Pietà popolare e Liturgia

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Parte II - Orientamenti per l'armonizzazione della pietà popolare con la liturgia

93. Premessa

Per aiutare a tradurre nella concreta azione pastorale quanto sopra esposto, vengono offerti alcuni orientamenti circa il necessario rapporto della pietà popolare con la Liturgia, in vista di una armonica e proficua azione pastorale.

Nel menzionare gli esercizi e le pratiche di pietà maggiormente diffuse non si pretende di essere esaustivi né di abbracciare ogni singola manifestazione di carattere locale.

Si trovano qua e là anche indicazioni riguardanti la pastorale liturgica, data l'affinità della materia in settori in cui le frontiere non sono rigorosamente delimitabili.

L'esposizione è articolata in cinque capitoli:

– il quarto, sull'Anno liturgico sotto il profilo dell'auspicabile armonizzazione delle sue celebrazioni con le manifestazioni della pietà popolare;

– il quinto, sulla venerazione per la santa Madre del Signore, che occupa un posto singolare sia nella sacra Liturgia, sia nella pietà popolare;

– il sesto, sul culto dei Santi e Beati, il quale trova anch'esso largo spazio nella Liturgia e nella devozione dei fedeli;

– il settimo, sul suffragio per i defunti, che ricorre frequentemente nelle varie espressioni della vita cultuale della Chiesa;

– l'ottavo, sui santuari e pellegrinaggi, luoghi significativi ed espressioni caratteristiche della pietà popolare, che hanno non poche implicazioni di ordine liturgico.

Pur facendo riferimento a situazioni molto diverse e a pii esercizi di varia natura e indole, il testo formula le sue proposte nel costante rispetto di alcuni presupposti fondamentali:

la superiorità della Liturgia sulle altre espressioni cultuali;106

la dignità e la legittimità della pietà popolare;107

la necessità pastorale sia di evitare ogni forma di contrapposizione tra Liturgia e pietà popolare, sia di non confonderne le espressioni dando luogo a celebrazioni ibride.108

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106 Cf. SC 7, n. 13
107 Cf. sopra nn. 61-64
108 Cf. sopra n. 74