"Privilegio della povertà"

Bolla  Gregorio IX - a santa Chiara

Gregorio Vescovo, servo dei servi di Dio, alle dilette figlie in Cristo Chiara e alle altre ancelle di Cristo, viventi in comune presso la chiesa di San Damiano, nella diocesi di Assisi, salute e apostolica benedizione.

È noto che, volendo voi dedicarvi unicamente al Signore, avete rinunciato alla brama di beni terreni.

Perciò, venduto tutto e distribuitolo ai poveri, vi proponete di non avere possessioni di sorta, seguendo in tutto le orme di colui che per noi si è fatto povero, e via e verità e vita ( Mt 19,21 ).

Né, in questo proposito, vi spaventa la privazione di tante cose: perché la sinistra dello sposo celeste è sotto il vostro capo, per sorreggere la debolezza del vostro corpo, che con carità bene ordinata avete assoggettato alla legge dello spirito.

E infine, colui che nutre gli uccelli del cielo e veste i gigli del campo, non vi farà mancare né il vitto né il vestito, finché nella vita eterna passerà davanti a voi e vi somministrerà se stesso, quando cioè la sua destra vi abbraccerà con gioia più grande, nella pienezza della sua visione ( Ct 2,6 ).

Secondo la vostra supplica, quindi, confermiamo col beneplacito apostolico, il vostro proposito di altissima povertà, concedendovi con l'autorità della presente lettera che nessuno vi possa costringere a ricevere possessioni.

Pertanto a nessuno, assolutamente, sia lecito invalidare questa scrittura della nostra concessione od opporvisi temerariamente.

Se qualcuno poi presumesse di attentarlo, sappia che incorrerà nell'ira di Dio onnipotente e dei beati apostoli Pietro e Paolo.

Dato a Perugia il 17 settembre, anno secondo ( 1228 ) del Nostro Pontificato.


Nota L'originale si conserva tra le reliquie del Protomonastero di Santa Chiara in Assisi, ed è stato ripetutamente pubblicato, dal 1897 ( in Seraphicae legislationis textus originales, Ad Claras Aquas 1897, pp. 22-24; 97-98 ) fino all'ultima edizione di Regulae et Constitutiones Generales Monialium Ordinis S. Clarae, Romae 1973, pp. 107-108.
Non è senza significato che santa Chiara abbia chiesto ed ottenuto proprio nel 1228, in forma scritta, questo documento, che assicura alle "Povere Sorelle" di San Damiano il diritto di vivere senza alcuna proprietà in questo mondo, "seguendo in tutto le orme di Colui che per noi si è fatto povero, e via e verità e vita".