Direttorio per l'istruzione catechistica del popolo cristiano

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La comunicazione sociale534

160 « Il primo areopago del tempo moderno è il mondo della comunicazione che sta unificando l'umanità …

I mezzi di comunicazione sociale hanno raggiunto una tale importanza da essere per molti il principale strumento informativo e formativo, di guida e di ispirazione per i comportamenti individuali, familiari, sociali ».535

Per questo, oltre ai numerosi mezzi tradizionali in vigore, « l'utilizzazione dei media è diventata essenziale all'evangelizzazione e alla catechesi ».536

Infatti, « la Chiesa si sentirebbe colpevole davanti al suo Signore se non adoperasse questi potenti mezzi, che l'intelligenza umana rende ogni giorno più perfezionati;… in loro essa trova una versione moderna ed efficace del pulpito.

Grazie a essi riesce a parlare alle moltitudini ».537

Vi possono rientrare, sia pure a titolo differente: televisione, radio, stampa, dischi, nastri registrati, video e audio-cassette, compact-disc, tutto il settore degli audiovisivi.538

Ciascun mezzo svolge un proprio servizio e ognuno richiede un uso specifico; di ognuno occorre rispettare le esigenze e valutare l'importanza.539

In una catechesi ben programmata tali sussidi non possono, dunque, essere assenti.

Favorire un aiuto reciproco tra le Chiese, per sopperire ai costi di acquisto e di gestione, talora assai alti, è un vero servizio alla causa del Vangelo.

161 Il buon uso dei media richiede agli operatori della catechesi un serio impegno di conoscenza, di competenza e di qualificato e aggiornato impiego.

Ma soprattutto, per la forte incidenza sulla cultura che i media contribuiscono a elaborare, non va mai dimenticato che « non basta usarli per diffondere il messaggio cristiano e il magistero della Chiesa, ma occorre integrare il messaggio stesso in questa "nuova cultura" creata dalla comunicazione moderna… con nuovi linguaggi, nuove tecniche e nuovi atteggiamenti psicologici ».540

Soltanto così, con la grazia di Dio, il messaggio evangelico ha la capacità di penetrare nella coscienza di ciascuno « e di ottenere a proprio favore un'adesione e un impegno del tutto personale ».541

162 Gli operatori e i fruitori della comunicazione devono poter ricevere la grazia del Vangelo.

Ciò spinge i catechisti a considerare particolari categorie di persone: gli stessi professionisti dei media, cui additare il Vangelo come grande orizzonte di verità, di responsabilità, di ispirazione; le famiglie - così esposte all'influsso dei mezzi di comunicazione - per una loro difesa, ma soprattutto in vista di una accresciuta capacità critica ed educativa;542 le giovani generazioni, che della comunicazione mass mediale sono fruitori e soggetti creativi.

Si ricordi a tutti che « nell'impiego e nella ricezione degli strumenti di comunicazione urgono sia un'opera educativa al senso critico, animato dalla passione per la verità, sia un'opera di difesa della libertà, del rispetto alla dignità personale, dell'elevazione dell'autentica cultura dei popoli ».543

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534 Dir. Cat. Gen. (1971) 122-123;
Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 45;
Giovanni Paolo II, Catechesi Tradendae 46;
Giovanni Paolo II, Familiaris Consortio 76;
Giovanni Paolo II, Christifideles Laici 44;
Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 37;
Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali, Istruzione Aetatis novae (22 feb. 1992);
Giovanni Paolo II, Ecclesia in Africa 71
535 Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 37
536 Aetatis novae, l.c., n. 11
537 Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 45
538 Giovanni Paolo II, Catechesi Tradendae 46
539 Dir. Cat. Gen. (1971) 122
540 Giovanni Paolo II, Redemptoris Missio 37
541 Paolo VI, Evangelii Nuntiandi 45
542 Giovanni Paolo II, Familiaris Consortio 76
543 Giovanni Paolo II, Christifideles Laici 44