Cerimoniale dei Vescovi

Indice

Capitolo XVI - Benedizione di una nuova croce da esporre alla pubblica venerazione

Premesse

1011. Fra le immagini sacre tiene il primo posto quella della « preziosa e vivifica croce »,773 essendo essa il simbolo di tutto il mistero pasquale.

Nessuna immagine è più cara al popolo cristiano, nessuna è più antica.

Per mezzo della santa croce viene rappresentata la passione di Cristo e il suo trionfo sulla morte e nello stesso tempo, come i santi Padri ci hanno insegnato, viene annunziata la sua seconda gloriosa venuta.

1012. La benedizione di una nuova croce può farsi in qualunque giorno ed ora, tranne che nel mercoledì delle ceneri, nel triduo pasquale e nella commemorazione di tutti i fedeli defunti; si scelga però soprattutto un giorno in cui i fedeli possano intervenire più numerosi.

Essi siano opportunamente preparati a partecipare attivamente al rito.774

1013. I riti descritti in questo capitolo riguardano soltanto due casi:

a) quando si deve benedire solennemente una croce eretta in un luogo pubblico, separato dalla chiesa;

b) quando si deve benedire la croce principale, che ha un posto eminente nella navata della chiesa, in cui si riunisce la comunità dei fedeli; in questo caso il rito della benedizione comincia come è indicato più sotto al n. 1020.

1014. Per lo svolgimento del rito si preparino:

a) il "Rituale Romano e il "Lezionario";

b) il turibolo con la navicella dell'incenso e il cucchiaino;

c) i candelieri per gli accoliti.

Per la celebrazione del rito si indossano le vesti di colore rosso o festivo.

Si preparino poi:

- per il vescovo: il camice, la croce pettorale, la stola, il piviale, la mitra e il pastorale;

- per i diaconi: i camici, le stole e, secondo l'opportunità, le dalmatiche;

- per gli altri ministri: i camici o le altre vesti legittimamente approvate.

Descrizione del rito

1015. Dove è possibile, è opportuno che la comunità dei fedeli si rechi processionalmente dalla chiesa o da un altro luogo adatto al luogo dove è eretta la croce che deve essere benedetta.

Se la processione non si può fare o la si ritiene non opportuna, i fedeli si radunano nel luogo dove è stata eretta la croce che deve essere benedetta.775

Quando il popolo è riunito, il vescovo, che ha indossato il camice, la croce pettorale, la stola e il piviale, incede con mitra e pastorale, assieme ai ministri; quindi, deposti mitra e pastorale, saluta i fedeli, dicendo: La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, appeso per noi sulla croce, o un altro saluto simile a questo.

Il popolo risponde: E con il tuo spirito o in un altro modo adatto.

1016. Quindi il vescovo parla brevemente ai fedeli per disporre i loro animi alla celebrazione e spiegare loro il senso del rito, dicendo, se vuole, le parole proposte nel rituale.

Terminata la monizione, il vescovo invita alla preghiera e, dopo qualche momento di preghiera silenziosa, a mani allargate proclama l'orazione colletta: Padre di misericordia.776

1017. Dopo l'orazione colletta il vescovo riceve la mitra e il pastorale; allora il diacono, se è opportuno, dice: Avviamoci in pace, e la processione si avvia ordinatamente verso il luogo dove la croce è stata eretta.

Durante la processione si canta l'antifona Nostra gloria con il salmo 98, o un altro canto adatto.777

Se invece non si compie la processione, subito dopo la colletta si proclama la parola di Dio.

1018. Dopo l'orazione il vescovo riceve la mitra, siede e si proclama la parola di Dio: vengono proclamati uno o più testi della sacra scrittura, intercalando alle letture un conveniente salmo responsoriale.

I testi vengono presi fra quelli indicati nel lezionario per la messa del mistero della santa croce.778

1019. Quindi il vescovo tiene l'omelia, nella quale illustra non solo le letture bibliche ma anche la potenza della croce del Signore.

1020. Terminata l'omelia, il vescovo toglie la mitra e, stando in piedi davanti alla croce, la benedice, proclamando l'orazione Ti benediciamo, Signore Padre santo, oppure Signore, Padre santo.

Al termine pone l'incenso nel turibolo.

E mentre tutti cantano l'antifona Adoriamo la tua croce, Signore oppure Per il segno della croce o un altro canto adatto in onore della santa croce, il vescovo, stando davanti alla nuova croce, la incensa.779

1021. Terminata l'incensazione, se si può fare comodamente, il vescovo,i ministri e i fedeli venerano la nuova croce: ognuno si reca processionalmente davanti ad essa la onora o genuflettendo o baciandola o compiendo un altro gesto di venerazione, secondo l'uso del luogo.

Se, per il grande concorso del popolo o per qualche altra ragionevole causa non tutti possono singolarmente avvicinarsi alla croce per venerarla, il vescovo con brevi parole invita il popolo a venerare la santa croce ed esso la venera o con alcuni istanti di silenzio o con una acclamazione adatta.780

1022. Terminata l'adorazione della croce, si dice la preghiera universale o nel modo solito della celebrazione della messa o nel modo proposto nel rituale.

Essa si conclude con la preghiera dei Signore, cantata o recitata da tutti, e con l'orazione dei vescovo.

Quindi il vescovo, presi mitra e pastorale, benedice il popolo nel modo consueto; il diacono poi lo congeda, dicendo: Andate in pace.

Tutti rispondono: Rendiamo grazie a Dio; e opportunamente si eseguisce un canto adatto per glorificare la croce del Signore.781

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773 Conc. Niceno II, Act. VII;
Denzinger-Schönmetzer, Enchiridion symbolorum, definitionum et declarationum de rebus fidei et morum, ed. XXXIV, n. 601
774 Cf. Rituale Romano, Benedizioni, capitolo XXVIII:
Rito di benedizione per l'esposizione di una nuova croce alla pubblica venerazione, n. 964
775 Cf. ibidem, n. 966
776 Cf. ibidem, n. 967 e 968
777 Cf. ibidem, n. 971
778 Cf. Messale Romano, Ordinamento delle letture della messa, nn. 69-75;
Cf. Rituale Romano, Benedizioni, capitolo XXVIII:
Rito di benedizione per l'esposizione di una nuova croce alla pubblica venerazione, nn. 973-975
779 Cf. ibidem, nn. 977-979
780 Cf. ibidem, n. 980
781 Cf. ibidem, n. 981-983