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29 Dicembre 1908

Continuazione dopo la S. Comunione

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1 "Figlio mio, del mio Cuore fa ciò che vuoi."

Solo un Dio misericordioso può tenere questo linguaggio divino:

nessuno al mondo ti eguaglia, perché tu sei maestro di carità infinita.

E chi sono io, mio bel Gesù, da usarmi tanta finezza?

Lo sai anche Tu che io sono un misero peccatore, non sono degno d'aver un tuo sguardo divino,

ma lo meriti ben Tu, o Signore, mio Dio, o mio Tutto! il mio cuore non regge più, tanto è l'amore che Tu mi dai sempre;

questi sono tratti divini della tua misericordia.

2 Ciò che fai con me, o Signore, in questo momento e quando faccio l'adorazione,

che mi dai tanto fervore, e così grande fede, fallo con tutti specialmente con i tuoi ministri,

e nella celebrazione del S. Sacrificio concedi loro questi impeti d'amore santissimo verso il Sacrosanto Pane Eucaristico,

che tanti cuori sono ghiacciati, per dir poco, affinché i Sacerdoti, a te consacrati,

con slancio di pietà e di fede infondano nei cuori dei fedeli, che Dio ha loro affidati, quell'amore di Dio.

Fallo, o Signore, se tu vuoi, tutto puoi:

lo sai bene, mio buon Gesù, che noi siamo miseri, siamo deboli: aiutaci Tu, o Signore.

3 "Sai, Leopoldo, perché ti usiamo tante finezze? perché tu non risparmi né fatica né sonno;

anche quando sei ammalato fai poco conto del male e non gli dai ascolto

e hai sempre il pensiero a ciò che ha sofferto il tuo Gesù perciò tutto ti pare a confronto minima cosa

Per codesta tua umiltà e per cotesto tenore di vita sarai benedetto

e favorito dal tuo Crocifisso Gesù e dalla Mamma Sua in vita e in morte.

So bene che per la tua umiltà queste cose non le vorresti segnare,

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ma Io, la tua Mamma Maria SS., ti comando di farlo."

[ -Segretario 9.5- ]

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