La scuola cattolica

Indice

IV. Il progetto educativo della scuola cattolica

Carattere specifico della Scuola Cattolica

33. Dopo aver precisato le caratteristiche della Scuola Cattolica in quanto « scuola », è ora possibile soffermarci su quanto la specifica come « cattolica ».

Ciò che la definisce è il suo riferirsi alla vera concezione cristiana della realtà.

Di tale concezione Gesù Cristo è il centro.

34. Nel progetto educativo della Scuola Cattolica il Cristo è il fondamento: egli rivela e promuove il senso nuovo dell'esistenza e la trasforma abilitando l'uomo a vivere in maniera divina, cioè a pensare, volere e agire secondo il Vangelo, facendo delle beatitudini la norma della vita.

È proprio nel riferimento esplicito e condiviso da tutti i membri della comunità scolastica - sia pure in grado diverso - alla visione cristiana, che la scuola è « cattolica », poiché i principi evangelici diventano in essa norme educative, motivazioni interiori e insieme mete finali.

35. La Scuola Cattolica in tal modo è consapevole di impegnarsi a promuovere l'uomo integrale, perché nel Cristo, l'Uomo perfetto, tutti i valori umani trovano la loro realizzazione piena e quindi la loro unità.

Qui sta il carattere cattolico specificamente suo e si radica il suo dovere di coltivare i valori umani nel rispetto della loro legittima autonomia, in fedeltà alla peculiare missione di porsi a servizio di tutti gli uomini.

Gesù Cristo, infatti, eleva e nobilita l'uomo, valorizza la sua esistenza, costituisce il paradigma e l'esempio di vita proposto dalla Scuola Cattolica ai giovani.

36. Se dunque essa, come ogni altra scuola, è finalizzata alla comunicazione critica e sistematica della cultura in ordine alla formazione integrale della persona, persegue tale fine nella visione cristiana della realtà « mediante la quale la cultura umana acquista il suo posto privilegiato nella vocazione integrale dell'uomo ».13

Tenuto conto che l'uomo storico è l'uomo redento dal Cristo, la Scuola Cattolica mira a formare il cristiano nelle virtù che lo specificano e lo abilitano a vivere la vita nuova nel Cristo consentendogli di collaborare in fedeltà all'edificazione del regno di Dio.14

37. Queste premesse permettono di indicare i compiti ed esplicitare i contenuti della Scuola Cattolica.

I compiti si polarizzano nella sintesi tra cultura e fede e tra fede e vita; tale sintesi si opera attraverso l'integrazione dei diversi contenuti del sapere umano, specificato nelle varie discipline, alla luce del messaggio evangelico e attraverso lo sviluppo delle virtù che caratterizzano il cristiano.

Sintesi tra fede e cultura

38. La Scuola Cattolica, aiutando gli alunni a realizzare la sintesi tra fede e cultura attraverso l'insegnamento, muove da una concezìone profonda del sapere in quanto tale; essa non vuole in nessun modo distogliere l'insegnamento dall'obiettivo che gli è proprio nell'educazione scolastica.

39. In questo contesto si coltivano le singole discipline nel pieno rispetto del metodo peculiare a ciascuna.

Sarebbe quindi errato considerare le discipline scolastiche come semplici ausiliarie della fede o come mezzi utilizzabili per fini apologetici.

Esse permettono di apprendere tecniche, conoscenze, metodi intellettuali, attitudini morali e sociali che consentano all'alunno di sviluppare la sua personalità e di inserirsi quale membro attivo nella comunità umana.

Presentano infatti non soltanto un sapere da acquisire ma anche valori da assimilare, ed in particolare verità da scoprire.

40. Alla luce di tale concezione globale della missione educativa della Scuola Cattolica, il maestro si trova nelle migliori condizioni per avviare l'alunno all'approfondimento della fede e per consentirgli contemporaneamente di arricchire e illuminare il sapere umano con i dati della fede.

L'insegnamento presenta numerose occasioni per elevare gli alunni a vedute di fede, ma, al di là di queste circostanze, l'educatore cristiano sa scoprire il valido contributo che le discipline scolastiche possono recare allo sviluppo della personalità cristiana.

Egli può formare lo spirito e il cuore dei discenti e disporli ad aderire al Cristo in modo personale e totalitario anche per l'arricchimento che la cultura reca alla persona.

41. Inoltre la scuola considera il sapere umano come una verità da scoprire.

Nella misura in cui le varie materie sono coltivate e presentate come espressione dello spirito umano che in piena libertà e responsabilità ricerca il vero, esse sono già in qualche modo cristiane, poiché la scoperta e il riconoscimento della verità orienta l'uomo alla ricerca della verità totale.

Il maestro, preparato nella propria disciplina, e che possiede anche la sapienza cristiana, trasmette all'alunno il senso di ciò che insegna e lo conduce, al di là delle parole, al cuore della verità totale.

42. Il patrimonio culturale dell'umanità comprende altri valori oltre all'ambito specifico del vero.

Quando il maestro cristiano aiuta l'alunno a cogliere, apprezzare e assimilare tali valori, lo orienta progressivamente verso le realtà eterne.

Tale dinamismo verso la sua sorgente increata spiega l'importanza dell'insegnamento per la crescita della fede.

43. Il raggiungimento di questo intento specifico della Scuola Cattolica dipende quindi, non tanto dalle materie o dai programmi, quanto principalmente dalle persone che in essa operano.

Molto dipenderà dalla capacità dei maestri che l'insegnamento giunga ad essere una scuola di fede, una trasmissione cioè del messaggio cristiano.

La sintesi tra cultura e fede è mediata dall'altra sintesi tra fede e vita nella persona degli educatori.

La nobiltà del compito a cui sono chiamati richiede che, ad imitazione dell'unico Maestro Cristo, essi rivelino il mistero cristiano non solo con la parola ma anche con ogni loro gesto e comportamento.

Si comprende così la fondamentale differenza che esiste tra una scuola il cui insegnamento è permeato di spirito cristiano e una scuola che si limita ad aggiungere la religione alle altre materie scolastiche.

Sintesi tra fede e vita

44. Fondato sull'assimilazione dei valori oggettivi, l'insegnamento, nella sua dimensione apostolica, non si limita alla sintesi tra fede e cultura, ma tende a realizzare nell'alunno una personale sintesi tra fede e vita.

45. La Scuola Cattolica assume come suo impegno specifico - e a nuovo titolo oggi di fronte alle inadempienze della famiglia e della società in questo settore - la formazione integrale della personalità cristiana dell'alunno; in ordine all'attuazione della sintesi tra fede e vita nella persona dell'alunno, è cosciente che l'uomo deve essere formato a un processo di continua conversione per poter essere ciò che Dio vuole che sia.

Essa insegna ai giovani a dialogare con Dio nelle varie situazioni della loro vita personale.

Inoltre li stimola a superare l'individualismo e a scoprire, alla luce della fede, che sono chiamati a vivere in maniera responsabile, una specifica vocazione in solidarietà con gli altri uomini.

La trama stessa dell'umana esistenza li invita, in quanto cristiani, a impegnarsi nel servizio di Dio a vantaggio dei propri fratelli e a trasformare il mondo perché diventi dimora degna degli uomini.

46. La Scuola Cattolica insegna ai giovani a interpretare la voce dell'universo che rivela loro il Creatore e, attraverso le conquiste della scienza, a meglio conoscere sia Dio sia l'uomo.

Nella quotidiana vita scolastica l'alunno impara che attraverso il suo agire nel mondo egli è chiamato a essere testimonianza viva dell'amor di Dio tra gli uomini, perché egli è parte di una storia di salvezza che riceve il suo senso ultimo nel Cristo, salvatore di tutti.

47. Consapevole che non basta essere rigenerati nel battesimo per essere cristiani ma che occorre vivere e operare in conformità del Vangelo, la Scuola Cattolica si impegna a creare nell'ambito della comunità scolastica un clima15 che aiuti l'alunno a vivere la sua fede in maniera sempre più matura e ad acquistare gradatamente un atteggiamento che gli consenta di assumersi le responsabilità del suo battesimo.

Essa tiene presente nell'educazione il posto insostituibile dato dalla dottrina cristiana alle virtù quali orientamenti permanenti e profondi che devono instaurarsi gradualmente nella coscienza.

Le virtù teologali le assumono per sublimarle nella carità che ne diviene, per così dire, l'anima che trasforma l'uomo virtuoso in un cristiano.

Pertanto il centro dell'azione educativa è il Cristo, modello sul quale il cristiano deve configurare la propria vita.

In questo la Scuola Cattolica si differenzia da ogni altra scuola che si limita a formare l'uomo, mentre essa si propone di formare il cristiano e di far conoscere ai non battezzati, attraverso il suo insegnamento e la sua testimonianza, il mistero del Cristo che supera ogni conoscenza.16

48. Se l'azione educativa specifica della Scuola Cattolica si svolge in collegamento con le varie istituzioni educative ( quali, oltre alla famiglia, le comunità cristiane e parrocchiali, le associazioni giovanili, culturali, sportive, ecc. ), non va però dimenticato che numerose altre sfere sociali costituiscono in molteplici forme una fonte di informazione e di partecipazione culturale.

Di fronte a questa cosiddetta « scuola parallela » s'impone la presenza attiva della scuola che, attraverso una educazione sistematica e critica, prepari i giovani a un autocontrollo,17 che li renda capaci di scelte libere e coscienti di fronte ai messaggi offerti dagli strumenti di comunicazione sociale.

Occorre insegnare loro a sottoporre tali messaggi a un personale giudizio critico,18 a ordinarli in buone sintesi e a integrarli nella loro cultura umana e cristiana.

Insegnamento religioso

49. Nello svolgere la sua missione specifica - che è di trasmettere in modo sistematico e critico la cultura alla luce della fede e di educare il dinamismo delle virtù cristiane, promovendo così la duplice sintesi tra cultura e fede e tra fede e vita - la Scuola Cattolica è consapevole dell'importanza dell'insegnamento della dottrina evangelica come è trasmessa nella Chiesa Cattolica.

Esso, infatti, è elemento fondamentale dell'azione educativa, inteso a orientare l'alunno verso una scelta cosciente, da vivere con impegno e coerenza.

50. Senza entrare nel merito della problematica relativa all'insegnamento della religione nella scuola va sottolineato che tale insegnamento, pur non esaurendosi nei « corsi di religione » che rientrano nei programmi scolastici, deve essere impartito nella scuola in maniera esplicita e sistematica, perché nella mente degli allievi non si crei uno squilibrio tra cultura generale e cultura religiosa.

Tale insegnamento si diversifica fondamentalmente dagli altri perché il suo fine non è la semplice adesione dell'intelletto alle verità religiose, ma l'adesione di tutto l'essere alla persona del Cristo.

51. Pur riconoscendo che il luogo proprio della catechesi è nella scuola la famiglia coadiuvata da altre comunità cristiane, in particolare quella parrocchiale, non si insisterà mai abbastanza sulla necessità e sull'importanza della catechesi nella Scuola Cattolica in ordine alla maturazione dei giovani nella fede.

52. La Scuola Cattolica sarà pertanto vigile a cogliere le istanze emergenti dallo sviluppo degli studi psico-pedagogici e specificamente catechistici, e soprattutto le iniziative e le direttive provenienti dai competenti organi ecclesiali.

Sentirà inoltre il dovere di collaborare, mediante la preparazione sempre più qualificata degli operatori della catechesi nella scuola, alla migliore realizzazione del mandato catechistico della Chiesa.

La Scuola Cattolica luogo d'incontro della comunità educativa cristiana

53. Per tutti i motivi finora esposti, le Scuole Cattoliche devono presentarsi come « luoghi di incontro di coloro che vogliono testimoniare i valori cristiani in tutta l'educazione ».19

La Scuola Cattolica, più di ogni altra, deve costituirsi in comunità finalizzata alla trasmissione di valori di vita.

Il suo progetto, come si è visto, tende all'adesione al Cristo, misura di tutti i valori, nella fede.

Ma la fede viene assimilata soprattutto nel contatto con persone che ne vivono quotidianamente la realtà: la fede cristiana, infatti, nasce e cresce in seno a una comunità.

54. La dimensione comunitaria della Scuola Cattolica è dunque esigita non solo dalla natura dell'uomo e dalla natura del processo educativo, come per ogni altra scuola, ma dalla natura stessa della fede.

Conoscendosi impari agli impegni derivanti dal proprio progetto educativo, la Scuola Cattolica è consapevole che la comunità che essa costituisce deve continuamente alimentarsi e confrontarsi con le fonti da cui deriva la ragione del suo esistere: la parola salvifica del Cristo così come si esprime nella Sacra Scrittura, nella Tradizione, soprattutto liturgica e sacramentale, e nell'esistenza di coloro che ne hanno vissuto e ne vivono.

55. Senza il costante riferimento alla Parola e il rinnovato incontro con il Cristo, la Scuola Cattolica perde il suo fulcro.

Dal contatto con Lui essa trae tutta la forza richiesta per la realizzazione del proprio progetto educativo, dando « vita a un ambiente comunitario scolastico permeato dello spirito evangelico di libertà e carità »20 in cui, prima ancora di averne chiara nozione, l'alunno può fare esperienza della propria dignità.

In fedeltà all'ordine della persona e all'appello che Dio rivolge ad ogni uomo, la Scuola Cattolica contribuisce, infatti, a liberare l'uomo, a renderlo cioè, quale è destinato a essere, interlocutore cosciente con Dio, disponibile al suo amore.

56. Di « questa elementare dottrina religiosa che costituisce l'asse della metafisica esistenziale cristiana »21 la comunità scolastica cattolica fa il paradigma della sua azione educativa.

Essa non trasmette dunque la cultura come mezzo di potenza e di dominio, ma come capacità di comunione e di ascolto degli uomini, degli avvenimenti, delle cose.

Non considera il sapere come mezzo di affermazione o di arricchimento ma come dovere di servizio e di responsabilità verso gli altri.

Altri aspetti del progetto educativo della Scuola Cattolica

57. Se la comunità cattolica ricorre a una soluzione alternativa per dare ai giovani una specifica formazione alla fede cristiana attraverso la Scuola Cattolica, questa, lungi dal costruire un sapere che divida dagli uomini e nutra la presunzione, esasperando le posizioni contrarie, favorisce e promuove l'incontro e la collaborazione.

Si apre agli altri nel rispetto dei loro modi di pensare e di vivere, nell'accoglienza delle loro ansie e delle loro speranze, condividendo le loro condizioni e partecipando al loro divenire.

58. La Scuola Cattolica, perché mossa dall'ideale cristiano, è particolarmente sensibile all'appello che da ogni parte del mondo si leva per una società più giusta e si sforza di rispondervi contribuendo all'instaurazione della giustizia.

Non si limita quindi a insegnare coraggiosamente quali siano le esigenze della giustizia, anche quando ciò comporta l'opposizione alla mentalità locale, ma cerca di rendere operative tali esigenze nella propria comunità, specie nella quotidiana vita scolastica.

In alcune Nazioni la Scuola Cattolica, a causa della situazione giuridica e economica in cui svolge la sua attività, rischia di dare una controtestimonianza perché costretta ad autofinanziarsi accogliendo in prevalenza figli di famiglie agiate.

Tale situazione preoccupa molto i responsabili dell'insegnamento cattolico, perché la Chiesa offre il suo servizio educativo in primo luogo a « coloro che non hanno mezzi economici o sono privi dell'aiuto e dell'affetto della famiglia o sono lontani dal dono della fede ».22

Poiché l'educazione è un efficace mezzo di progresso sociale ed economico dell'individuo, se la Scuola Cattolica rivolgesse le sue cure esclusivamente o di preferenza ai membri di alcune classi sociali più abbienti contribuirebbe ad affermare la loro posizione più vantaggiosa rispetto ad altre e favorirebbe un ordine sociale ingiusto.

59. È evidente che un progetto educativo che impegna profondamente la persona richiede la libera adesione di tutti quelli che vi partecipano: non può essere imposto, ma viene offerto come una possibilità, una buona novella e, come tale, può essere rifiutato.

Tuttavia per realizzarlo, per esservi fedele, occorre che la scuola possa contare sulla convergenza delle intenzioni e delle convinzioni di tutti i suoi membri.

Partecipazione della comunità cristiana al progetto educativo della Scuola Cattolica

60. Dichiarando in partenza il suo progetto e nello sforzo di mantenervisi fedele, la Scuola Cattolica costituisce una comunità autentica e veridica, la quale, assolvendo il suo specifico compito di trasmissione culturale, aiuta tutti i suoi membri ad assumere lo stile di vita tipico del cristiano: in essa, infatti, il rispetto dell'altro diventa servizio alla persona del Cristo; la collaborazione nasce sotto il segno della fratellanza; l'impegno politico per il conseguimento del bene comune è responsabilmente assunto come impegno per la costruzione del regno di Dio.

61. La collaborazione responsabile per attuare il comune progetto educativo è sentita quale dovere di coscienza da tutti i membri della comunità - insegnanti, genitori, alunni, personale amministrativo - ed è esercitata secondo i ruoli e i compiti propri di ciascuno.

Tale partecipazione, vissuta nello spirito evangelico, è di sua natura testimonianza che non solo « edifica » il Cristo nella comunità, ma lo irradia, diventando « segno » per tutti.

La Scuola Cattolica come servizio ecclesiale e sociale

62. In tal modo la comunità scolastica cattolica rende un insostituibile servizio non solo alla persona degli allievi e di quanti, a diverso titolo, la compongono, ma anche alla società, che, oggi particolarmente divisa tra aspirazioni alla solidarietà e l'insorgere di sempre nuove forme di individualismo, può, se non altro, prendere atto della possibilità di dar vita ad autentiche comunità rese tali dalla convergente tensione verso il bene comune.

Alla società pluralista di oggi, inoltre, la Scuola Cattolica, assicurando in maniera istituzionale una presenza cristiana nel mondo della cultura e dell'insegnamento, rivela con la sua stessa esistenza le ricchezze della fede, presentandole in risposta ai grandi problemi che travagliano l'umanità.

Soprattutto la Scuola Cattolica è chiamata a rendere un umile e amoroso servizio alla Chiesa assicurandone la presenza in campo educativo-scolastico a favore della famiglia umana.

63. Così facendo essa svolge un « autentico apostolato ».23

Adoperarsi quindi in questo apostolato « significa adempiere un compito ecclesiale insostituibile e urgente ».24

Indice

13 Gaudium et Spes, 57
14 Cf, Gravissimum Educationis, 2
15 Cf. ibid. 8
16 Cf. Ef 3,18-19
17 Cf. Istruzione Pastorale « Communio et Progressio », 67
18 Cf. ibid. 68
19 Paolo VI, Allocuzione al IX Congresso dell'O.I.E.C., in « L'Osservatore Romano », 9 giugno 1974
20 Gravissimum Educationis, 8
21 Paolo VI, Valore dell'oblazione nella vita, in « Insegnamenti di Paolo VI », vol. 8 (1970) 97
22 Gravissimum Educationis, 9
23 Ibid. 8
24 Paolo VI, Al prof. Giuseppe Lazzati, rettore magnifico dell'Università del Sacro Cuore, in «Insegnamenti di Paolo VI », vol. 9 (1971 ) 1082