Ecclesiam suam

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La coscienza

19 Noi pensiamo che sia doveroso oggi per la Chiesa approfondire la coscienza ch'ella deve avere di sé, del tesoro di verità di cui è erede e custode e della missione ch'essa deve esercitare nel mondo.

Ancor prima di proporsi lo studio di qualche particolare questione, ed ancor prima di considerare l'atteggiamento da assumere a riguardo del mondo che la circonda, la Chiesa deve in questo momento

riflettere su se stessa per confermarsi nella scienza dei divini disegni sopra di sé,

per ritrovare maggiore luce, nuova energia e migliore gaudio nel compiere la propria missione

e per determinare i modi migliori per rendere più vicini, operanti e benefici i suoi contatti con l'umanità a cui essa stessa, pur distinguendosi per caratteri propri inconfondibili, appartiene.

20 Pare infatti a Noi che tale atto di riflessione possa riferirsi al modo stesso scelto da Dio per rivelarsi agli uomini e per stabilire con essi quei rapporti religiosi di cui la Chiesa è al tempo stesso strumento ed espressione.

Perché, se è vero che la divina Rivelazione si è compiuta a più riprese e in più modi ( Eb 1,1 ) con fatti storici esteriori ed incontestabili, essa però si è inserita nella vita umana per le vie proprie della parola e della grazia di Dio, che si comunica interiormente alle anime, mediante la ascoltazione del messaggio della salvezza e mediante quel conseguente atto di fede, ch'è all'inizio della nostra giustificazione.

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