Compendio Dottrina sociale della Chiesa

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La condanna del terrorismo

513 Il terrorismo è una delle forme più brutali della violenza che oggi sconvolge la Comunità internazionale: esso semina odio, morte, desiderio di vendetta e di rappresaglia.1078

Da strategia sovversiva tipica soltanto di alcune organizzazioni estremistiche, finalizzata alla distruzione delle cose e all'uccisione delle persone, il terrorismo si è trasformato in una rete oscura di complicità politiche, utilizza anche sofisticati mezzi tecnici, si avvale spesso di ingenti risorse finanziarie ed elabora strategie su vasta scala, colpendo persone del tutto innocenti, vittime casuali delle azioni terroristiche.1079

Bersagli degli attacchi terroristici sono, in genere, i luoghi della vita quotidiana e non obiettivi militari nel contesto di una guerra dichiarata.

Il terrorismo agisce e colpisce al buio, al di fuori delle regole con cui gli uomini hanno cercato di disciplinare, per esempio mediante il diritto internazionale umanitario, i loro conflitti: « In molti casi il ricorso ai metodi del terrorismo è considerato un nuovo sistema di guerra ».1080

Non vanno trascurate le cause che possono motivare tale inaccettabile forma di rivendicazione.

La lotta contro il terrorismo presuppone il dovere morale di contribuire a creare le condizioni affinché esso non nasca o si sviluppi.

514 Il terrorismo va condannato nel modo più assoluto.

Esso manifesta un disprezzo totale della vita umana e nessuna motivazione può giustificarlo, in quanto l'uomo è sempre fine e mai mezzo.

Gli atti di terrorismo colpiscono profondamente la dignità umana e costituiscono un'offesa all'intera umanità: « Esiste perciò un diritto a difendersi dal terrorismo ».1081

Tale diritto non può tuttavia essere esercitato nel vuoto di regole morali e giuridiche, poiché la lotta contro i terroristi va condotta nel rispetto dei diritti dell'uomo e dei principi di uno Stato di diritto.1082

L'identificazione dei colpevoli va debitamente provata, perché la responsabilità penale è sempre personale e quindi non può essere estesa alle religioni, alle Nazioni, alle etnie, alle quali i terroristi appartengono.

La collaborazione internazionale contro l'attività terroristica « non può esaurirsi soltanto in operazioni repressive e punitive.

È essenziale che il pur necessario ricorso alla forza sia accompagnato da una coraggiosa e lucida analisi delle motivazioni soggiacenti agli attacchi terroristici ».1083

È necessario anche un particolare impegno sul piano « politico e pedagogico »1084 per risolvere, con coraggio e determinazione, i problemi che, in alcune drammatiche situazioni, possono alimentare il terrorismo: « Il reclutamento dei terroristi, infatti, è più facile nei contesti sociali in cui si semina l'odio, i diritti vengono conculcati e le situazioni di ingiustizia troppo a lungo tollerate ».1085

515 È profanazione e bestemmia proclamarsi terroristi in nome di Dio:1086 così si strumentalizza anche Dio e non solo l'uomo, in quanto si ritiene di possedere totalmente la Sua verità anziché cercare di esserne posseduti.

Definire « martiri » coloro i quali muoiono compiendo atti terroristici è stravolgere il concetto di martirio, che è testimonianza di chi si fa uccidere per non rinunciare a Dio e al Suo amore e non di chi uccide in nome di Dio.

Nessuna religione può tollerare il terrorismo e, ancor meno, predicarlo.1087

Le religioni sono impegnate, piuttosto, a collaborare per rimuovere le cause del terrorismo e per promuovere l'amicizia tra i popoli.1088

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1078 Cat. Chiesa Cat. 2297
1079 Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2002, 4
1080 Gaudium et Spes 79
1081 Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2002, 5
1082 Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2004, 8
1083 Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2004, 8
1084 Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2004, 8
1085 Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2002, 5
1086 Giovanni Paolo II, Discorso ai rappresentanti del mondo della cultura, dell'arte e della scienza. Astana, Kazakhstan ( 24 settembre 2001 ), 5
1087 Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2002, 1
1088 Decalogo di Assisi per la pace, n. 1, contenuto nella Lettera inviata da Giovanni Paolo II ai Capi di Stato e di Governo il 24 febbraio 2002