Compendio Dottrina sociale della Chiesa

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Ruolo del libero mercato

347 Il libero mercato è un'istituzione socialmente importante per la sua capacità di garantire risultati efficienti nella produzione di beni e servizi.

Storicamente, il mercato ha dato prova di saper avviare e sostenere, nel lungo periodo, lo sviluppo economico.

Vi sono buone ragioni per ritenere che, in molte circostanze, « il libero mercato sia lo strumento più efficace per collocare le risorse e rispondere efficacemente ai bisogni ».726

La dottrina sociale della Chiesa apprezza i sicuri vantaggi che i meccanismi del libero mercato offrono, sia per una migliore utilizzazione delle risorse, sia per l'agevolazione dello scambio dei prodotti; questi meccanismi, « soprattutto, pongono al centro la volontà e le preferenze della persona che nel contratto si incontrano con quelle di un'altra persona ».727

Un vero mercato concorrenziale è uno strumento efficace per conseguire importanti obiettivi di giustizia: moderare gli eccessi di profitto delle singole imprese; rispondere alle esigenze dei consumatori; realizzare un migliore utilizzo e un risparmio delle risorse; premiare gli sforzi imprenditoriali e l'abilità di innovazione; far circolare l'informazione, in modo che sia davvero possibile confrontare e acquistare i prodotti in un contesto di sana concorrenza.

348 Il libero mercato non può essere giudicato prescindendo dai fini che persegue e dai valori che trasmette a livello sociale.

Il mercato, infatti, non può trovare in se stesso il principio della propria legittimazione.

Spetta alla coscienza individuale e alla responsabilità pubblica stabilire un giusto rapporto tra mezzi e fini.728

L'utile individuale dell'operatore economico, sebbene legittimo, non deve mai diventare l'unico obiettivo.

Accanto ad esso, ne esiste un altro, altrettanto fondamentale e superiore, quello dell'utilità sociale, che deve trovare realizzazione non in contrasto, ma in coerenza con la logica di mercato.

Quando svolge le importanti funzioni sopra ricordate, il libero mercato diventa funzionale al bene comune e allo sviluppo integrale dell'uomo, mentre l'inversione del rapporto tra mezzi e fini può farlo degenerare in una istituzione disumana e alienante, con ripercussioni incontrollabili.

349 La dottrina sociale della Chiesa, pur riconoscendo al mercato la funzione di strumento insostituibile di regolazione all'interno del sistema economico, mette in evidenza la necessità di ancorarlo a finalità morali, che assicurino e, nello stesso tempo, circoscrivano adeguatamente lo spazio della sua autonomia.729

L'idea che si possa affidare al solo mercato la fornitura di tutte le categorie di beni non è condivisibile, perché basata su una visione riduttiva della persona e della società.730

Di fronte al concreto rischio di un'« idolatria » del mercato, la dottrina sociale della Chiesa ne sottolinea il limite, facilmente rilevabile nella sua constatata incapacità di soddisfare esigenze umane importanti, per le quali c'è bisogno di beni che, « per loro natura, non sono ne possono essere semplici merci »,731 beni non negoziabili secondo la regola dello « scambio di equivalenti » e la logica del contratto, tipiche del mercato.

350 Il mercato assume una funzione sociale rilevante nelle società contemporanee, perciò è importante individuarne le potenzialità più positive e creare condizioni che ne permettano il concreto dispiegamento.

Gli operatori devono essere effettivamente liberi di confrontare, valutare e scegliere tra varie opzioni, tuttavia la libertà, in ambito economico, deve essere regolata da un appropriato quadro giuridico, tale da porla al servizio della libertà umana integrale: « la libertà economica è soltanto un elemento della libertà umana.

Quando quella si rende autonoma, quando cioè l'uomo è visto più come un produttore o un consumatore di beni che come un soggetto che produce e consuma per vivere, allora perde la sua necessaria relazione con la persona umana e finisce con l'alienarla ed opprimerla ».732

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726 Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 34
727 Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 40
728 Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 41
729 Paolo VI, Octogesima adveniens 41
730 Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 34
731 Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 40;
Cat. Chiesa Cat. 2425
732 Giovanni Paolo II, Centesimus Annus 39