sguardo d'amore e voler gestire in proprio l'esistere e l'agire nel mondo.
La rottura della relazione di comunione con Dio provoca la rottura dell'unità interiore della persona umana, della relazione di comunione tra l'uomo e la donna e della relazione armoniosa tra gli uomini e le altre creature.29
In questa rottura originaria va ricercata la radice più profonda di tutti i mali che insidiano le relazioni sociali tra le persone umane, di tutte le situazioni che nella vita economica e politica attentano alla dignità della persona, alla giustizia e alla solidarietà.
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29 | Gaudium et Spes 13 |