Humanae vitae

Indice

Competenza del Magistero

4 Tali questioni esigevano dal magistero della chiesa una nuova approfondita riflessione sui principi della dottrina morale del matrimonio: dottrina fondata sulla legge naturale illuminata e arricchita dalla rivelazione divina.

Nessun fedele vorrà negare che al magistero della chiesa spetti di interpretare anche la legge morale naturale.

È infatti incontestabile, come hanno più volte dichiarato i nostri predecessori,1 che Gesù Cristo, comunicando a Pietro e agli apostoli la sua divina autorità e inviandoli a insegnare a tutte le genti i suoi comandamenti, ( Mt 28,18-19 ) li costituiva custodi e interpreti autentici di tutta la legge morale, non solo cioè della legge evangelica, ma anche di quella naturale.

Infatti anche la legge naturale è espressione della volontà di Dio, l'adempimento fedele di essa è parimenti necessario alla salvezza eterna degli uomini. ( Mt 7,21 )

Conformemente a questa sua missione, la chiesa ha dato sempre, ma più ampiamente nel tempo recente, un adeguato insegnamento sia sulla natura del matrimonio sia sul retto uso dei diritti coniugali e sui doveri dei coniugi.4

Indice

1 Pio IX, Enc. Qui Pluribus, 9 nov. 1846;
S. Pio X, Enc. Singulari Quadam, 24 sett. 1912;
Pio XI, Enc. Casti Connubii, 31 dic. 1930;
Pio XII, Alloc. Magnificate Dominum all'Episcopato del Mondo Cattolico, 2 nov. 1954: AAS 46, 1954, pp. 671-672;
Giovanni XXIII, Mater et Magistra
4 Catechismus Romanus Concilii Tridentini, p. II, c. VII;
Leone XIII, Arcanum Divinae;
Pio XI, Divini illius Magistri;
Enc. Casti Connubii;
Pio XII, Alloc, all'Unione Italiana Medico-Biologica di San Luca, 12 nov. 1944: Discorsi e Radiomessaggi, VI pp. 191-192;
al Congresso dell'Unione Cattolica Italiana delle Ostetriche, 29 ott. 1951: AAS 43, 1951, pp. 835-854;
al Congresso del Fronte della Famiglia e dell'Associazione delle Famiglie Numerose, 28 nov. 1951: AAS 43, 1951, pp. 857-859: al VII Congresso della Società Internazionale di Ematologia, 12 sett. 1958: AAS 50, 1958, pp. 734-735;
Giovanni XXIII, Mater et Magistra 183;
Codex Iuris Canonici, can 1067; 1068 § 1; 1076 §§ 1-2;
Gaudium et Spes 47-52