Orientamenti educativi sull'amore umano

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Natura, finalità e mezzi dell'educazione sessuale

34 Obiettivo fondamentale di questa educazione è una conoscenza adeguata della natura e dell'importanza della sessualità e dello sviluppo armonico e integrale della persona verso la sua maturazione psicologica, in vista della piena maturità spirituale, alla quale tutti i credenti sono chiamati.33

A questo scopo l'educatore cristiano ricorderà i principi di fede e i diversi metodi di intervento, tenendo conto della valutazione positiva che la pedagogia attuale fa della sessualità.

I. Alcuni principi fondamentali

35. Nella prospettiva antropologica cristiana l'educazione affettivo-sessuale deve considerare la totalità della persona ed esigere quindi l'integrazione degli elementi biologici, psico-affettivi, sociali e spirituali.

Questa integrazione è diventata più difficile, perché anche il credente porta le conseguenze del peccato di origine.

Una vera « formazione » non si limita all'informazione dell'intelligenza, ma deve prestare particolare attenzione all'educazione della volontà, dei sentimenti e delle emozioni.

Per tendere, infatti, verso la maturazione della vita affettivo-sessuale, è necessario il dominio di sé, il quale presuppone virtù quali il pudore, la temperanza, il rispetto di sé e degli altri, l'apertura al prossimo.

Tutto ciò non è possibile se non in forza della salvezza che viene da Gesù Cristo.

36. Anche se diverse sono le modalità che la sessualità assume nelle singole persone, l'educazione deve innanzitutto promuovere quella maturità che « comporta non solo l'accettazione del valore sessuale integrato nell'insieme dei valori, ma anche la potenzialità oblativa, cioè la capacità di donazione, di amore altruistico.

Quando questa capacità si realizza in misura adeguata, la persona diviene idonea a stabilire contatti spontanei, a dominarsi emozionalmente e ad impegnarsi seriamente».34

37. La pedagogia contemporanea di ispirazione cristiana vede nell'educando, considerato nella sua totalità e complessità, il principale soggetto dell'educazione.

Egli deve essere aiutato, soprattutto con un rapporto di fiducia, a sviluppare le sue capacità di bene.

Assai facilmente questo si dimentica, quando viene dato eccessivo peso alla semplice informazione a danno delle altre dimensioni dell'educazione sessuale. Nell'educazione, infatti, è della massima importanza la conoscenza di nuove nozioni, vivificata, però, dall'assimilazione dei valori corrispondenti e da una viva presa di coscienza delle responsabilità personali collegate con l'età adulta.

38. Date le ripercussioni della sessualità su tutta la persona, è necessario tener presenti molteplici aspetti:

le condizioni di salute,

le influenze dell'ambiente familiare e sociale,

le impressioni ricevute e le reazioni del soggetto,

l'educazione della volontà,

il grado di sviluppo della vita spirituale sorretta dall'aiuto della grazia.

39. Quanto è stato esposto finora serve agli educatori come aiuto e guida alla formazione della personalità dei giovani.

Gli educatori devono stimolarli a una riflessione critica sulle impressioni ricevute e, mentre propongono dei valori; devono dare testimonianza di una vita spirituale autentica, sia personale che comunitaria.

40. Visti gli stretti legami esistenti tra morale e sessualità, è necessario che la conoscenza delle norme morali sia accompagnata da chiare motivazioni, così da far maturare una sincera adesione personale.

41. La pedagogia contemporanea ha piena consapevolezza del fatto che la vita umana è contraddistinta da una evoluzione costante e che la formazione personale è un processo permanente.

Ciò è anche vero per la sessualità che si esprime con caratteristiche particolari nelle diverse fasi della vita.

Essa evidentemente comporta ricchezze e notevoli difficoltà ad ogni tappa della sua maturazione.

42. Gli educatori tengono presenti le tappe fondamentali di tale evoluzione: l'istinto primitivo, che all'inizio si manifesta allo stato rudimentale, viene a trovarsi in seguito in un clima di ambivalenza tra il bene e il male.

Poi, con l'aiuto della educazione, i sentimenti si stabilizzano e contemporaneamente aumenta il senso della responsabilità.

Gradualmente l'egoismo si elimina, un certo ascetismo si stabilisce, l'altro è accettato e amato per se stesso; si integrano gli elementi della sessualità: genitalità, erotismo, amore e carità.

Anche se non sempre si raggiunge un risultato completo, sono più numerosi di quanto si pensi coloro che si avvicinano alla meta a cui aspirano.

43. Gli educatori cristiani sono persuasi che l'educazione sessuale si realizza in pieno nell'ambito della fede.

Incorporato per il Battesimo nel Cristo risorto, il cristiano sa che anche il suo corpo è stato vivificato e purificato dallo Spirito che Gesù gli comunica. ( Cf. 1 Cor 6,15.19-20 )

La fede nel mistero del Cristo risuscitato, che mediante il suo Spirito attua e prolunga nei fedeli il mistero pasquale, scopre al credente la vocazione alla risurrezione della carne, già cominciata grazie allo Spirito che abita nel giusto quale pegno e germe della resurrezione totale e definitiva.

44. Il disordine provocato dal peccato, presente e operante nell'individuo, come anche nella cultura che caratterizza la società, esercita una forte pressione per fare concepire e vivere la sessualità in opposizione alla legge di Cristo, secondo quella che S. Paolo chiamò la legge del peccato. ( Cf. Rm 7,18-23 )

A volte le strutture economiche, le leggi statali, i mass-media, i sistemi di vita delle grandi metropoli, sono fattori che incidono negativamente sull'uomo.

Di ciò l'educazione cristiana prende atto e indica gli orientamenti per opporsi responsabilmente a tali suggestioni.

45. Questo sforzo costante è sostenuto e anche reso possibile dalla grazia divina, mediante la Parola di Dio ricevuta con fede, la preghiera filiale e la partecipazione ai Sacramenti.

Al primo posto sta l'Eucaristia, comunione con il Cristo nell'atto stesso del suo sacrificio, dove effettivamente il giovane credente trova il pane di vita come « viatico » per affrontare e superare gli ostacoli del suo pellegrinaggio terreno.

Il Sacramento della Riconciliazione, attraverso la grazia che gli è propria e con l'aiuto della direzione spirituale, non solamente rafforza la capacità di resistenza al male ma dà coraggio di risollevarsi dopo una caduta.

Questi Sacramenti sono offerti e celebrati nella comunità ecclesiale.

Colui che si inserisce vitalmente in tale comunità, attinge dai Sacramenti la forza per realizzare, nel suo stato, una vita casta.

46. La preghiera personale e comunitaria è il mezzo insostituibile al fine di ottenere da Dio la forza necessaria per tener fede agli impegni battesimali, per resistere agli impulsi della natura umana ferita dal peccato e per equilibrare le emozioni provocate dalle influenze negative dell'ambiente.

Lo Spirito di preghiera aiuta a vivere coerentemente la pratica dei valori evangelici di lealtà e sincerità di cuore, di povertà e umiltà, nello sforzo quotidiano di lavoro e di impegno per il prossimo.

La vita interiore porta alla gioia cristiana che vince, al di là di ogni moralismo e aiuto psicologico, la lotta contro il male.

Dal contatto frequente e intimo con il Signore, tutti, e i giovani in particolare, attingeranno la forza e l'entusiasmo per una vita pura e realizzeranno la loro vocazione umana e cristiana in un sereno dominio di sé e in una donazione generosa agli altri.

L'importanza di queste considerazioni non può sfuggire a nessuno.

Oggi, infatti, molte persone, implicitamente o esplicitamente, tengono un atteggiamento pessimistico circa la capacità della natura umana di assumere un impegno definitivo per tutta la vita, specialmente nel matrimonio.

L'educazione cristiana deve rafforzare la fiducia dei giovani, in modo che la loro comprensione e preparazione circa un impegno per tutta la vita siano aecompagnate dalla certezza che Dio li aiuta con la sua grazia, affinché ognuno possa portare a compimento il disegno di Lui.

47. L'imitazione e l'unione con Cristo, vissute e trasmesse dai Santi, sono le motivazioni più profonde per la nostra speranza di realizzare l'alto ideale di vita casta, non raggiungibile con le sole forze umane.

La Vergine Maria è esempio eminente di vita cristiana.

La Chiesa, per secolare esperienza, è convinta che i fedeli, specialmente i giovani, a Lei devoti, hanno saputo realizzare questo ideale.

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33 Cf. Conc. Ec. Vat. II: Cost. Lumen gentium, n. 39
34 S. Congregazione per l'Educazione Cattolica: Orientamenti educativi per la formazione al celibato sacerdotale, 11 aprile 1974, n. 22