Pacem in terris

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Convivenza nella verità, nella giustizia, nell'amore, nella libertà

18 La convivenza fra gli esseri umani è quindi ordinata, feconda e rispondente alla loro dignità di persone, quando si fonda sulla verità, conformemente al richiamo dell'apostolo Paolo: "Via dunque da voi la menzogna e parli ciascuno col suo prossimo secondo verità, poiché siamo membri gli uni degli altri". ( Ef 4,25 )

Ciò domanda che siano sinceramente riconosciuti i reciproci diritti e vicendevoli doveri.

Ed è inoltre una convivenza che si attua secondo giustizia o nell'effettivo rispetto di quei diritti e nel leale adempimento dei rispettivi doveri; che è vivificata e integrata dall'amore, atteggiamento d'animo che fa sentire come propri i bisogni e le esigenze altrui, rende partecipi gli altri dei propri beni e mira a rendere sempre più vivida la comunione nel mondo dei valori spirituali; ed è attuata nella libertà, nel modo cioè che si addice alla dignità di esseri portati dalla loro stessa natura razionale ad assumere la responsabilità del proprio operare.

19 La convivenza umana, venerabili fratelli e diletti figli, deve essere considerata anzitutto come un fatto spirituale:

quale comunicazione di conoscenze nella luce del vero;

esercizio di diritti e adempimento di doveri;

impulso e richiamo al bene morale;

e come nobile comune godimento del bello in tutte le sue legittime espressioni;

permanente disposizione ad effondere gli uni negli altri il meglio di se stessi;

anelito ad una mutua e sempre più ricca assimilazione di valori spirituali: valori nei quali trovano la loro perenne vivificazione e il loro orientamento di fondo le espressioni culturali, il mondo economico, le istituzioni sociali, i movimenti e i regimi politici, gli ordinamenti giuridici e tutti gli altri elementi esteriori, in cui si articola e si esprime la convivenza nel suo evolversi incessante.

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