Santo Domingo

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3.3. Le culture originarie

169 Negli ultimi decenni, di fronte a un accelerato processo di trasformazione e di progressi tecnologici, a prima vista, i popoli indigeni e neri parevano abbandonare la lotta per la difesa della loro cultura, proseguita per secoli.

Ma quella apparente capitolazione si manifesta attualmente piuttosto come un segno di flessibilità e di capacità di adattamento.

Di fatto oggi - molto più che nei decenni passati - in tutti i nostri paesi fioriscono con vigore numerose organizzazioni indigene e movimenti della negritudine, coordinati a livello internazionale, non sempre estranei alla manipolazione ideologica e politica.

170 Alla luce di questa rinascita è prevedibile che ci troviamo solo all'inizio di movimenti etnici permanenti, di massa e forti.

In molti nostri paesi la maggiore sfida sarà il dialogo rispettoso con essi perché possano occupare il proprio posto nella convivenza comune.

171 D'altra parte è ora di prendere sul serio i loro giusti reclami, evitando una posizione folclorica di accondiscendenza, come pure una visione archeologica che confonde il rispetto con la statica conservazione del passato.

Sono persone che hanno sofferto molto; sono i poveri, sebbene originari abitanti delle nostre terre.

Con onestà chiediamo perdono come pastori della Chiesa cattolica per le volte in cui non abbiamo saputo riconoscere la presenza dei « semi del Verbo » in queste culture, per le volte in cui abbiamo confuso l'annuncio del Vangelo con l'imposizione della cultura occidentale, per le volte in cui non li abbiamo trattati come figli dello stesso Dio Padre: essi rappresentano il passato dei nostri paesi.

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